A due mesi dall'insediamento, l'amministrazione pentastellata è già al primo punto di rottura. Il sindaco Domenico Messinese ritira tutte le deleghe all'assessore all'Ambiente Fabrizio Nardo. Fino a data da destinarsi. Sotto accusa gli scarsi rapporti istituzionali. E tutto, in nome della trasparenza, finisce sul web
Gela, il sindaco congela l’assessore anarchico Partenza litigiosa nella giunta a Cinquestelle
Uno è il sindaco, che ha prestato servizio militare come ufficiale nell’esercito per tre anni. L’altro è assessore, al momento senza deleghe, che si definisce anarchico raccontando di aver frequentato centri sociali ed occupato università. Entrambi fanno parte del Movimento cinque stelle e sono ai ferri corti dopo neanche due mesi dall’insediamento della prima giunta grillina a Gela. Domenico Messinese e Fabrizio Nardo ben rappresentano, loro malgrado, le diverse anime che hanno agitato sin dal primo giorno l’amministrazione della cittadina in provincia di Caltanissetta.
Una vittoria che è apparsa subito travagliata nonostante il nettissimo successo elettorale. E che sfocia nel primo vero scontro di giunta. È il 27 luglio quando Nardo, assessore all’Ambiente e Salute, comunica alla cittadinanza che il sindaco «informa di ritirarmi tutte le deleghe ed avocarle a se stesso». Avviene tutto via web. L’avviso di Nardo circola attraverso una cartolina sui social che gli assessori (non tutti) utilizzano per dare corpo al cavallo di battaglia dei Cinquestelle che è la trasparenza. Nardo ne approfitta per annunciare che con la sospensione vengono a cadere «l’iter per l’avvio a breve termine delle bonifiche sul territorio di Gela» e «la bozza di progetto del Polo tecnologico». Alla conferenza stampa del 28 luglio, Messinese spiega come dei progetti di Nardo sia venuto a conoscenza tramite le cartoline, non prima. E sempre via web, tramite una mail, aveva revocato l’ultima delega sui rifiuti a Nardo. Segno che tra i due il rapporto non è certamente idilliaco.
A pesare nei contrasti sarebbe soprattutto il decisionismo di Messinese che ha stabilito di accentrare su di sé e sul vicesindaco Simone Siciliano i tavoli di concertazione per il capitolo Eni. E pensare che sul ricchissimo curriculum di Nardo, anche chimico industriale e consulente tecnico presso varie amministrazioni, aveva puntato proprio Messinese, che lo aveva indicato ad aprile come primo assessore della futura giunta. «È un ottimo tecnico – spiega il primo cittadino – ma con scarsi rapporti istituzionali. Con tutti gli assessori mi sento giornalmente, con lui questo non è possibile. Se fai parte di un gruppo e l’obiettivo è comune ci si coordina». L’incontro avvenuto nella tarda mattinata di martedì non ha sciolto le riserve.
Nardo rimane al momento assessore senza deleghe. Una pausa di riflessione, senza scadenze, che lo stesso non sembra aver preso bene. «Ma quali rapporti istituzionali – sbotta – il problema sono i rapporti relazionali». L’assessore congelato nel frattempo incassa l’appoggio degli attivisti grillini dissidenti con la linea del sindaco. Mentre Messinese prova a mostrarsi magnanimo. «Ci parliamo ancora, Nardo comunque continuerà a collaborare con noi. Se come assessore o come consulente ancora non saprei dire. Mio nonno diceva sempre: quando non sai cosa fare statti fermo».