Il leader dell'organizzazione sindacale 'disegna' il percorso di riforma del settore. Tagliare col passato, far gestire dal ciapi la fase transitoria. Aumentare i requisiti di accesso per enti e societa e liquidare le spettanze pregresse ai lavoratori
Formazione: parla il segretario generale della Cisl siciliana, Maurizio Bernava. I dati ufficiali su Albo e pagamenti
IL LEADER DELL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE ‘DISEGNA’ IL PERCORSO DI RIFORMA DEL SETTORE. TAGLIARE COL PASSATO, FAR GESTIRE DAL CIAPI LA FASE TRANSITORIA. AUMENTARE I REQUISITI DI ACCESSO PER ENTI E SOCIETA E LIQUIDARE LE SPETTANZE PREGRESSE AI LAVORATORI
Se si vuole garantire il futuro della Formazione professionale in Sicilia bisogna chiudere col passato.
A sostenerlo il segretario generale della Cisl in Sicilia, Maurizio Bernava, che lancia il progetto di riforma del settore. La Formazione professionale ha bisogno di una forte scossa per tagliare definitivamente quel cordone ombelicale, fatto di ingordigia e malaffare politico e clientelare, che lo lega al passato.
Non cè più tempo da perdere, occorre mettere un sbarramento netto che fissi i paletti tra la Formazione del passato, che non esiste più, e quella del futuro che va costruita.
Il leader della Cisl siciliana presenta lidea di cambiamento e lo fa chiamando in causa la politica siciliana.
Lanciamo lappello al Governo regionale ed allAssemblea regionale siciliana – riferisce Bernava – affinché si trovi un modo per liquidare tutte le spettanze ai lavoratori in maniera da chiudere col passato e, attraverso il Ciapi, poter gestire la fase transitoria che dovrebbe portare il settore a costruire una nuova formazione aperta ad enti formativi e società, mostratisi virtuosi, attrezzati e organizzati e in grado di superare londata giudiziaria. Non può essere la parte migliore degli enti gestori presenti nel settore formativo a pagare a causa dallingordigia della politica che ha eroso il vecchio sistema di fare formazione in Sicilia.
Auspichiamo che Governo e Ars – aggiunge Bernava – intervengano per porre in liquidazione la formazione professionale. E per ricostruirla su solide basi costituite da enti formativi e società che hanno superato questa fase di grande turbolenza mostrandosi virtuosi, organizzati ed in possesso delle attrezzature necessarie ad erogare una formazione di qualità. È questo il momento del coraggio delle scelte. Noi siamo pronti a fare la nostra parte.
Per Bernava, sono i lavoratori le vere vittime di un settore eroso dal clientelismo.
Il sistema formativo che abbiamo conosciuto è morto – tuona -. Si liquidi il settore e se il Governo regionale taglierà definitivamente col passato la Cisl è disponibile a sottoscrivere forme di transazione per salvaguardare i lavoratori.
È il segretario generale del sindacato a raccontare come, nel 2008, anno della crisi del settore formativo, abbia avviato la fase del cambiamento con la sottoscrizione dellaccordo governativo con lallora presidente Raffaele Lombardo, per il blocco delle assunzioni che poi diventa norma di legge estesa anche alle società partecipate della Regione.
In questa fase, invece, cè tutto un mondo che spinge per invertire il meccanismo perverso dove le vittime vengono scambiate per i carnefici ed i carnefici per le vittime – afferma il segretario Bernava -. Ed allora, la causa va estirpata e rimossa subito, senza alcun tentennamento.
Per la Cisl siciliana, cambiare la formazione professionale significa estirpare quella parte del settore frutto di aberrazione che va chiusa subito. Va avviato il processo di rigenerazione del settore, nel passaggio da Piano regionale dellofferta formativa (Prof) al Fondo sociale europeo (Fse), dalle risorse a prevalenza regionale allutilizzo dei fondi comunitari.
Il settore della Formazione professionale va messo in liquidazione come accade per unazienda – spiega Bernava -. Il sistema è degenerato. E’ imploso per lingordigia del gruppo di malaffare che nel periodo dal 2008 in poi ha trovato terreno fertile nella mancanza di vigilanza e controllo sia ex ante che in itinere da parte della Regione. A pagare è stata la parte sana del settore”.
“Si avvii il concordato preventivo per chiudere il passato – precisa il segretario della Cisl siciliana -. Si gestisca il presente con il Ciapi e si approfitti della fase transitoria avviata con i progetti Spartacus e Prometeo per arrivare a un nuovo sistema di accreditamento molto rigoroso e che passi anche dalla certificazione della professionalità dei lavoratori. Ingredienti necessari a generare un nuovo modello formativo per il futuro gestito con le società e gli enti formativi puliti.
