Formazione: chi indaga sulle assunzioni fuori tempo massimo?

da Antonio Spallino
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, annuncia il blocco dei finanziamenti agli Enti di Formazione Professionale legati ai politici. E fa bene se questi sono Enti gestiti direttamente da deputati presenti all’Ars. Il bello è, ne sono quasi certo, che nessun politico è ufficialmente presente nei vari consigli d’amministrazione degli Enti.

Che ci sono stati e ci sono politici molto vicini agli Enti è vero ed è di dominio pubblico. Bene fa quindi il Presidente Crocetta a volersi sincerare se ci sono politici regionali o nazionali impegnati in prima persona nelle gestione delle attività formative. D’altronde, la legge n° 29/51 prevede l’ineleggibilità di quelle persone che usufruiscono i finanziamenti pubblici. Si dia in questi casi applicazione alla norma.

Un’altra cosa è invece la meraviglia e il disappunto provocato dalla notizia secondo la quale alcuni Enti legati a politici avrebbero assunto alle loro dipendenze mogli, cognate, figli, nipoti ed amici. Certo, avrebbero fatto bene ad evitare queste assunzioni che si prestano ad essere criticate e non gradite. Ma a ben vedere, gli Enti di cui parla sono sì soggetti che godono ed hanno goduto di finanziamenti pubblici, ma le leggi vigenti gli permettono, come avviene nel resto d’Italia, di assumere con chiamate dirette. Quindi si può affermare che sotto questo punto di vista che on c’è alcuna irregolarità.

Certo si può sempre affermare che non è corretto assumere parenti, ma il farlo non costituisce reato.Il Presidente Crocetta vuole diversamente normare le modalità delle assunzione? Bene, benissimo, lo faccia subito per evitare abusi.

Un’altra cosa ancora è se questi Enti, violando le disposizioni emanate dall’amministrazione regionale, hanno assunto oltre misura. Sarebbe interessante, ad esempio, sapere se questi Enti hanno assunto dopo il blocco delle assunzioni fissato alla data del 31 Dicembre 2008, e se tali assunzioni sono state fatte, quali provvedimenti ha messo in atto l’amministrazione regionale. Non si ha notizia di nessun provvedimento sanzionatorio emesso dall’amministrazione regionale nei confronti degli Enti che hanno assunto dopo il blocco, e sì che ce ne sono.

Allora anche in questa direzione il Presidente Crocetta dovrebbe indirizzare la sua opera di moralizzazione. Non vorrei, come si usa dire, che l’albero pecca e a soffrire sono i suoi rami. Non vorrei che a sbagliare siano una volta gli Enti, un’altra volta l’amministrazione regionale, mentre a soffrire sono sempre e comunque gli operatori.

Presidente Crocetta, me lo lasci dire: non è giusto. Lei, nella qualità di capo dell’amministrazione, può ad esempio farsi raccontare dall’ex assessore Mario Centorrino e dall’ex dirigente generale, Ludovico Albert, i fatti per poi confrontarli con quelli di cui parla la Gabanelli nel servizio trasmesso da “Report” su Rai Tre.

Che dire, poi, delle segnalazioni fatte fuori tempo massimo dall’ex dirigente generale Albert riguardanti i numerosi rendiconti non ancora revisionati? E’ bene precisare che l’obbligo della revisione ricade esclusivamente sull’amministrazione regionale. Gli Enti, una volta presentata la documentazione prevista, hanno assolto ai loro impegni.

Piuttosto, Presidente Crocetta, si faccia dire dall’ex assessore Centorrino e dall’ex dirigente generale a quali Enti appartengono i rendiconti non revisionati. Si faccia raccontare, Presidente, se ci sono Enti che hanno ancora conti correnti riguardanti anni formativi precedenti. Si informi se gli attuali Enti gestori sono in possesso dei requisiti previsti dalla l.r 24/76.

Presidente Crocetta, chieda all’ex dirigente generale della Formazione Professionale per quale motivo, per quasi due anni, ai giovani siciliani è stato negato il diritto alla formazione. Cosi tanto per curiosità.

 


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