Formazione, al via i tirocini formativi del Piano Giovani, ma la Youth Guarantee viaggia al rallentatore

DUE PIANI PER GLI STESSI OBIETTIVI GENERALI: INCENTIVARE L’OCCUPAZIONE DEI GIOVANI E RIDURRE DISOCCUPAZIONE E NEET. I RITARDI DEL GOVERNO CROCETTA METTONO A RISCHIO OGNI POSSIBILE RICADUTA POSITIVA SUL MERCATO DEL LAVORO CHE RESTA LA GRANDE INCOGNITA SICILIANA

L’annuncio del bando di attivazione dei tirocini formativi e di orientamento destinato ai giovani tra i 25 ed i 35 anni di età, come momento di successo dell’azione di governo, invoglia ad una riflessione ad amplio spettro delle politiche attive del lavoro in Sicilia.

Un quadro desolante all’interno del quale si cala perfettamente in sintonia la misura del tirocinio diretta ai giovani senza lavoro. Altro che successo, visto l’andamento del tasso di disoccupazione giovanile in Sicilia degli ultimi due anni, è un fallimento senza appelli l’intervento a sostegno dell’occupazione attivato dopo oltre diciotto mesi di stallo. Ritardi nell’attuazione delle misure previste dalla delibera di giunta che non trovano plausibili giustificazioni, neanche nella necessità di rimodulazione dello stesso piano.

Ed è così che in Sicilia, nella patria dei record negativi, i giovani e le imprese, quelle poche rimaste, rischiano di perdere l’ultimo treno per restare nella propria terra e garantire prosperità, sviluppo, profitto ed occupazione.

Rischia di rivelarsi fallimentare la gestione dei due piani che dovrebbero rilanciare l’occupazione in Sicilia: il “Piano Giovani” e la ‘Youth Guarantee’.

Lo dimostra l’avvio, soltanto adesso ed a distanza di oltre diciotto mesi – lo rimarchiamo – del tirocinio formativo, misura attuata e finanziata attraverso le risorse del Piano straordinario per l’occupazione in Sicilia: Opportunità giovani e prevista anche nella ‘Youth Guarantee’.

Quella del ‘Piano giovani, voluta fortemente dall’allora presidente della Regione, Raffaele Lombardo, all’interno del Piano azione e coesione (Pac) per la Sicilia, visti i ritardi collezionati nel varo delle misure previste nelle mani del governatore Rosario Crocetta e dei suoi fidati uomini e donne in Giunta e nei ranghi dell’alta burocrazia regionale, rischia di franare e disattendere gli obiettivi previsti.

Il ‘Piano giovani’, difatti, secondo quanto previsto nella delibera di Giunta n.215 del 21 giugno 2012, “si colloca in un periodo temporale specifico che consente sia di farne momento di sperimentazione di interventi nuovi che potranno trovare accoglienza nell’ambito della programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali, sia di renderlo strumento attraverso cui governare la transizione tra l’attuale e la prossima programmazione evitando rischi di discontinuità nelle politiche attive per l’occupabilità dei giovani”.

È questo il modo di governare la disoccupazione giovanile imperante in Sicilia? È questa la maniera di gestire la fase di transizione tra due programmazioni comunitarie? A noi non ci pare. Il Piano della’Garanzia Giovani’ è già realtà in tutte le Regioni d’Italia meno che in Sicilia, dove i ritardi nella programmazione e nell’avvio sono sotto gli occhi di tutti.

Quale la conseguenza? Nessuna transizione tra le due programmazione comunitarie in Sicilia si sta attuando. Come intenderà, a questo punto, la regione siciliana, garantire la continuità di interventi nelle politiche attive del lavoro in Sicilia tra il Piano Giovani, che afferisce alla programmazione comunitaria 2007/2013 e la ‘Youth Guarantee’ , prevista nel programma del Fondo sociale europeo per il periodo 2014/2020?

In linea con lo stile del presidente della Regione, Rosario Crocetta, protagonista indiscusso della passarella ed degli spot ad effetto, ieri l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, ha annunciato la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (Gurs) dell’Avviso: “2000 tirocini formativi e di orientamento, inserimento e reinserimento al lavoro per la concessione di contributi finalizzati al’inserimento lavorativo”.

La misura destinata a rafforzare le opportunità di transizione scuola-lavoro, disoccupazione-lavoro, inattività-lavoro e contenimento del disagio della non occupazione giovanile in Sicilia è diretta ai giovani disoccupati/inoccupati.

