Formazione: lavoratori di nuovo in subbuglio contro il Governo Crocetta

Non tutti i lavoratori sono convinti che il sistema regionale della formazione professionale abbia imboccato la strada giusta. Sono proprio i lavoratori, almeno una parte del personale operante nel settore, a tornare a far sentire la propria voce. Non va giù il silenzio lungo dieci giorni. Non convince il silenzio di Enti formativi e sindacati.

Eppure nella lettera-volantino, sventolata oggi in sit-in spontaneo di protesta, i lavoratori tornano a rivendicare i vecchi diritti mai risolti. E questo nonostante le promesse del Governo regionale e le rassicurazioni dell’assessore all’Istruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra.

Un Governo regionale che annuncia il “fare” e poi si perde in chiacchiere. Almeno questo emerge dalla lettera che di seguito pubblichiamo. Cosa cambierà dopo gli incontri di oggi tra esecutivo e parti sociali lo verificheremo nelle prossime ore. Un dato emerge con chiarezza: tante parole, accordi sottoscritti, fiumi di parole, ma non si vedono soldi, né soluzioni. Adesso ci si mette di mezzo anche il trasloco degli uffici dell’assessorato al ramo. E se si dovessero perdere documenti essenziali per i mandati di pagamento? O la sfilza di atti notori per l’aggiornamento dell’Albo? Poco importa: significherà che i lavoratori riprodurranno per la quinta volta il tutto. Questa è la Sicilia che non vogliamo.

DAL COMITATO SPONTANEO DEI LAVORATORI DEGLI INTERVENTI, DEI SERVIZI E DELL’OBBLIGO FORMATIVO DEL SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE SICILIANA UNA

LETTERA APERTA ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E DATORIALI COMPONENTI IL TAVOLO TECNICO DEL 18 GIUGNO 2013

I lavoratori, liberamente organizzati in Comitato spontaneo, contrariamente a tutti coloro che a vario titolo davano credito a questo Governo, consapevoli della vacuità e della inconsistenza dei progetti dell’assessore, primi fra tutti, hanno operato la scelta della protesta di piazza, quale unico strumento di trattativa, con interlocutori che, da sei mesi a questa parte, si sono astenuti da un serio governo del settore della formazione e dei servizi formativi, preferendo millantare a destra e manca presunte operazioni di riforma.

Alle organizzazioni datoriali ricordiamo che gli operatori, nonostante lo stato d’indigenza in cui sono stati costretti, hanno garantito la prosecuzione delle attività formative e dei servizi, anche a costo di sacrifici personali.

Alle organizzazioni sindacali facciamo presente che i lavoratori, nel momento in cui hanno adottato le giuste iniziative di lotta, le abbiamo sostenute con convinzione e determinazione, contribuendo attivamente al successo delle stesse.

Ma oggi, a distanza di ben 10 giorni dall’ultimo incontro, sulla vertenza formazione è calato il silenzio!

Dopo le aperture del Governo, comprendiamo la necessità delle parti di dialogare, ma a tutti dobbiamo dire che

IL TEMPO È SCADUTO!

I lavoratori, dopo aver esaurito qualunque risorsa personale, parentale ed amicale, vivono quotidianamente il dramma della sopravvivenza, senza alcuna risorsa economica e senza certezze per l’indomani e l’immediato futuro.

Il 7 giugno 2013 il Governo si è impegnato a:

– erogare immediatamente agli enti la prima e seconda tranche del primo acconto dell’Avviso 20/2011;

– istruire nei termini le istanze per l’erogazione del 30 % e del saldo a valere sull’Avviso 20/2011;

– erogare l’integrazione della CIGD, a valere sul fondo di garanzia;

– chiudere le rendicontazioni relative alle attività degli Avvisi 1 e 2/2010, erogare i saldi a valere sulla prima e seconda annualità ed il secondo acconto sulla terza;

– utilizzare l’intero stanziamento della priorità 7 del Piano Giovani per assicurare la continuità delle attività degli sportelli multifunzionali sino al 31 dicembre 2013 e predisporre il nuovo bando;

Tutto quanto sopra esposto nel rispetto dei termini previsti per la conclusione dell’istruttoria dalle normative regionali sul procedimento amministrativo (l.r. 10/1991, l.r. 5/2011) previsti in via generale in 30 giorni.

Dopo sei mesi di annunci e proclami abbiamo motivo di dubitare della sincerità degli impegni del Governo.

Inutile discutere della seconda annualità dell’Avviso 20 con un interlocutore incapace di garantire i minimi requisiti di affidabilità gestionale.

I lavoratori ritengono che la prosecuzione della trattativa debba essere subordinata ad una puntuale VERIFICA DEGLI IMPEGNI PRESI, ovvero L’EROGAZIONE DELLE RETRIBUZIONI CORRENTI. IN CASO DI ESITO NEGATIVO, INVITIAMO LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI AD ABBANDONARE IL TAVOLO ED ORGANIZZARE ULTERIORI INIZIATIVE DI LOTTA SINO AL CONSEGUIMENTO DELLA COMPLETA E REGOLARE RETRIBUZIONE DEI LAVORATORI.

 


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