La polizia ha notificato le misure cautelari. Un imprenditore attivo a Niscemi è accusato di ricettazione. Dall'inchiesta è emerso che un terreno agricolo era stato trasformato in discarica abusiva
Gela, davano fuoco ai rifiuti per recuperare il ferro Quattordici indagati, sequestrati mezzi di una ditta
Inchiesta sullo smaltimento illecito dei rifiuti a Gela. La procura ha notificato 14 avvisi di chiusura indagini, mentre otto misure cautelari sono state eseguite dalla polizia. Le accuse sono di combustione e sversamento illecito di rifiuti, oltre che ricettazione. Il gip ha disposto anche il sequestro di sette mezzi pesanti.
L’indagine ha fatto luce su una serie di azioni compiute nell’ambito dello smaltimento di scarti provenienti da attività agro-industriali. I rifiuti venivano sversati in un terreno trasformato in discarica abusiva. Sospese le autorizzazioni al trasporto e trattazione di rifiuti nei confronti della società proprietaria dei mezzi. I roghi dei rifiuti sarebbero stati accesi per recuperare ferro da rivendere. Di ricettazione risponde un imprenditore che opera nel Nisseno. Tra i rifiuti che venivano bruciati c’era anche amianto.