Ritorniamo all’aspetto mediatico che ci convince poco.

Annuncio dell’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, che non nascondeva una certa soddisfazione. Siamo curiosi di sapere cosa c’è da essere soddisfatti.

La delibera di Giunta che ha approvato il Piano giovani è del 21 giugno 2012. Perché tanta attesa per tirare dal cassetto il tirocinio formativo già previsto nell’atto di indirizzo della giunta? Quali ostacoli hanno impedito l’attuazione della delibera di giunta n.215/2012?

Il tirocinio è diretto a giovani che devono essere in possesso di diploma o qualifica professionale, residenti in Sicilia da almeno 24 mesi, di età compresa tra i 25 e i 35 anni non compiuti, che siano inoccupati/disoccupati da almeno 6 mesi.

I tirocini avranno una durata di 6 mesi e una borsa individuale di 500 euro lordi mensili. Nel caso in cui il tirocinante sia un disabile, o un richiedente asilo, o un soggetto titolare di protezione internazionale e umanitaria o di un soggetto in percorso di protezione sociale, la durata dovrà essere di 12 mesi e la borsa di tirocinio di 750 euro lordi mensili (a queste categorie sono riservati 200 posti).

Ci chiediamo: il tirocinio formativo, previsto nel menù della azioni del piano della ‘Garanzia Giovani’, quando sarà attuato? Ed a chi sarà destinato? Si dovrà forse attendere altri diciotto mesi ed oltre?

Il tirocinio formativo avviato dall’assessorato alla formazione professionale prevede incentivi anche per le aziende che si candidano a formare i giovani ed assumerli.

Ai soggetti ospitanti il tirocinio per l’attività di tutoraggio è riconosciuto un contributo di 250 euro al mese per ogni tirocinante. In caso di assunzione del tirocinante, il contributo è quantificato in

Sei mila euro per ogni giovane assunto con contratto a tempo indeterminato a tempo pieno (sette mila in caso di lavoratore: disabile, soggetto richiedente asilo, soggetto titolare di protezione internazionale e umanitaria, o soggetto in percorso di protezione sociale). Sono previsti invece, quattro mila euro per ogni giovane assunto con contratto a tempo indeterminato part-time (quattro mila e 600 in caso di lavoratore: disabile, soggetto richiedente asilo, soggetto titolare di protezione internazionale e umanitaria, o soggetto in percorso di protezione sociale). È pari a tre mila euro la cifra stanziata per ogni giovane assunto con contratto a tempo determinato della durata di almeno 24 mesi (tre mila e 600 in caso di lavoratore: disabile, soggetto richiedente asilo, soggetto titolare di protezione internazionale e umanitaria, o soggetto in percorso di protezione sociale).

Per ogni giovane assunto con contratto di apprendistato ex art. 4 del decreto legislativo n.167/2011 la somma messa a disposizione è di quattro mila e 700 euro.

Alla conclusione del percorso di tirocinio è previsto il rilascio al tirocinante, da parte di Italia Lavoro, di un “attestato” di partecipazione. Due le condizioni per il rilascio: che il percorso si sia concluso naturalmente e il tirocinante abbia maturato la frequenza di almeno il 70%.

Il punto è: chi ha avvisato in Sicilia giovani e imprese di questa opportunità? È stata fatta un’azione promozionale volta a far conoscere i benefici previsti sia per i disoccupati che per i soggetti ospitanti il tirocinio? O dobbiamo pensare che vista la necessità di dover dare risposte immediate, il Governo regionale abbia deciso di attivare la misura ‘pronto uso’ da far gestire ad Italia lavoro, non appesantita dai casini legati al ricollocamento di mille e 753 operatori che dovranno occuparti delle azioni di orientamento specialistico, formazione mirata all’inserimento lavorativo, accompagnamento al lavoro e apprendistato attraverso il piano della ‘Garanzia Giovani’?

I ritardi del Governo e dell’Amministrazione regionale hanno comportato l’allineamento di due diversi piani che presentano azioni comuni: il ‘Piano Giovani’ e la ‘Youth Guarantee’.

L’avvio del tirocinio a valere sulle risorse stanziate nel Piano giovani (strumento del Pac) è reso possibile dall’accordo con Italia Lavoro che garantisce eccellenti professionalità.