Serve costituire un Fondo di garanzia per liquidare le spettanze ai lavoratori – suggerisce Bernava – alimentato da tutte le rimanenze dei vari bilanci approvati negli anni passati, e segnatamente nel periodo che va dal 2000 dal 2008, anni finiti sotto inchiesta dallautorità giudiziaria a causa dei rendiconti non ancora chiusi.
Il segretario generale del sindacato rimarca come la Regione continui a mantenere obblighi contrattuali con enti e lavoratori. Senza un immediato intervento il rischio è che chi farà causa la vincerà. Da qui lappello a Governo e Ars per raccogliere le somme necessarie per pagare. In tal caso la Cisl è pronta a sostenere lesecutivo regionale. Diversamente è un solo un salto nel buio che penalizza pesantemente i lavoratori.
Lesecutivo regionale – ci dice ancora Bernava – non deve solo denunciare, ma deve mettere in campo un sistema di monitoraggio, controllo, accreditamento e certificazione per plasmare un sistema composto da Regione, mondo del lavoro e imprese che possa anticipare i fabbisogni lavorativi. Insomma, il Governo deve governare.
Tre le aree di intervento indicate dallesponente sindacale.
La Formazione di base è quella destinata al settore sociale, la formazione aziendale legata a diversi strumenti come lapprendistato ed il tirocinio e la formazione qualificata post diploma e post laurea strettamente collegata al mondo economico reale e delle imprese.
I lavoratori non prenderanno mai gli stipendi, qualche pezzo di politica pensa ancora di utilizzarlo per saccheggiare le ‘casse’ pubbliche.
Non ci si può trascinare così, con questa corruzione – rintuzza il leader cislino – e lo dico anche per linteresse per la Regione che continuando così si vedrà aumentare gli obblighi neri riguardi dei terzi.
Sulle integrazioni, poi, per Bernava i fatti hanno dimostrato che se utilizzati per la copertura dei maggiori oneri contrattuali sono legittime, cosa che non si può dire nel caso di utilizzo per i costi gestionali che nel passato favorivano gli enti protetti e discapito di quelli non protetti.
È unagonia lenta – racconta Bernava – che serve solamente a favorire chi vuole sopravvivere il più possibile anziché dare garanzie certe a chi ci lavora. Ed allora dobbiamo introdurre un meccanismo nuovo con affidamento rigoroso e con certificazione e accreditamento rigidi riqualificando i lavoratori.
Una stoccata, in ultimo, Bernava la riserva alla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, che ne giorni scorsi ha denunciato linarrestabile fenomeno delle assunzioni.
Sui sette mila assunti dopo il 31 dicembre 2008 – conclude Bernava – siamo di fronte allomissione di controllo da parte dellAmministrazione regionale, dal dirigente generale a scendere. Questi dati appaiono solo come fumo buttato negli occhi per coprire chissà quale verità o perseguire altro fine.
Intanto è proprio la Cisl a diramare i dati relativi al personale assunto al 31 dicembre 2008 ed iscritto allAlbo degli operatori della Formazione professionale non ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Dati che, incrociati con le spettanze maturate dai lavoratori e non riscosse, consegnano un settore in ginocchio, dove a pagare sono i lavoratori, nonostante lassessore al ramo, Nelli Scilabra, insista nel dichiarare che i pagamenti sono stati emessi dagli uffici del dipartimento regionale Formazione professionale.
Ecco di seguito i dati:
gli operatori iscritti all’Albo sono circa 7900
sono 1760 gli ex sportellisti impegnati in atto presso il Ciapi di Priolo attraverso il progetto Spartacus fino al 21 aprile 2014
sono 1800 circa i lavoratori impegnati nell’obbligo di istruzione (IeFP), comparto che eroga la Formazione professionale ai minori a rischio dispersione scolastica
mentre, gli operatori nella formazione ordinaria sono circa 4500; di questi ultimi, 600 circa sono sospesi in attesa di CIG in deroga, 800 circa sono stati licenziati da vari enti per riduzione di personale o per chiusura delle attività, 350 circa sono invece sospesi a vario titolo dai loro enti
i sopra citati 1750 operatori aspettano di essere collocati nel progetto Prometeo del Ciapi che però ad oggi offre solo 1415 posti, anche se pare si possano assorbire tutti i lavoratori senza posto
gli enti formativi operanti sono 264.
La Cisl, dati alla mano, fa chiarezza anche sui pagamenti effettuati dalla Regione.
Per il sindacato, tutti i lavoratori non percepiscono le mensilità di aprile, maggio e giugno 2013 perché gli enti sono in attesa dei saldi della prima annualità dell’Avviso 20.
Quelli che operano nei percorsi avviati della seconda annualità, inoltre, hanno percepito, e non tutti solo ulteriori tre mensilità.
I lavoratori della IeFP sono creditori di oltre 20 mensilità a causa della mancata rendicontazione sin dal 2008.
Dati che la dicono lunga sulle bugie dellassessore Scilabra.