Formazione, Francesco Menallo (Fondazione Cas Onlus): “Tornare subito alla legge 24”

Nel settore della formazione professionale per troppo tempo taluni hanno giocato con le parole, con i doppi significati, appellandosi all’ermetismo fino ad oscurarne il significato. Per troppo tempo nel settore della formazione professionale gli interessi generali sono stati calpestati per favorire lobby di pochi gruppi. Per troppo tempo nel settore della formazione professionale cavalli impazziti hanno strombazzato a destra ed a manca saccheggiando ogni cosa in ogni dove.

Il nostro impegno, che non è fortunatamente isolato, a contribuire a fare chiarezza in un settore tra i più politicizzati ci ha permesso di fare chiarezza su molte cose. Tanti ambiti oscuri rimangono, angoli non scrutati ve ne sono, la strada è ancora in salita. Ma noi proseguiamo nel nostro compito di informare i lettori. Ed è con questo spirito che riportiamo una testimonianza che potrebbe aiutare a meglio comprendere uomini e cose.

L’articolo a firma di redazione dal titolo: “Avviso 20, le repliche di Albert a LinkSicilia”, pubblicato lo scorso 25 giugno, ha riportato alcune dichiarazioni, smentite del dirigente generale del dipartimento istruzione e formazione professionale. Albert smentì alcune notizie fornite in diversi articoli dal nostro giornale. E’ opportuno riportare un passo delle affermazioni di Albert al fine di precisare ulteriormente la nostra posizione che non è mutala allora come oggi. I riscontri nel tempo ci hanno dato ragione.

Intanto la dichiarazione: “In relazione all’articolo del 24 giugno 2012 “Avviso 20, sperequazioni nelle ore assegnate”di Giuseppe Messina da voi pubblicato, si precisa quanto segue: “La notizia pubblicata da Link Sicilia il 24 giugno scorso relativa a 400 esposti che sarebbero stati presentati contro l’amministrazione per l’Avviso 20, è falsa. Al Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale, infatti, non è stato notificato nessun esposto. Chiediamo la pubblicazione della presente rettifica, ai sensi dall’art. 8 L. 47/1948?.

Si evince chiaramente come sia stato affermato dal capo della burocrazia dell’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale) che nessun esposto-ricorso risultava essere stato notificato. Non intendiamo replicare con ulteriori parole che si sommerebbero alle tante altre parole, forse troppe, delle ultime settimane. Per una volta rispondiamo attraverso la testimonianza, gentilmente offertaci, dall’avvocato Francesco Menallo, Presidente della Fondazione Cas Onlus. Si tratta di un soggetto giuridico che ha svolto, sin dall’origine, come Ente strumentale della Regione siciliana, nel rispetto del dettato della legge regionale 6 marzo 1976, n.24, attività formativa.

Il contenuto dell’intervista fa emergere con assoluta chiarezza che più di un esposto è stato notificato all’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale. Ed il caso della Fondazione Cas Onlus non è certamente il solo. Vi è anche una verità che emerge dalla lettura: Albert qualche causa l’ha persa, l’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione professionale, durante la gestione di Ludovico Albert, somme ne ha restituito. Leggere per credere.

Presidente Menallo, perché la Fondazione Cas Onlus, Ente di formazione tra quelli cosiddetti ‘storici’ ed in possesso di un consolidato di ore pari a 24 mila, si ritrova escluso dall’Avviso n.20/2011?

“Perché c’è la precisa volontà, manifestata da “politici di peso”, di non farci più svolgere attività in quanto elemento di disturbo all’interno del sistema formativo da loro controllato”.

Come si è difeso?

“In sede giudiziaria amministrativa, impugnando tutti i provvedimenti lesivi delle nostre posizioni legittimanti, in sede civile richiedendo tutte le somme di cui eravamo a credito nei confronti della Pubblica Amministrazione ed in sede penale segnalando i provvedimenti attuativi della predetta scellerata volontà politica”.

Quindi, Presidente quanti ricorsi in atto sono pendenti a quanti conclusi?

“Tra civili ed amministrativi, ci sono circa 30 procedimenti in atto pendenti, mentre i procedimenti avviati anche da lavoratori con chiamata in garanzia della Fondazione CAS Onlus, sono molti di più”.

E’ riuscito a farsi ristorare dall’Amministrazione Attiva per i crediti vantati?

“Dal 2011 ad oggi l’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale è stato costretto a pagare almeno nove milioni di euro”.