Lo stallo, invece, nel Piano della ‘Garanzia giovani’, sconta l’inadeguatezza dell’amministrazione regionale, guidata dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, che non ha ancora sbrogliato la matassa del ricollocamento dei mille e 753 operatori ex ‘Spartacus’, in possesso delle necessarie competenze per supportare la maggior parte delle azioni previste nella ‘Youth Guarantee’.

Dopo due mesi di attesa, un bando di selezione pubblicato nelle scorse ore e che prevede una gestazione di ulteriori trenta giorni prima dell’immissione al lavoro. Auspichiamo che i tempi si riducano e che i mille e 753 operatori possano offrire la loro professionalità al servizio del piano della ‘Garanzia Giovani”.

Ricordiamo che, nel contempo, il piano regionale della ‘Youth Guarantee’ è partito in Sicilia con l’iscrizione dei giovani e con l’avvio dopo sessanta giorni delle azioni riguardanti l’accoglienza, le informazioni sul programma, la presa in carico, la compilazione della scheda anagrafica da parte dei Centri per l’Impiego.

Entro i successivi quattro mesi, attraverso l’utilizzo degli ex sportellisti i giovani dovrebbero essere sottoposti alle azioni trasversali, sempre che l’amministrazione riuscirà ad avviare gli ex sportellisti.

In atto la Regione siciliana, con il supporto di Italia Lavoro ha avviato l’azione ‘Tirocinio extra-curriculare’, mentre con i Centri per l’impiego, privi di personale all’uopo qualificato, ha iniziato a somministrare le misure generali della ‘Youth Guarantee’, in perfetto stile crocettiano, dove la confusione regna indiscussa.

Intanto, ai box restano i mille e 753 ex sportellisti, abilitati all’erogazione delle azioni di orientamento specialistico, formazione, accompagnamento al lavoro e apprendistato. E questo accade nonostante le rassicurazioni dell’esecutivo e della dottoressa Corsello, dirigente generale al Lavoro in Sicilia.

Vero è che è stato pubblicato l’avviso per il reclutamento, attraverso il Ciapi di Priolo, della platea dei lavoratori interessati, ma i tempi non appaiono brevi. E comunque a causa dei ritardi dell’amministrazione regionale le azioni previste dal Piano regionale della ‘Youth Guarantee’ presentano tempi di attivazione diversi. E nell’intreccio con le attività del Piano Giovani non possiamo non rimarcare il ritardo nell’avvio dell’annualità formativa 2014/2015.

Ricordiamo che in tema di ritardi nessuno meglio del Governo regionale siciliano ha fatto finora. Con ‘orgoglio’ il presidente della Regione, Rosario Crocetta, può vantare la Regione più incendiata d’Italia a causa del mancato avvio del servizio antincendio boschivo, quella che per far quadrare i conti abbisogna di tre manovre finanziarie di bilancio con altrettante leggi varate e da approvare all’Ars. È la regione con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, oltre il cinquantacinque per cento e un bacino ‘Neet’ uguale alla Francia, circa trecento mila giovani che non studiano e non cercano lavoro. Eppure in venti mesi il Governo Crocetta cos’ha fatto? Nulla di nulla. Per il presidente Crocetta il problema sembra non esistere, sempre più impegnato a discutere di crisi di Governo, di Bilanci, nomine a tappeto in ogni dove, ed ad alle apparizioni televisive colorite da caricature da show.

In questa ennesima ‘operazione vetrina’, molte cose del Governo regionale non convincono e che meritano un ulteriore approfondimento.

Intanto, a gestire in Sicilia diciannove milioni e 250 mila euro della dotazione di circa 178, risorse previste per i ‘Tirocini’, sarà, lo ricordiamo, Italia Lavoro. Nulla da dire alla riconosciuta professionalità della società per azioni, totalmente partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera, per legge, come ente strumentale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale. Riconosciamo ad Italia Lavoro anche l’indubbia capacità di predisporre i percorsi formativi individualizzati previsti nell’attuazione della misura.

La questione è altra. Che senso ha avviare una misura, senza una forte promozione dello strumento del tirocinio? Informare i beneficiari, giovani e imprese è il primo atto da fare. Eppure il Governo regionale ha ritenuto più urgente avviarlo e poi si vedrà….

E poi sarebbe un errore imperdonabile dimenticarsi che il “Piano di attuazione italiano della Garanzia Giovani”, in attuazione della raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 aprile 2013, si inserisce nelle strategie di contrasto alla disoccupazione giovanile, si prefigge I’obiettivo di mettere a punto un sistema di offerta, tempestiva, di studio o lavoro ai giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni, fondata su politiche attive di istruzione, formazione ed inserimento nel mondo del lavoro.

