Cè un po di confusione, in materia di fondi europei, nella politica siciliana. A certificare una situazione poco chiara, se non caotica, è un comunicato stampa diramato ieri dal gruppo parlamentare del pdl. Titolo: mozione del pdl allars sul blocco sui fondi fers e le critiche dellue. Dove i deputati di questo partito mettono insieme risorse di agenda 2000 (programmazione 2000-2006), risorse della programmazione 2007-2013, fondo europeo regionale di sviluppo (fesr) e fondo sociale europeo (fse).
Formazione, ora anche i soldi scomparsi
Cè un po di confusione, in materia di fondi europei, nella politica siciliana. A certificare una situazione poco chiara, se non caotica, è un comunicato stampa diramato ieri dal gruppo parlamentare del Pdl. Titolo: Mozione del Pdl allArs sul blocco sui fondi Fers e le critiche dellUE. Dove i deputati di questo Partito mettono insieme risorse di Agenda 2000 (Programmazione 2000-2006), risorse della programmazione 2007-2013, Fondo europeo regionale di sviluppo (Fesr) e Fondo sociale europeo (Fse).
Intanto cominciamo col dire che questa mozione, depositata ieri allArs, porta la firma dai deputati del Pdl Salvino Caputo, del capogruppo Francesco Scoma, di Marco Falcone, di Giorgio Assenza, di Nino Germanà e del vicepresidente dellArs, Salvo Pogliese. Proviamo a capire di che cosa si tratta leggendo il comunicato stampa.
Avviare subito un negoziato con la commissione competente della UE, onde riferire immediatamente al Parlamento regionale la reale portata dellammanco nelle casse regionali a causa della mancata verifica della Regione stessa sulla certificazione dei corsi e sui conseguenti provvedimenti presi dallUnione Europea nei confronti dellamministrazione dellIsola.
Nel comunicato si fa riferimento, supponiamo, a corsi di formazione professionale che riguardano la Sicilia. Si parla di un ammanco nelle casse della Regione relativo, a quanto sembra di capire, a mancate certificazioni. Ma se è così, che cosa centra il Fesr? Si dovrebbe parlare, infatti, di Fondo sociale europeo.
Latto ispettivo – leggiamo sempre nel comunicato – prende le mosse dalle critiche espresse dalla Commissione Europea alla destinazione dei fondi Fesr e dalla conseguenziale interruzione dellerogazione di quasi 4 miliardi e mezzo. Questi fondi contenevano anche 257 milioni destinati alla Formazione.
Se le cose stanno così – e non abbiamo motivo di dubitarne – i problemi dovrebbero riguardare non solo il Fesr, ma anche il Fondo sociale europeo (Fse).
La Ue – spiegano i deputati firmatari della mozione – ha sottolineato linesistenza di alcune certificazioni per corsi organizzati fra il 2002 e il 2006, quando il dirigente generale era lattuale segretario generale della presidenza della Regione.
Il riferimento, in questo caso, è a Patrizia Monterosso, che ha ricoperto la carica di dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale ed è, attualmente, segretario generale della presidenza della Regione. Nominata dallex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e confermata dallattuale governatore, Rosario Crocetta.
Considerando che la Regione ha già anticipato con proprie risorse agli Enti di formazione le somme e che il blocco dellUE peserà violentemente sul prossimo bilancio – concludono i parlamentari del Pdl – bisogna urgentemente agire per impedire che si apra una nuova voragine nelle casse pubbliche.
Qui, secondo noi, cè un po di confusione. Perché se la contestazione – come scrivono gli stessi parlamentari regionale del Pdl – riguarda Agenda 2000 (cioè i corsi di formazione professionale organizzati tra il 2002 e il 2006), ebbene, questo non dovrebbe interferire con la Programmazione 2007-2013. A meno che lUnione Europea non intenda fare pagare allattuale Governo regionale i conti in sospeso dei passati Governi.
La verità è che, ormai, sulla formazione professionale siciliana la confusione regna sovrana. Se se sono accorti anche i titolari degli Enti formativi che, da settimane, chiedono notizie sulla copertura finanziaria della seconda annualità dellAvviso 20/2011. Si tratta di circa 287 milioni di euro che, ad oggi, nel bozzone di bilancio 2013 non ci sono.