Due piani e due mansarde con cucina in muratura e bagno dotato di vasca idromassaggi. Sembra la casa dei sogni invece è solo la nuova sede dellassessore regionale alla formazione professionale, nelli scilabra. In realtà, sarebbe la sede dellassessorato alla formazione professionale. Ma di questa sede la bella nelli ha scelto i suoi locali. I più belli, naturalmente.
Formazione/ Per la bella Nelli due piani e due mansarde, cucina in muratura e bagno con vasca idromassaggi
Due piani e due mansarde con cucina in muratura e bagno dotato di vasca idromassaggi. Sembra la casa dei sogni invece è solo la nuova sede dellassessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. In realtà, sarebbe la sede dellassessorato alla Formazione professionale. Ma di questa sede la bella Nelli ha scelto i suoi locali. I più belli, naturalmente.
Che se ne farà mai un assessore regionale di due piani, due mansarde, cucina e bagno con idromassaggio? Forse nel settore della Formazione professionale siciliana è tempo di rilassarsi e di organizzare qualche schiticchio?
Scherzi a parte, di certo questi arredi fanno parte dell’edificio preso in affitto dalla Regione. Non sono stati certo costruiti per l’assessore Scilabra. Ci mancherebbe. Però tanto sfarzo cozza – e Dio sa quanto! – con migliaia di lavoratori del settore che aspettano, chi da sei mesi, chi da oltre un anno, gli stipendi arretrati.
Certo che ne succedono di cose strane in questa benedetta Regione siciliana. Mentre un mese e mezzo fa, o giù di lì, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, firmava accordi con le parti sociali, garantendo l’accelerazione della spesa comunitaria e quindi lo sblocco degli acconti relativi al finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011 a favore degli Enti formativi e dei lavoratori, andava in scena il trasferimento degli uffici del dipartimento Istruzione e Formazione professionale. Trasloco reso necessario dalla consegna dei nuovi locali di Corso Calatafimi, avvenuta lo scorso 18 giugno.
Nella nuova sede, a parte i due piani dellassessore, permangono i “lavori in corso”. Trasferiti quasi tutti gli uffici nei locali di Corso Calatafimi anche se privi di linee telefoniche e con collegamento Internet solo da oggi.
In buona sostanza, vi sono gli uffici, vi sono i dipendenti, ma manca da 50 giorni lo strumento di contatto con il mondo esterno: il telefono. E poi, il Servizio gestione, quello che emette i titoli di spesa per il pagamento agli Enti formativi degli acconti di finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011, è rimasto in via Ausonia (vecchia sede) fino a qualche giorno fa. Inoltre, il Servizio ragioneria per qualche mese resterà ancora nella sede di via Imperatore Federico, vanificando gli sforzi di allocare in un unico immobile tutti i servizi essenziali.
Sulla vicenda dell’affitto dei nuovi locali di Corso Calatafimi si sono susseguite nelle scorse settimane diverse “leggende metropolitane”. Proviamo a fare chiarezza.
Dalle informazioni assunte in assessorato diciamo subito che la scelta dei locali di Corso Calatafimi risale al periodo in cui dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale era Ludovico Albert. Un’operazione senza evidenza pubblica, senza acquisizione di preventivi. Fu proprio Albert, da quanto acquisito, ad avviare il procedimento amministrativo di acquisizione di nuovi uffici, scrivendo al Servizio Demanio dell’assessorato regionale Funzione pubblica. Quali i motivi? E perché non si è fatti ricorso allevidenza pubblica?
Andava risolto il problema legato alla sicurezza dei locali di via Ausonia. Il costo di locazione, poi, risultava essere troppo elevato, al punto da costringere il governatore pro tempore, Raffaele Lombardo, a deliberare in Giunta regionale la riduzione del 20 per cento del costo di affitto dei locali di Via Ausonia a Palermo.
Di fatto, significò l’inizio dell sfratto, atteso che il proprietario, Terrasi, non manifestò alcuna intenzione di ridurre il prezzo di locazione, che, su base annua, si aggirava, comprensivo di condominio, intorno a 800 mila euro. Infine, la necessità di trovare una sede che potesse allocare tutti i servizi per ottimizzare i tempi ed accelerare le procedure di pagamento, potendo contare sul servizio di ragioneria dislocato nella stessa sede.
Avviata la procedura da Albert, dicevamo, la stessa è stata completata dal successore, Anna Rosa Corsello, che ha posto in essere gli atti propedeutici per l’assegnazione dei locali con verbale di consegna. Infatti è stato il dipartimento Bilancio, attraverso il Demanio, a offrire i locali di corso Calatafimi al dipartimento per l’Istruzione e la Formazione professionale. Il costo della locazione dell’immobile è stato pattuito dal citato dipartimento con il nuovo proprietario, l’ingegnere Miconi, in circa 420 mila euro l’anno. Dall’assessorato fanno notare come il risparmio sia netto rispetto ai quasi 800 mila euro che si pagavano per laffitto del locale di via Ausonia. Inoltre, il Servizio patrimonio immobiliare (Spi) dell’assessorato al Bilancio ha definito ottimale il rapporto superficie/dipendente, stabilendo, con apposito verbale, che i locali di Corso Calatafimi possono contenere fino a 350 unità di personale.
In buona sostanza, entro sei mesi dovrebbe completare il trasferimento la Ragioneria ed il Servizio XV dell’assessorato regionale alla Funzione pubblica, con il compito di occuparsi della gestione del personale del dipartimento Formazione professionale.
Spiegato, stante a quanto riferito da ambienti assessoriali, il motivo per il quale l’immobile, peraltro monumentale, sia stato assegnato senza una formale gara. E’ stata corretta la procedura? I dubbi restano. Come perplessità permangono circa il momento del trasloco. Perché effettuare il trasloco in periodo di chiusura dell’annualità dell’Avviso 20/2011, che ha rallentato comunque le procedure di pagamento degli acconti?
Inoltre, se lo Spi ha individuato un rapporto superficie dipendente, garantendo uno spazio lavorativo per almeno 350 unità, cosa accadrà adesso che l’assessore Nelli Scilabra, come già ricordato, ha trattenuto per sé due piani e le mansarde?
Riteniamo che il rapporto stabilito dal Servizio patrimonio dell’assessorato al Bilancio vada a farsi friggere ed i dipendenti regionali saranno costretti a operare in condizioni di disagio.
Riteniamo che la scelta criticabile dellassessore Scilabra sia dipesa dall’impeto della giovane età. Lo ripetiamo: che cosa se ne farà lassessore di due piani e due mansarde con cucina in muratura e bagno dotato di vasca idromassaggi? Se è un locale dove si va a lavorare, beh, certi privilegi andrebbero aboliti.
Siamo certi che lassessore Scilabra libererà almeno un piano e le mansarde per garantire vivibilità al personale del dipartimento. Almeno vogliamo sperarlo. Basti pensare che nelle quattro stanze a disposizione sia dellasessore Scilabra che della dottoressa Corsello, dirigente generale ad interim, si potrebbero far lavorare da 16 a 20 unità. Vedremo.