Per contrastare il trafugamento del prezioso oro rosso, ambito dai ladri che per rivenderlo causano disservizi in città (strade al buio, terminali isolati e telefoni muti) il questore ha predisposto uno speciale piano operativo: un monitoraggio dell'indotto criminale e controlli alle aziende che hanno permesso agli agenti della squadra mobile etnea di sequestrare centinaia di chili di metallo e di denunciare i titolari di due ditte e due autotrasportatori
Furto di rame, task force della Questura Sequestri e quattro denunce a Misterbianco
Telefoni muti, strade al buio, terminali di poste, banche, stazioni ferroviarie e uffici pubblici isolati. Sono solo alcuni dei problemi causati dai furti dei cavi di rame ad opera di ladri che, per rivendere l’ormai prezioso metallo conduttore, lasciano i cittadini nei guai con rete elettrica, telefonica e connessione ad internet. Per limitare il fenomeno a Catania, una tra le province più colpite dai furti, la Questura nelle scorse settimane, su indicazione del neo questore Salvatore Longo, ha messo a punto un articolato piano operativo.
Gli uomini della squadra mobile, in sinergia con polizia provinciale, Enel e Telecom, hanno così effettuato un monitoraggio dell’indotto criminale, insieme a diversi controlli sulle aziende operanti nel settore metallurgico. Attività che hanno permesso agli agenti di sequestrare, l8 e il 13 febbraio scorsi, rispettivamente 1.400 e 390 chili di rame ritenuto di provenienza illecita. Il metallo è stato rinvenuto nell’ambito di una verifica ad una ditta di recupero di materiali ferrosi di Misterbianco, a seguito del quale i poliziotti hanno anche denunciato in stato di libertà per ricettazione quattro persone: i titolari delle ditte venditrice ed acquirente insieme a due autotrasportatori.
In città e nell’intera provincia etnea è capitato parecchie volte di avere a che fare con questo tipo di disagi. Sia nei quartieri periferici, sia in centro. Emblematico il caso dello scorso ottobre, quando i predatori dell’oro rosso hanno portato via centinaia di metri di cavi Telecom che coprivano la zona tra piazza Giovanni XXIII, piazza Carlo Alberto e corso Sicilia, punto nevralgico per banche e uffici cittadini, bloccando persino l’emissione di biglietti e i controlli alla Stazione. Già nei mesi scorsi, per limitare il problema all’origine, il gestore nazionale della rete telefonica aveva programmato di mettere a punto strategie per scoraggiare i ladri, sostituendo il rame con i meno ambiti cavi di alluminio.
[Foto di Steve A Johnson]