Formazione, imbrogli & clientele sulla pelle dei ragazzi

Sollecitata la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla dissennata gestione del Piano OIF e sulle cause della mancata messa in funzione o proseguimento dei percorsi formativi in obbligo scolastico. Il provvedimento porta la firma del presidente della commissione attività produttive all’Assemblea regionale siciliana, Salvino Caputo.

Produce i primi effetti l’inchiesta sulla gestione dei percorsi di istruzione e formazione professionale, pubblicata ieri, 3 settembre 2012, dal nostro giornale. Al clamore suscitato dai dati forniti e dalle notizie assunte nella nostra inchiesta ha fatto seguito la presentazione di un atto ispettivo all’attenzione del presidente dell’Ars, Francesco Cascio.

I riflettori sono puntati sulla gestione del Piano formativo (OIF) indirizzato ai minori in obbligo scolastico. Gestione fallimentare, quella della “coppia delle meraviglie”, Mario Centorrino, già assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale (carica oggi ricoperta da Accursio Gallo) e Ludovico Albert, già dirigente generale del dipartimento al ramo, sostituito nei giorni scorsi da Anna Rosa Corsello.

Dopo una fase durata un triennio di sperimentazione dei percorsi di alternanza scuola-formazione-lavoro, nel 2010 l’amministrazione regionale elabora, sulla scorta di un finanziamento nazionale cofinanziato da risorse regionale per la copertura dei costi di gestione degli Enti, un Piano di offerta formativa indirizzata ai minori. Ed è qui che maturano le prime perplessità sulle decisioni politico-amministrative assunte dalla “coppia delle meraviglie”.

Infatti in un solo colpo commettono una serie impressionante di “leggerezze”. Intanto non viene pubblicato il bando per l’assegnazione del servizio, ma viene elaborato un Piano sulla scorta delle candidature pervenute con affidamento previa presentazione dell’istanza. Inoltre, damblè, vengono tagliati i finanziamenti per singolo corso di formazione del 50 % mettendo in seria difficoltà gli Enti destinatari del servizio e quindi del finanziamento.

In tanti si sono chiesti il perché di tale decisione. Sembra alquanto verosimile che Centorrino ed Albert, per accontentare gli ambienti vicini al Pd abbiano aumentato la platea degli Enti (che inizialmente erano 20), destinatari del finanziamento. Non solo. Non introducendo un vincolo all’assunzione, si è verificato che, in questo ambito del sistema formativo, le nuove assunzioni sono aumentate a dismisura a scapito degli operatori già impegnati.

Il presidente della commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana, dicevamo, ha presentato una mozione per chiedere al presidente dell’Ars, Francesco Cascio, di avviare la procedura per la costituzione di una commissione d’inchiesta sul settore della Formazione e dei corsi OIF.

“La Regione, infatti, nel 2010 – dichiara Caputo – aveva avviato i percorsi triennali per garantire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione con l’acquisizione, al termine del triennio, di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale e non inferiore al secondo livello europeo. L’iniziativa avrebbe consentito – prosegue il presidente della Commissione attività produttive – di rimediare all’elevato tasso di dispersione scolastica che in Sicilia è superiore a quello nazionale. In più, gli studenti, al termine del triennio avrebbero avuto una qualifica professionale per l’accesso al mercato del lavoro o la prosecuzione degli studi”.

La commissione d’inchiesta dovrà accertare le cause della mancata messa in funzione o proseguimento, in molti casi, dei corsi OIF. La mozione precisa, inoltre, che l’indagine dovrà assumere tutti gli elementi utili al fine di verificare l’entità delle risorse economiche che sono state impiegate dalla Regione in favore del Piano regionale offerta formativa (Prof) della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 ambito OIF. Dovrà, inoltre, verificare l’entità delle risorse economiche impegnate e spese dalla Regione in merito alle indennità erogate ai direttori generali ed al personale utilizzato.

L’atto ispettivo dovrà mirare anche a verificare la cause o i motivi del perché l’Amministrazione regionale non ha avviato o ha sospeso i corsi OIF.

Non ha pace la formazione professionale in Sicilia. Non una programmazione avviata da Centorrino e Albert è uscita indenne da critiche e perplessità per le scelte quasi mai felici. In questo ambito, quello dell’OIF, diversi Enti formativi sono stati danneggiati da provvedimenti in corso d’opera adottati dall’amministrazione attiva.

Diversi i casi di interruzione di pubblico servizio con danni subiti dal personale, ancora oggi senza retribuzione e dagli allievi impossibilitati ad effettuare gli esami per l’ottenimento della qualifica. Ciò significa negare loro la frequenza al quarto e quinto anno delle superiori o l’accesso al mercato del lavoro.

Ci si chiede: questo è un modo efficace per contrastare la dispersione scolastica? La verità è che, pur di politicizzare ogni scelta a fini clientelari, l’amministrazione pidiessina è passata sopra il futuro di generazioni di ragazzi.


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