Giarre, Salvino Barbagallo candidato sindaco «Come Hulk ho sempre difeso i deboli»

Afferma di essere sceso nuovamente in politica per senso civico, perché «le più belle avventure le ha già conquistate». E in effetti Salvino Barbagallo, 55 anni, alle spalle ha una lunga carriera politica e diversi cambi di casacca. Consigliere e assessore comunale a Giarre nei primi anni ’90, in una giunta guidata dall’allora sindaco Pippo Pagano, che oggi è senatore del Pdl e mentore del candidato di centrodestra Roberto Bonaccorsi. Quindi deputato dell’Assemblea regionale con il Centro cristiano democratico, nato dalle ceneri della Democrazia Cristiana, poi con l’Udr di Mastella. Ma il punto più alto lo raggiunge diventando assessore regionale agli Enti locali nel governo Capodicasa. È il 1998. A Palermo, per via della sua stazza lo chiamano Hulk, come il personaggio dei fumetti. Cinque anni dopo è imputato per voto di scambio: l’accusa è di aver pagato 50milioni di lire al clan catanese dei Laudani in cambio di un cospicuo pacchetto di voti per le elezioni nazionali alla Camera dei deputati nel 2001. Barbagallo viene assolto in primo grado. Oggi è lui a denunciare presunti scambi di voti nella campagna elettorale in corso, parla di «lusinghe anche in denaro» nei quartieri più degradati. E sulla legalità afferma: «Non servono proclami, ma comportamenti quotidiani, come rallentare se piove per non bagnare la vecchietta».

Barbagallo, cosa l’ha spinta a tornare in politica e a candidarsi a sindaco?
Il senso civico, dopo che ho visto Giarre toccare il fondo e perdere lo splendore commerciale e autonomistico che ha sempre avuto. I motivi del degrado sono molteplici: una crisi mondiale più pesante di quella del ’29, un problema di ordine amministrativo locale dovuto secondo mandato del sindaco Sodano e il fatto che gli amministratori hanno perso di vista il bene comune. Se il politico pensa e se stesso o agli amici che lo hanno votato non fa politica.

Cosa ha fatto in questi anni lontano dalla politica?
Sono tornato a fare l’imprenditore e il libero professionista, ho uno studio tecnico di progettazione, sono un certificatore energetico per cui ho seguito diversi corsi di aggiornamento. Per passatempo faccio anche l’imprenditore agricolo, amministro le proprietà di famiglia.

Sono state avviate le procedure per il pre-dissesto. Dove si ritagliano le risorse per gli investimenti?
Intanto bisognerebbe capire se si è in pre-dissesto o se, in maniera nascosta, siamo già in dissesto. È la sorpresa che troverà il sindaco. Questo però non ci deve scoraggiare. Giarre, tirandosi fuori dall’Ato rifiuti e passando ad un’amministrazione diretta del servizio, risparmierebbe un milione di euro, i conti li hanno fatti direttamente gli operatori ecologici.

Cos’altro va fatto per risolvere l’emergenza rifiuti?
Ripartirei col porta a porta, la gente è ben predisposta perché ha preso coscienza del rispetto per l’ambiente. Ma finora sono stati spesi soldi inutilmente per comprare bidoni grandi e piccoli inidonei. Inoltre ogni giorno a Giarre produciamo 50 tonnellate di spazzatura. Con una raccolta differenziata seria e conferendo meno in discarica, si potrebbero risparmiare altri 400mila euro.

Ridarebbe l’appalto all’Aimeri?
Quando si fa una gara si deve aprire a tutti. Ma la cosa più importante è la vigilanza da parte dell’amministrazione che ha lasciato fare ai dirigenti, come Lipari. Ma quanta colpa ha il dirigente e quanta la politica? È l’esperienza della vita, quando qualcosa non funziona la responsabilità non è mai di uno solo.

Altri settori da cui ricavare risorse?
Si può risparmiare sull’illuminazione pubblica utilizzando energie alternative, soprattutto con i pannelli fotovoltaici. A Giarre ci sono aziende che li producono, si potrebbe ragionare con loro per installarli su tutti i tetti degli immobili comunali. Ce ne sono moltissimi: il vecchio carcere di Corso Sicilia, gli immobili nel quartiere campo Santo Vecchio, i nuovi uffici comunali. Servirebbe un nuovo censimento, io ne avviai uno nel 1990, quando fui assessore per otto mesi ai Servizi Sociali, nella giunta guidata dall’allora sindaco Pippo Pagano.

Crede che la penalizzazione dell’ospedale sia ormai definitiva o si può ancora fare qualcosa?
Si può ancora fare qualcosa. Io sono stato quello che ha dato la spinta finale per aprire questa struttura e mi sarei messo lì con la fascia tricolore per non far passare nessuno. Perché l’amministrazione comunale non lo ha difeso e ha preferito fare passerelle per inaugurare nuovi reparti che poi abbiamo visto come sono finiti? Credo che nel 2013 non serve avere tutti i reparti, ma un pronto soccorso funzionale 24 ore su 24, con personale numericamente sufficiente e un’unità di radiologia che funzioni, non come ora che ti mandano ad Acireale per fare una Tac. E poi c’è la questione delle proprietà: la nobildonna che donò l’ospedale vecchio portò in dote anche alcune proprietà che si trovano a Lampedusa e che sono passate all’Asp. Che fine hanno fatto? Chi non conosce la storia non è nessuno.