Quindi due Piani per lo stesso obiettivo: l’inserimento al lavoro dei giovani a seguito di un percorso formativi e di orientamento. E in entrambi i casi, promozione e informazione sugli strumenti ‘zero’.

Come intende raggiungere tali finalità di ridurre la disoccupazione giovanile la Regione siciliana? Partendo in notevole ritardo e alla carlona?

I centri per l’impiego sono stati privati del momento di informazione sulle finalità della ‘Youth Guarantee’ e della formazione sui contenuti del piano e sulle azioni da erogare sul territorio e sui tirocini formativi, finanziati con il Piano giovani sono fuori, a tutto ci pensa Italia Lavoro. È questa la riforma dei Servizi per l’impiego? È questa la riforma del mercato del Lavoro in Sicilia?

Nella Gurs è possibile leggere che: “I percorsi di tirocinio sono diretti ai giovani disoccupati/inoccupati, in possesso di diploma o qualifica professionale, residenti in Sicilia da almeno 24 mesi, con età compresa tra i 25 e i 35 anni non compiuti. Le domande di partecipazione all’avviso potranno essere presentate solo ed esclusivamente attraverso il sito internet http://www.pianogiovanisicilia.com, secondo i termini e modalità indicati nel testo integrale del bando alla cui lettura si rimanda. Mentre per conoscere i requisiti di partecipazione, le condizioni e le modalità di presentazione delle domande, è previsto il rinvio alla versione integrale dall’avviso, disponibile nel sito istituzionale www.italialavoro.it, alla sezione “bandi”, sotto sezione “Opportunità per i cittadini e le imprese”.

Stamattina collegandoci sul sito www.pianogiovanisicilia.com si leggeva la seguente dicitura: “Attenzione! Il Portale sarà attivo a partire da domani, giorno 28 Giugno 2014. .L’accesso sarà temporaneamente riservato solo ai Soggetti Ospitanti. I giovani potranno presentare la propria candidatura ai percorsi di tirocinio a partire dal 16° giorno successivo alla data di pubblicazione dell’estratto dell’Avviso Pubblico sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Per maggiori informazioni clicca qui”.

Soltanto a partire dalle 11,30 circa il portale consente la registrazione solamente delle aziende ospitanti, per i giovani se ne parlerà fra sedici giorni.

Nell’effettuare la registrazione al portale, l’azienda interessata dovrà dichiarare che: non deve esserci rapporto di parentela entro il secondo grado tra tirocinante e titolare/legale rappresentante dell’azienda ospitante, né deve esserci stato alcun rapporto di lavoro nei 24 mesi precedenti la candidatura.

Le aziende ospitanti, inoltre, non devono avere effettuato licenziamenti né essere state interessate da cassa integrazione guadagni nei 12 mesi precedenti la candidature.

Non pretendiamo di conoscere la verità né di convincerci della ragione, però in Sicilia si sta giocando un partita pericolosissima, dove in gioco c’è il futuro lavorativo dei tanti sospesi, disoccupati, e precari oltre alla permanenza nell’Isola dei giovani.

È chiaro che i ritardi nelle procedure di utilizzazione del personale, ex Spartacus, specializzato alla erogazione delle azioni di orientamento specialistico o di II livello, di formazione mirata all’inserimento lavorativo, di accompagnamento al lavoro e apprendistato, ha cambiato i piani del Governo Crocetta.

I notevoli ritardi e la disorganizzazione, delle cui cause sarebbe il caso di chiederne il conto alla dottoressa Corsello, hanno costretto l’esecutivo regionale ad avviare l’unica azione possibile del Piano della Garanzia Giovani, in assenza dei mille e 753 operatori ex sportellisti, il tirocinio. Azione che poteva essere avviata già molti mesi addietro.

E nonostante il ritardo, la Regione siciliana fino ad oggi non ha attivato nessun tipo di comunicazione con il mondo delle imprese. Come sarebbero state coinvolte prima? La sensibilizzazione alle imprese finalizzata ad illustrare i benefici, le modalità d’accesso e le risorse finanziare disponibili è stata fatta?

Ci chiediamo: la promozione del tirocinio e l’informazione diffusa ai giovani ed alle imprese da chi è stata svolta o chi sarebbe stato indicato e con quali modalità pubbliche per esplicarla?

È questa la Sicilia che vogliamo?

 

 

 


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