Garanzia giovani, parla l’assessore Miccichè «Mancano 41 milioni ma non è un dramma»

«La Cgil in parte ha ragione, mancano 41 milioni di euro per pagare i tirocini di Garanzia Giovani, ma non è un dramma». Gianluca Miccichè dall’11 novembre è l’assessore alle Politiche sociali del governo Crocetta. Il quarto in meno di quattro anni. Non nega le difficoltà per trovare le risorse necessarie a coprire la misura che mira al reinserimento nel mondo del lavoro dei Neet, under 35 disoccupati e non inseriti in un percorso di formazione. 

Assessore, diamo i numeri…
«Si sono attivati 47mila tirocini per una spesa totale di 141 milioni, ma a fronte di una copertura di quasi 100 milioni. Quindi al momento mancano 41 milioni per gli stage che si stanno ultimando in questi mesi. Senza voler dare colpe ai miei predecessori, ma se si fosse fatto un monitoraggio prima, avremmo potuto rimodulare la spesa. Ma non è un dramma». 

Per moltissimi giovani che non hanno ancora ricevuto nemmeno una mensilità, però lo è. Dove pensate di trovare i fondi?
«Proprio in questi giorni stiamo rimodulando la spesa, prendendo economie dalle altre misure non concluse. In più stiamo ragionando col ministero per ottenere una premialità, visto che siamo la Regione che ha attivato più tirocini. Abbiamo chiesto che ci venga assegnato quanto non hanno speso le altre regioni, per cui penso che riusciremo a risolvere il problema, che problema non è, nell’arco di poco tempo».

Quanto è concreta la possibilità di avere nuove risorse dal ministero?
«Quasi al cento per cento, il ministero ha dato assoluta disponibilità, proprio alla luce dei risultati che abbiamo raggiunto con Garanzia Giovani». 

I tirocini che si sono trasformati in posti di lavoro, secondo la Cgil, sono solo il 5 per cento. Guardando a questo dato, ritiene che il risultato sia ugualmente buono?
«La percentuale non è esatta. Prendendo in considerazione i dati parziali del 31 dicembre siamo al 20 per cento, così spacchettato: circa 2.200 sono stati assunti dall’azienda dove hanno svolto il tirocinio, altri 1.300 circa hanno trovato un impiego in altre aziende ma nella stessa categoria merceologica. Per cui il collegamento è ovvio. Se questo sarà il dato finale è incoraggiante per quello che sono le condizioni siciliane. (Sommando i dati forniti dall’assessore si arriva a 3.500 assunzioni circa, che rappresentano il 7 per cento del totale dei tirocini avviati ndr)». 

In Lombardia la percentuale dei tirocini trasformati in posti di lavoro arriva all’84 per cento. 
«Non c’è nulla da giustificare. Non si può confrontare la Lombardia, la regione col più alto tasso di imprenditorialità e occupazione in Europa con la Sicilia che ha gli stessi tassi tra più bassi. Sono due metri non valutabili. Il confronto va invece fatto con le altre regioni del Sud, dove siamo primi per attivazioni e per reimpiego se i dati del 20 per cento dovessero essere confermati. È come confrontare una Ferrari con una Cinquecento. Chi mette in campo il rapporto con la Lombardia lo fa in maniera faziosa per avanzare una critica fine a se stessa».

C’è un’altra misura bloccata: quella dei prestiti agevolati per i Neet. Quando i giovani potranno rivolgersi agli enti accreditati per il periodo di formazione, obbligatorio e preliminare alla richiesta del prestito?
«Mancano alcuni dettagli, io credo che ad aprile si potrà essere operativi. Stiamo risolvendo tutti questi problemi in corso. Non si è programmato prima l’impatto gestionale di queste misure, gli uffici non erano pronti. Sono arrivato l’11 novembre e da allora lavoriamo su questo. Oggi (ieri ndr) abbiamo pubblicato gli atti di interpello per coprire le posizioni vacanti nei Centri per l’impiego che in ben cinque province su nove sono scoperti. I ritardi ci sono, sono oggettivi, stiamo correggendo una macchina in corsa».


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