Per quelli che studiano o lavorano lontano dalla città d'origine e scelgono di viaggiare con la compagnia di bandiera il ritorno post-vacanze sarà relativamente semplice: a parte il prezzo alto del biglietto, infatti, sarà facile infilare in quattro colli possibili da trasportare vettovaglie e regali di Natale. A rischiare brutte sorprese sono invece i viaggiatori con le low cost, le cui severe - e salate - norme su peso e numero delle valige da poter portare con sé sono però aggirate in diversi modi dai più esperti
Fuorisede, occhio al rientro al Nord Il bagaglio di provviste può costare caro
La pausa universitaria sta per finire e, oltre alla scadenza degli esami, per i fuori sede si avvicina anche il momento del ritorno in terra straniera. Che la meta sia una città del Nord o una capitale estera, alla fine di gennaio tocca prendere un altro aereo. Un po’ più tristi di prima ma, soprattutto, più carichi. Vettovaglie che non a caso significa provviste per un esercito -, gli ingombranti ma immancabili maglioni ricevuti per Natale, magari anche qualche oggetto comprato con la scusa dei saldi. Le valige, portate a casa semivuote con lungimiranza, sembrano comunque non bastare mai. E il rischio è di ritrovarsi in aeroporto con più borse del previsto e un biglietto che verrà a costare il doppio. Lo sanno bene i fuori sede etnei che, orfani di Wind Jet e in attesa di Ryanair, hanno ormai poche scelte: viaggiare comodi con Alitalia ma con un ticket salato, oppure affidarsi alle altre low cost rimaste ma sapendo di dover conteggiare nel peso da pagare anche i chili presi a Natale. Online però, dall’esperienza degli altri viaggiatori, circolano ormai decine di pagine di trucchi e trucchetti per aggirare l’ostacolo.
Se per il ritorno alla propria città di studio si sceglie di viaggiare con la compagnia di bandiera, i problemi sono limitati. La valigia in stiva è già compresa nel prezzo del biglietto e il suo peso consentito è di 23 chili. Se per fare spazio ai generi alimentari dovesse restare fuori qualche vestito, può andare nel bagaglio a mano. I prezzi dei biglietti, specie se prenotati poco prima del volo, sono cari, ma danno la possibilità di portare ben quattro pezzi (compresa una borsa personale e una porta pc) senza troppi rimproveri da parte degli assistenti di volo. Anche Wind Jet – seppur con limiti di peso ridotti – adottava una simile policy. Nonostante si trattasse di una low cost. Per chi quindi era abituato a viaggiare con la compagnia catanese e pensa di cambiare solo il nome, la brutta sorpresa sarà all’aeroporto. Prendiamo le norme sui bagagli della Easy Jet, che è al momento la scelta più gettonata. Oltre ai bagagli in stiva che si pagano a parte, uno per uno, rispetto al prezzo del volo , è concessa una sola altra borsa in cabina. E quando dicono una, intendono proprio una. Esclusi cappotti o sciarpe, gli assistenti di volo all’imbarco hanno disposizioni di fare uno strappo alla regola solo per un sacchetto con gli acquisti effettuati in aeroporto, dopo i controlli. Niente zaini personali, niente borsa porta pc: tutto dovrà stare in un unico bagaglio e senza superare le dimensioni standard. Pena il pagamento di 30 euro per ogni collo in più se dell’eccesso ci si accorge al check in e di 50 euro se la scoperta viene fatta al momento dell’imbarco.
Tra le pratiche più diffuse per aggirare l’ostacolo ce ne sono almeno tre. L’abbigliamento a cipolla: indossare due o tre maglioni, possibilmente tra i più ingombranti, per far spazio al resto in valigia. La svestizione andrà effettuata dopo il decollo. Il secondo metodo preferito dai viaggiatori è l’imbarco furbo: effettuato il check in online, se il vostro bagaglio a mano a parità di dimensioni dovesse pesare un po’ più del previsto, è possibile che non se ne accorga nessuno. Nella confusione dell’imbarco, infatti, giurano i viaggiatori esperti, nessun assistente di volo ha mai tempo per pesare nuovamente tutti i bagagli. Se mai lo avesse, però, le norme Easy Jet sono chiare: ogni chilo in più pesato in aeroporto andrà pagato 14 euro. Terzo e ultimo metodo: conservare la busta di uno dei negozi interni all’aeroporto e utilizzarla come spazio aggiuntivo per gli oggetti personali.
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