Come intenderà utilizzare queste somme già ottenute nella disponibilità della Fondazione Cas Onlus?

“Queste somme non sono state pagate contestualmente, ma in varie tranches, di cui la più grossa di circa sei milioni di euro soltanto di recente. La maggior parte di quest’ultima somma sarà destinata a corrispondere gli oneri contributivi pregressi maturati per colpa della Pubblica Amministrazione ed anche di quei sindacati che hanno spinto il personale a chiedere la Cassa integrazione guadagni in deroga (cigd). Oggi ritenuta, con ritardo, impraticabile dall’Amministrazione Attiva e dagli stessi sindacati. Il riferimento è per l’appunto al protocollo d’intesa dello scorso 9 agosto a seguito del quale si è certificata l’impossibilità di erogare questo ammortizzatore sociale in presenza di attività; anche se pare che alcuni grossi enti non abbiano ancora ben compreso le finalità di tale strumento. Per il vero, neanche le Organizzazioni Sindacali pare che abbiano mostrato di avere recepito ciò che è fatto palese dalle parole”.

Ma al personale non spetterà nulla?

“Il personale, anche se il denaro sin qui ricevuto non è quello finalizzato a coprire le loro spettanze maturate, verrà retribuito in relazione alla pendenza o meno di contenzioso, che ovviamente dovrà essere contestualmente chiuso. Pertanto il periodo di sospensione feriale e di ridotta attività sia dei legali, sia dei tribunali, che delle Commissioni conciliative, impedisce la contestuale definizione di tutte le posizioni”.

Quindi, ancora niente somme per il personale?

“Sono state definite soltanto le posizioni di quella parte del personale che non presenta alcuna conflittualità e che ha ricevuto, quindi, quanto maturato. Ben conscio della situazione di conflittualità provocata dall’Amministrazione Attiva e favorita dalla politica con la connivenza di alcune posizioni sindacali che non hanno neanche tentato – e non perché gliene mancasse la competenza – di effettuare i dovuti distinguo, provvederò, non appena gli uffici me lo consentiranno, e quindi entro il mese di agosto, ad avviare le procedure conciliative”.

Cosa ne pensa dell’Avviso n.20 del 2011?

“E’ un aborto, solo parzialmente modificato dal ricorso presentato dalla Fondazione Cas Onlus e dalla segreteria provinciale palermitana del sindacato Snals Confsal, nella persona del sugnir Gianfranco Bono. In particolare, rivendichiamo di avere da sempre sostenuto l’impraticabilità dell’assenza di cofinanziamento e l’assoluta illiceità, nell’Italia del 2012, del parametro unico inteso come assenza di controlli ex post e di regolare tenuta contabile. Tanto più che lo strumento è stato utilizzato impropriamente, come già accaduto con gli Avvisi 1 e 2 degli Sportelli, per aprire a nuovi soggetti giuridici anche e soprattutto imprenditoriali. E come tali non legittimati a ricevere finanziamenti a fondo perduto alterando il mercato”.

Qual è il suo pensiero sulla riforma della formazione professionale?

“Non ho visto attuare alcuna riforma dal trio Lombardo, Albert e Centorrino. Ho visto semplicemente ed in modo sistematico calpestare il diritto con editti e grida neppure pubblicati in alcuni casi. Quindi proporrei un articolo monco del seguente tenore: Tutti gli atti e provvedimenti adottati dalla sottoscrizione del contratto di lavoro di Ludovico Albert fino alla data del suo definitivo scioglimento, si intendono tamquam non esset”.

Presidente Menallo, lei che è un veterano del settore della formazione professionale con i suoi trent’anni di esperienza, cosa si aspetta per il futuro?

“Nulla di buono se non si cambia radicalmente. Cioè, compiuto questo doveroso riconoscimento dello sfracelo causato dalla ‘Mole Antonelliana’, propongo l’immediata e completa attuazione di una legge organica e facilmente intellegibile ai più quale la legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, inattuata sin dal’epoca del ‘caiccato’ di Raffaele Stancanelli. Per attuazione della legge regionale 24/76 intendo sostanzialmente l’affidamento delle attività formative ad Enti no profit in numero limitato, ovvero quelli esistenti alla data di entrata in vigore della legge, come Enti strumentali della Regione siciliana. Con la contestuale ed immediata fuoriuscita dal settore della formazione professionale delle società commerciali e della politica ed in specie di quella che può movimentare flussi di denaro liquido e non tracciabili”.

Ai nostri attenti lettori lasciamo la libertà di valutare dove alberga la verità.

 


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