Stop alla cassa integrazione in deroga per gli operatori della formazione professionale. Questo perché si sarebbero esaurite le risorse messe a disposizione dal ministero del lavoro. Uno scherzo? non esattamente.
Formazione professionale o elettorale?
Stop alla Cassa integrazione in deroga per gli operatori della formazione professionale. Questo perché si sarebbero esaurite le risorse messe a disposizione dal Ministero del lavoro. Uno scherzo? Non esattamente.
Apprendiamo che, in assoluta ‘scioltezza’, un protocollo d’intesa freddo e senz’anima sentenzia la fine della Cassa integrazione in deroga al settore della formazione professionale almeno per quest’anno. In poche parole, non ci sono più soldi a partire dal 1 agosto 2012. E’ quanto emerso dall’incontro interdipartimentale lavoro/istruzione di ieri che si è svolto presso la sede dell’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.
“Non ci sono le condizioni per concedere al settore della formazione professionale, impegnato nell’Avviso 20, la Cassa integrazione in deroga”. Cita cosi si legge in un passo del protocollo sottoscritto tra i dirigenti generali al Lavoro, Anna Corsello, e alla Istruzione e Formazione professionale, Ludovico Albert e le organizzazioni datoriali e sindacali. Una vera ‘cuccagna’ per i lavoratori che, ufficialmente, restano senza copertura economica per il mese di agosto e per i successivi fino all’avvio delle attività formative. A meno che tutti gli enti formativi finanziati nell’avviso 20 non richiamino i propri dipendenti. E qui nasce l’inghippo.
A nostro modesto avviso, qualche cosa non quadra. Ci sono enti di formazione che avevano allungato i benefici dell’ammortizzatore sociale. E’ il caso dello Ial Sicilia, che aveva sottoscritto con le organizzazioni sindacali un pre-accordo per prorogare la Cassa integrazione fino al 30 novembre 2012. Ed ora? Cosa succederà ai lavoratori dello Ial? Spunteranno gli esuberi? E come saranno gestiti?
Il Cefop in amministrazione straordinaria sarebbe pronto a licenziare più di 350 lavoratori. L’Anfe ha già chiuso un accordo per il licenziamento di circa 170 lavoratori. L’Aram di Messina ne licenzierebbe almeno una cinquantina, l‘Interefop di Palermo ha decine di lavoratori in Cassa integrazione fino a fine agosto ed oltre, in attesa dell’inizio delle attivita’ didattiche dell’Avviso 20. Sono decine e decine gli enti interessati. Che accadrà? Saranno definitivamente posti fuori dal sistema formativo circa 2.000 operatori della formazione professionale siciliana?
Noi crediamo di no. Almeno non in questa fase. Non è certo elettoralmente conveniente ai tanti deputati che sperano di essere rieletti dagli Enti che in qualche maniera controllano. Stiano sereni gli interessati. E che figura fara’ l’assessore regionale alla Istruzione e Formazione professionale, l’avvocato Accursio Gallo? Come si comportera’, l’uomo di punta dell’Mps di Riccardo Savona, rispetto all’impegno assunto in più occasioni di aggiornare e rendere funzionante l’albo cosi come previsto dall’articolo 14 della legge regionale 6 marzo 1976, n.24? Come coniugare licenziamenti o processi di mobilita’ attivati attraverso la legge n.223 del 23 luglio 1991?
In tanti sono pronti a credere che si tratti di procedure in difformita’ dell’art. 14 della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, dell’art. 2 della legge regionale 25 del 1^ settembre 1993 e successive modifiche ed integrazioni. Diversi interrogativi che aprono un ennesimo squarcio al sistema formativo. Un’ennesima tegola che rischia di scivolare verso un possibile clima clientelare.
Le elezioni regionali alle porte potrebbero paventare un blocco delle attività didattiche. Sarebbe scontro sociale? Caos sicuramente sì. Per la verità, sia l’assessore regionale, Gallo, sia dirigente generale del dipartimento al ramo, Ludovico Albert, hanno assicurato l’inizio delle attività d’aula a metà settembre. Anche se fosse vero, si tratterebbe di una strana coincidenza. La ‘macchina’ della formazione si metterebbe in moto proprio nel mese delle elezioni regionali.
Tanti interrogativi e tante stranezze come quella delle risorse per la Cassa integrazione che finiscono a metà anno. Decine e decine di lavoratori pare si stiano attivando per aprire un contenzioso sulla illegittimità della Cassa integrazione rispetto al quadro normativo regionale ancora in vigore.
Ma questa è storia vecchia. Sembra non interessare neanche all’assessore tecnico che è anche avvocato. Di certo non interessa al più potente partito italiano, il Pd. Che ha investito tanto politicamente nell’era Lombardo, monopolizzando il settore della formazione professionale. Non badando ad eventuali contenziosi. Magari perché si pensa che finirebbero in una bolla di sapone. Ne sono proprio certi? Vedremo.