C’è un po’ di confusione nel mondo della formazione professionale siciliana. Ci sono organizzazioni sindacali che, in seguito all’incontro di ieri con l’assessore regionale al ramo, Nelli Scilabra, non hanno aderito allo sciopero di tre giorni che inizia oggi. E ci sono, invece, altre organizzazioni sindacali che aderiscono allo sciopero.
Che succede? Forse le posizioni contrastanti, all’interno degli stessi lavoratori del settore, sono il frutto della crisi dei sindacati che operano in questo settore. Inutile, adesso, andare alla ricerca delle motivazioni di questa crisi: la crisi c’è e basta. E in presenza di un modo sindacale che non riesce più a rappresentare le esigenze di circa 10 mila addetti provati dai disastri provocati dal passato Governo regionale di Raffaele Lombardo, gli stessi lavoratori si organizzano autonomamente.
Succede, così, che l’assessore, Nelli Scilabra, incontra vari gruppi di lavoratori. Non è detto, poi, che questi diversi gruppi di lavoratori la pensino alla stesso modo. Un comunicato giunto nella nostra redazione da parte del Comitato spontaneo Lavoratori della formazione professionale contesta l’Unione Libera dei Lavoratori che stamattina sul nostro giornale, annuncia di non aderire allo sciopero.
“Il Comitato spontaneo lavoratori della formazione professionale, contrariamente da quanto affermato dall’Unione Lavoratori Liberi, smentisce di avere revocato lo sciopero indetto per oggi 26 marzo, per domani e per dopodomani”, si legge nel comunicato.
Per il Comitato spontaneo, i risultati dell’incontro di ieri con l’assessore Scilabra non sono affatto positivi. Nel comunicato si parla di “stato disperato in cui versano gli operatori del settore, sistematicamente privati della retribuzione”. Il Comitato chiede all’assessorato alla Formazione professionale di emettere un provvedimento per impegnare gli Enti a destinare una quota dei fondi erogati al personale.
Questo Comitato spontaneo di lavoratori, insomma, dimostra di non credere agli impegni assunti ieri dall’assessore Scilabra e dal dirigente generale del settore, Anna Rosa Corsello. E denuncia anche una “campagna di disinformazione” che sarebbe stata messa in campo da altre organizzazioni sindacali per “plagiare le rivendicazioni del movimento spontaneo”.
Con molta probabilità, queste divisioni e questa confusione, come già accennato, dipendono dalla crisi delle organizzazioni sindacali tradizionali che, agli occhi degli addetti a questo settore, hanno perduto credibilità. Da qui la proliferazione di sigle che, democraticamente, si dividono. Ad esasperare gli animi c’è anche il forte disagio dei lavoratori, che non percepiscono lo stipendio chi da sei mesi, chi da un anno.
In tutto questo c’è anche un assessore giovane che, incontrando tutte queste sigle, ha dato il via a contrattazioni sindacali un po’ atipiche, anche se espressione di democrazia diretta.
Il timore, legittimo, è che, a fronte degli impegni assunti dal Governo regionale (il riferimento è al già citato incontro di ieri tra assessore, dirigente generale e sigle sindacali autonome), non si trovino, poi, le risorse finanziarie per ottemperare agli stessi impegni. Di questo tema particolarmente delicato si occuperanno, oggi pomeriggio, la Commissione Bilancio e Finanze e e la Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars. Di questo incontro riferiremo più tardi.
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