L'atleta del Catania Fencing Club, classe 1999, è reduce dalla medaglia di bronzo conquistata al mondiale under 20 di Torun (Polonia). Un risultato che lo spadista dedica alla nonna appena scomparsa: il giovane catanese si racconta a MeridioNews
Gianpaolo Buzzacchino, nuova perla della scherma etnea «Sogno le Olimpiadi, sto dando tutto per questo sport»
Una medaglia cercata, inseguita e voluta a tutti i costi. Il risultato conseguito dal catanese Gianpaolo Buzzacchino ai mondiali cadetti di Torun non è certo frutto del caso: si tratta infatti del culmine di un processo di crescita che, adesso, proietterà lo spadista etneo nel mondo dei senior. «Questo bronzo significa tanto per me: è il mio ultimo anno che transito nella categoria under 20, concludere il percorso con un podio – ammette l’atleta – è un traguardo che mi riempie di soddisfazione e accresce la voglia di fare sempre meglio». Il terzo posto iridato è giunto al termine di una lunga cavalcata, interrotta in semifinale solo dal ko rimediato contro il connazionale Davide Di Veroli per 15-10.
Il suo percorso, dopo la fase a gironi, lo aveva visto battere 15-7 il giapponese Ryusei Takei, per poi spazzare via l’estone Ilian Bobrov (15-5), il tedesco Paul Veltrup (15-5) e il sudcoreano Jang Minhyeon 15-12. La soffertissima vittoria ai supplementari contro il canadese Seraphim Hsieh Jarov (14-13), ha poi spalancato a Buzzacchino le porte della zona medaglia. L’esperienza del mondiale è stata molto importante per lui: «L’aria è stata molto tesa. Tutti gli atleti hanno lo stesso obiettivo da raggiungere – puntualizza lo spadista – e qui entra in gioco l’aspetto psicologico, fattore importante in questa disciplina. È necessario rimanere concentrati, cercando sempre di riflettere sulle azioni da intraprendere».
L’amore per la scherma di Gianpaolo Buzzacchino nasce da lontano: «Amavo giocare con le spade – ammette – da sempre i miei giocattoli preferiti. Spinto da questa passione ho obbligato i miei genitori a iscrivermi in una palestra di scherma. Avevo appena sette anni, ma tanta determinazione. Alla scherma – puntualizza con orgoglio – ho dato tutto: rinunce, sacrifici, ore di duro lavoro e notti insonni. Lei, però, mi ha sempre ripagato. Sono soddisfatto – ribadisce lo schermidore – di avere scelto questo sport: ha dato un imprinting positivo allo sviluppo della mia personalità». Risultati del genere, ovviamente, non giungono mai da soli. Buzzacchino proviene dalla grande famiglia del Catania Fencing Club.
«Il podio ai mondiali è il frutto di una preparazione tecnica e fisica – tiene a puntualizzare l’atleta – che ho potuto effettuare grazie al mio maestro Michele Partanni e al mio preparatore atletico Edoardo Kirshner. Il merito va anche ai miei compagni di sala che mi hanno dato l’opportunità di allenarmi in vista dell’obiettivo da raggiungere. Di solito dietro ad un successo c’è un lavora di squadra e a loro va il mio ringraziamento». Parole che riempiono d’orgoglio anche la presidente del club Daniela Spina. «Rappresenta una gioia e una soddisfazione per il lavoro portato avanti dal maestro Partanni. Siamo nati due anni fa: sia io che lui siamo stati in nazionale tanti anni, calcando le pedane di tutto il mondo. Mettere a disposizione dei più piccoli le nostre competenze e la nostra passione – prosegue l’intervistata – è stata una bella scommessa. I risultati in termini di iscritti stanno arrivando. In tutto siamo una cinquantina e ci auguriamo che il movimento schermistico continui a crescere».
Alla domanda su dove crede possa arrivare il suo allievo, Daniela Spina afferma con un pizzico di scaramanzia: «Non dico dove spero che possa giungere, ma se l’impegno e la passione incontrano la testa e il talento, credo si possa arrivare dove si desideri». Buzzacchino, in tal senso, è stato molto chiaro: «Quest’anno mi sono iscritto alla facoltà di scienze della strategia e della difesa. Non ho potuto studiare per via degli impegni sportivi: voglio conseguire l’obiettivo laurea, ma per adesso mi aspettano tempi duri dedicati all’allenamento». L’obiettivo principale è, come per ogni atleta che si rispetti, il grande sogno a cinque cerchi. «L’Olimpiade è un sogno che mi accompagna da sempre. Sono consapevole che non è facile da realizzare – conclude lo spadista – ma inizierò proprio dal prossimo anno a lavorare con impegno per poter ottenere la qualificazione in vista dei prossimi giochi olimpici».