I mandati di pagamento «sono stati già inviati alla Ragioneria». Parola del presidente della Regione. «Sono lì fermi da sei mesi», afferma Piero Quinci, docente del centro di formazione Cnos, e autore di una protesta in tribunale la scorsa settimana. Da Acireale a Modica, nel frattempo, i genitori raccolgono firme, e la Confap Sicilia annuncia una manifestazione per il 15 ottobre. La vicenda sarà anche portata in Senato dalla senatrice M5s Nunzia Catalfo
Formazione, Crocetta annuncia 130 milioni Gli enti etnei: «Non ci fidiamo delle parole»
«Centotrenta milioni già inviati in Ragioneria, pronti per pagare gli arretrati degli enti di Formazione siciliana». L’annuncio è arrivato ieri dal presidente della Regione Rosario Crocetta. Ma lo scetticismo dei soggetti coinvolti non cambia. «Prima ci faccia vedere il decreto e il numero del mandato. Fino a questa stamattina non c’era nulla di concreto», afferma Piero Quinci, il docente del centro di formazione salesiano Cnos che per una intera settimana ha protestato davanti al Tribunale di Catania dopo aver presentato il terzo esposto in un anno contro il governo regionale per «interruzione dell’obbligo scolastico». Chiedendo, contestualmente, un commissariamento della Formazione regionale al governo nazionale.
«Ormai non ci facciamo più prendere in giro, le parole non bastano più – prosegue Quinci – da due anni la situazione è la stessa. E ci sono mandati di pagamento fermi da sei mesi per l’attività svolta lo scorso anno. Se continua così, da lunedì saremo costretti a interrompere le attività», conclude il docente.
La situazione di grave difficoltà vale per tutti gli enti che svolgono formazione, soprattutto quella per studenti in obbligo scolastico. Al centro di formazione Anfe «sono 28 i lavoratori che non ricevono lo stipendio da 8 mesi. E la Regione attribuisce la responsabilità della mancanza di liquidità alla non approvazione del patto di stabilità. Noi intanto continuiamo a lavorare per non lasciare i ragazzi per strada», afferma Alessandro Gullè, dipendente di Anfe e sindacalista Cisl.
E in Sicilia nel frattempo si moltiplicano le proteste e le raccolte firme. A Modica i genitori degli alunni del centro IeFp hanno organizzato una raccolta di firme, chiedendo anche loro «l’intervento sostitutivo dello Stato». Iniziativa simile ad Acireale, dove i genitori degli alunni del terzo anno dell’ente Ciofs, anch’esso legato alla Famiglia salesiana, hanno inviato una lettera di denuncia al prefetto e alla procura della Repubblica di Catania.
La Confap, associazione che raggruppa gli enti di formazione di ispirazione cattolica, annuncia intanto una manifestazione di protesta davanti al Palazzo d’Orlens a Palermo, sede della presidenza della Regione, per il prossimo 15 ottobre. L’associazione era già intervenuta lo scorso 30 settembre inviando una richiesta al presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, chiedendo una «sensibilizzazione sul tema presso tutti i sindaci siciliani, responsabili del controllo dell’obbligo scolastico».
La vicenda è arrivata anche in Parlamento: la senatrice Nunzia Catalfo, del Movimento 5 stelle ha posto la questione in Commissione Lavoro, che dovrebbe convocare il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore al ramo Nelly Scilabra per fare il punto della situazione.