Cosa fare con le opere incompiute? È favorevole all’istituzione di un parco archeologico come proposto dalla fondazione Incompiuto Siciliano?
Nel mio programma non le cito volutamente, bensì parlo di recupero del patrimonio immobiliare che è una cosa diametralmente diversa. Ci sono strutture che si possono convertire in project financing con i privati, ma cum grano salis, non come nel caso della Giarre Parcheggi. Il campo di atletica già è fruito dai cittadini, è diventato il lungomare dei giarresi. Basterebbe manutentarlo: lasciando perdere la tribuna, con poche migliaia di euro si può ripristinare il tappeto della pista.

Perché nel suo programma non parla di incompiute?
È una parola troppo abusata e non mi piace l’immagine che ne ha ricavato Giarre. La città avrebbe dovuto avere ben altra notorietà. È come dire che la Sicilia è targata mafia, per toglierci questo marchio impresso sulla nostra pelle dobbiamo fare leva sulle nuove generazioni affinché la legalità inizi ad attecchire dall’asilo. Non servono proclami, ma comportamenti quotidiani: fermarsi al semaforo, rallentare se piove per non bagnare la vecchietta, rispettare le file. Questo è legalità.

L’affidamento dei parcheggi a pagamento alla società Giarre Parcheggi e l’invasività delle strisce blu fanno discutere. Scioglierebbe il contratto?
Quel contratto va rivisto, ma bisogna portare a ragionare la Giarre Parcheggi: i 900 stalli concessi ai privati sono un’enormità e i commercianti stanno soffocando. Il contratto può essere rescisso se abbiamo due milioni di euro da buttare per pagare la penale, ma non credo che ce lo possiamo permettere.

Come ammortizzare i costi della rimozione della cenere vulcanica?
Credo che il presidente della Regione avrebbe dovuto dare disposizione di acquistare mezzi, spazzolatrici e camion, idonei alla pulizia. E assegnarli alla protezione civile regionale. L’alternativa è che il Comune acquisti mezzi propri. Avrebbe avuto un risparmio enorme visto che in sette, otto pulizie straordinarie, da 300mila euro l’una, si è speso in totale circa 1milione e 300mila euro. C’è un pericolo per la salute, perché il pulviscolo finissimo che si solleva va a finire nei polmoni, negli occhi e provoca danni seri. E chissà se non è anche radioattivo.

A proposito delle spese folli del Comune: bollette telefoniche di alcuni dipendenti da migliaia di euro e i costi esorbitanti per il trasferimento degli uffici comunali. Che provvedimenti prenderebbe?
Il sindaco che deve fare? Non può interferire con le indagini della magistratura. Per ora siamo in una fase di silenzio amministrativo. Se emergeranno delle responsabilità, questi soggetti pagheranno.

Come rivitalizzare il centro storico?
Immagino via Callipoli e corso Italia come due grandi gallerie commerciali aperte, con animazione di strada, attrattive, bus navetta per trasportare i visitatori. In questo caso c’è stato un grosso errore anni fa, quando si dato il via libera alla costruzione del centro commerciale Emmezeta che, tra l’altro, si trova sul territorio del Comune di Riposto, proprio al confine con Giarre. Così il traffico e i maggiori danni commerciali li subiamo noi, ma le tasse le pagano a loro.

Tre cose da fare a costo zero.
Tutto ciò che si fa ha un prezzo, se non economico, almeno in fatica. Sono tante le cose da fare.

Cosa ha di diverso dagli altri candidati?
Ho formato una lista all’insegna della trasparenza, su internet e con tutte le facce dei candidati consiglieri che, insieme agli assessori designati, si presentando direttamente nel fac-simile. Ho un portato d’esperienza che va dal consigliere comunale al deputato questore e sono stato assessore regionale ai Servizi Sociali. Ad eccezione di qualche altro candidato, che pensa ad altre cose ed è stato lontano da Giarre, credo che nessuno possa vantare la mia esperienza.

Nel 2003 ha subito un processo per voto di scambio. La accusavano di aver pagato il clan mafioso dei Laudani in cambio di un cospicuo pacchetto di voti. Non crede che questo la rende meno credibile?
C’è una sentenza che mi assolve in primo grado per non aver commesso il fatto. Sono stato vittima di una congiura politica perché nel 2003 stavo per candidarmi a sindaco, venti giorni prima mi è arrivato un avviso di garanzia. Non c’è stato appello e questo dimostra che non c’era possibilità di rivalsa da parte del pubblico ministero.

È vero che a Palermo la chiamavano Hulk, come il personaggio dei fumetti?
Sì e mi piace, Hulk è un personaggio che ha sempre difeso i deboli.

Quanto spenderete in questa campagna elettorale?
Non abbiamo fatto nessun manifesto, credo che saranno meno di 2mila euro.

Come finirà?
Non credo che qualcuno possa vincere in prima battuta, perché servono tra 9mila e 9mila e 500 voti. Io spero di arrivare al ballottaggio. Ma in questi giorni ho cercato di denunciare alcuni misfatti, le lusinghe anche in denaro che giungono ai cittadini per vendere il loro voto. Per tutta risposta hanno lanciato uova sulla mia sede.

Ha fatto nomi e cognomi e in quali zone sta accadendo?
Non conosco le persone, altrimenti li avrei fatti. So che episodi simili si stanno verificando nella zona di via Trieste.

Se arriverà da spettatore al ballottaggio, come si comporterà?
Il domani va lasciato al domani. Non posso sbilanciarmi, ma certamente non farò come i grillini che dicono di non voler stringere alleanze.

[Foto di Salvino Barbagallo]


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