Forestali, passa la linea del Governo. Caos sulle graduatorie?

L’ESECUTIVO E IL PARLAMENTO (A COLPI DI MAGGIORANZA) PENALIZZANO I LAVORATORI DEL SETTORE. CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SERVIZIO ANTINCENDIO BOSCHIVO. TAGLIATI 50 MILIONI DI EURO. SARA’ INTERESSANTE CAPIRE COSA SUCCEDERA’ NEI BOSCHI SICILIANI IN CASO DI INCENDI

Niente ingerenze, il Governo sui forestali va per la sua strada e taglia 50 milioni di euro al settore. Il Parlamento siciliano ieri, dopo un lungo dibattito, ha approvato sostanzialmente il testo governativo che precedentemente era stato esitato dalla Commissione Bilancio. Testoe che aveva provocato la reazione dei lavoratori con manifestazioni di piazza.
Incalzato dai sindacati e costretto alla riscrittura del contestato articolo 12 del disegno di legge n.670/A sulla Finanziaria, il presidente Rosario Crocetta si è presentato in Aula blindando il testo con la sua variopinta maggioranza, senza modificare l’impianto normativo. Dall’esito della votazione è emersa l’ennesima prova di arroganza dell’esecutivo, che non ha esitato a penalizzare un’intera categoria.
Quale il risultato della prova di forza? Incasinare ancora di più il settore già provato da precariato e incertezza sull’applicazione normativa in materia di composizione dei contingenti del servizio antincendio boschivo.
Con l’approvazione del primo comma dell’articolo 12 il Parlamento siciliano ha di fatto “ratificato” la proposta-volontà del Governo di riunificare i lavoratori forestali alle dipendenze di un unico ramo dell’amministrazione regionale.
Un’unica graduatoria regionale fissata con i criteri previsti dall’articolo 48 della citata legge regionale n.16/96 che fissa il criterio sull’anzianità di contingente. Privando così i lavoratori del servizio antincendio boschivo dell’applicazione invece dei criteri individuati dall’articolo 49 della legge regionale n.16/96 che regola la composizione della graduatoria sul criterio dell’anzianità di servizio.
Gli assessori Dario Cartabellotta e Mariella Lo Bello, rispettivamente alla delega delle Risorse agricole e Forestali e al Territorio e Ambiente, dovrebbero spiegare ai lavoratori, visto che si sono sottratti in Aula dal farlo, che fine farà la legge regionale n.14 del 14 novembre 2008. Legge, quest’ultima, che premia l’anzianità di servizio nella riformulazione delle graduatorie dei lavoratori impegnati nel servizio antincendio in caso di passaggio dal contingente dei centunisti a quello dei centocinquantunisti.
Passaggio, chiariamo, che è previsto ad oggi secondo i criteri indicati dal comma 2 dell’articolo 49 della richiamata legge regionale 16/96. Alla luce del testo approvato ieri da Sala d’Ercole, è serio il rischio che si stravolga tutto, amplificando la confusione sulla riorganizzazione delle graduatorie. A meno che non sia lo stesso assessore Cartabellotta a chiarire che la norma ha di fatto abrogato la legge regionale n.16/2008 senza che il Parlamento ne avesse consapevolezza.
Inoltre la maggioranza che sostiene il presidente Crocetta ha dato il lascia passare al Governo per il blocco nel triennio 2013/2015 degli adeguamenti contrattuali e degli arretrati. Altra mazzata per le tasche dei forestali.
Unica concessione dell’esecutivo la revoca del blocco del turn-over e l’eliminazione del limite di età per la permanenza nell’antincendio. Istituto quest’ultimo previsto, peraltro, dalla legge.
Sulla polemica innescata dalla norma che ha limitato il rimborso dell’indennità chilometrica a 15 chilometri, il Governo si è limitato ad introdurre una modifica sulla modalità di utilizzo del personale, ma ha mantenuto il taglio. Dalla lettura del quarto comma dell’articolo 12 emerge l’intento, che potrebbe provocare disfunzioni in fase operativa, di far lavorare i forestali nei territori più vicini alla propria residenza.
In ogni caso, sarà interessante vedere cosa succederà non in Aula, ma nei boschi siciliani a partire dal prossimo mese di maggio. 

 

 

 

Marcia indietro quindi del Governo Crocetta sulla norma ammazza-forestali? Macché, l’impegno profuso da diversi parlamentari delle opposizioni ha permesso piccoli aggiustamento in un clima politico surreale. Dopo le polemiche innescate dall’articolo 12 concepito dall’esecutivo che tagliava indiscriminatamente i diritti dei lavoratori forestali, si sperava che il buon senso prevalesse sulla rigidità del governo. La riscrittura del testo è servita solamente a calmare le acque, confondere i lavoratori e attenuare la tensione di piazza, accontentando forse qualche ambiente sindacale di comodo. Chi si aspettava un approccio diverso e proiettato verso la concertazione sociale per un riordino del settore che ne valorizzasse l’efficienza riducendo la spesa senza penalizzare i lavoratori è rimasto deluso. Sono in pochi a credere che entro novanta giorni l’esecutivo si presenterà al parlamento siciliano con un disegno di legge di riordino condiviso, così come annunciato in Aula dopo il ritiro dei sub emendamenti delle opposizioni tesi ad introdurre garanzie sulla composizione dei contingenti per i forestali. Un’altra pagina negativa che racconta la debolezza di un governo sempre più innamorato delle proprie idee e irresponsabilmente proiettato verso la negazione del dialogo con tutte le anime sindacali e parlamentari.


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