Il vicepresidente regionale ha depositato il simbolo che lo vede candidato delle forze che fanno riferimento a Matteo Renzi e Carlo Calenda. «Non ha avuto sensibilità di dimettersi prima di candidarsi», afferma Calderone. Arriva la risposta dell'assessore
Gaetano Armao presenta candidatura. Forza Italia risponde «Un trasformista, non ha avuto la sensibilità di dimettersi»
A poco meno di 24 ore dall’annuncio del vicepresidente della Regione Gaetano Armao a candidato siciliano del Terzo polo – che comprende Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi – arrivano i commenti sulla scelta del vice di Nello Musumeci. Mentre quest’ultimo ha manifestato la sua condivisione per la scelta del centrodestra siciliano caduta sull’«amico» ed ex presidente del senato Renato Schifani, su Armao arrivano le parole di Forza Italia, partito con cui Armao è stato eletto. Ad affondare il colpo è il capogruppo di Forza Italia all’Ars Tommaso Calderone che definisce il vicepresidente regionale un «trasformista ad accettare la candidatura del Terzo polo alla presidenza della Regione».
Secondo il deputato, Armao «Che trasformista Gaetano Armao ad accettare la proposta del Terzo Polo che lo ha designato candidato alla Presidenza della Regione. Armao però, prima di accettare la candidatura – dice Calderone – non ha avuto la sensibilità di dimettersi da vicepresidente e assessore regionale. Gli ricordo infatti che tali cariche, le ha ricevute essendo stato designato da Forza Italia. Negli ultimi cinque anni, con totale ingratitudine ha ricoperto il doppio incarico grazie alla generosità del Presidente Berlusconi, senza mai essersi misurato con il giudizio insindacabile degli elettori. Di fatto non è mai stato eletto, neanche come consigliere di quartiere. Un vero camaleonte della politica – conclude il deputato regionale – che pretende di rappresentare i siciliani saltando da una poltrona all’altra o da uno steccato politico all’altro, con una spiazzante disinvoltura»
Dal canto suo, Armao tiene a precisare alcuni passaggi, contestando al capogruppo di Forza italia di aver fatto «tracollare tutto col voto contrario annunciato dal capogruppo di Fi in aula – precisa Armao – e mi riferisco ai 150 milioni per Palermo e ai 20 milioni per Catania. È inammissibile che un presidente dell’Ars – riferendosi a Micciché, ndr – consenta il voto segreto su una cosa del genere. Da Miccichè avuti cinque anni di aggressioni». Ma a chi porterà via più preferenze la candidatura di Armao? «Non rosicchio nulla – afferma – metto al servizio della Sicilia il mio entusiasmo, l’amore per la Sicilia, le competenze che ho acquisito sul campo e che hanno portato ad alcuni risultati oggettivi. Sono ufficialmente fuori da Forza Italia e candidato di Azione e Italia Viva. Apprezzo personalmente Carlo Calenda e la sua scelta fatta di costituire un terzo polo – conclude – L’Italia è un paese che ha bisogno di una proposta politica fuori dagli schieramenti tradizionali, una proposta politica che guardi all’Europa, che consolidi la posizione atlantista, che guardi al Mezzogiorno, al Sud, in particolare alla Sicilia»