Accordo tra la ministra Lezzi e il governatore Musumeci. Le strutture romane affiancheranno quelle della Regione per provare a evitare la perdita di un'importante fetta dei fondi. «Stiamo attivando tutte le risorse umane, poche, e strumentali, quasi inesistenti»
Fondi Ue, firmato protocollo contro incapacità di spesa A rischio 758 milioni se non si certificano entro il 2018
Incontro oggi a Palazzo d’Orleans tra la ministra per il Sud Barbara Lezzi e il governatore Nello Musumeci. Al centro del confronto la certificazione dei fondi europei destinati alla Sicilia, e in particolare, i 758 milioni del fondo Po Fesr 2014-2020 che si rischia di perdere se non verranno rendicontati entro dicembre.
«La nostra priorità sono le infrastrutture – ha detto il presidente della Regione – Credo che la spesa più grossa all’interno dei 758 milioni sia rappresentata da infrastrutture ferroviarie e autostradali, in particolare l’autostrada Caltanissetta-Agrigento e il passante ferroviario di Palermo, assieme credo che impegnino una risorsa che vale oltre i 300 milioni di euro. Con i bandi abbiamo impegnato altre risorse da destinare a edilizia scolastica, sostegno imprese, interventi risanamento sul territorio – ha proseguito – ma come sapete l’Europa non si accontenta della risorsa impegnata, ma certificata. Non dipende solo da noi, ma anche da controparte. Rfi avrebbe potuto certificare da sola oltre 200 milioni di euro e invece ha rinviato l’utilizzo delle risorse e quindi la realizzazione dell’opera e questo fa venire meno una fetta importante delle risorse da utilizzare. Siamo fiduciosi, sarebbe da irresponsabili dire che raggiungeremo l’obiettivo, non si può fare in un anno quello che non si è fatto in tre anni, ma stiamo lavorando affinché questa pesante eredità venga neutralizzata e mi fa piacere che il ministro abbiamo condiviso questa sfida, perché questa Italia a due velocità non possiamo più permettercela».
Per provare a evitare il disastro, Regione e ministero hanno siglato oggi una convenzione. «Questo protocollo – ha spiegato la ministra pentastellata Lezzi – non è un commissariamento, ma una presa di responsabilità anche del ministero, non solo della Regione. Si mettono a disposizione tutti gli strumenti tecnici, una responsabilità congiunta. Il governo centrale si mette a disposizione delle regioni che hanno più bisogno». Anche Musumeci naturalmente plaude alla sottoscrizione del protocollo per «recuperare il tanto tempo perduto negli anni passati, almeno negli ultimi due anni, nell’utilizzo e nella certificazione dei fondi Po Fesr 2014-2020 per il raggiungimento nell’obiettivo consistente di certificare e rendicontare una spesa di circa 758 milioni di euro entro dicembre». Ma il governatore non nasconde il suo pessimismo. «È un obiettivo assai arduo e ambizioso fissato da Bruxelles – ha proseguito – e quindi stiamo attivando tutte le risorse umane, poche, e strumentali, quasi inesistenti, per poter raggiungere l’obiettivo. Con il ministro Lezzi, consapevole di una difficoltà che abbiamo ereditato nel dicembre scorso, stiamo lavorando affinché il ministero possa con le proprie strutture e competenze mantenere fino al 31 dicembre dicembre 2018 un rapporto costante con i nostri uffici per darci un concreto sostegno e fare in modo che l’obiettivo venga raggiunto».
La preoccupazione è che, vista l’incapacità della Sicilia di spendere i fondi, nella prossima programmazione il budget destinato all’isola diminuisca. «C’è il tentativo di ridimensionare il budget – ha dichiarato Musumeci – e noi dobbiamo vigilare e stare attenti. È mancata una regia, se polverizziamo la spesa, invece di indirizzare gli interventi sulle imprese, infrastrutture, tutela ambiente, tecnologia non si raggiungerà mai un risultato soddisfacente». Per la ministra «è chiaro che in questa fase di ascolto, ho ravvisato delle criticità nella procedura, voglio individuare le criticità guardando oltre, perché dobbiamo pensare anche al futuro. Ci apprestiamo – ha aggiunto – a discutere la programmazione post 2020. Sto chiedendo ai presidenti la massima cooperazione che ci consentirà una contrattazione con l’Europa. Da parte della Regione c’è lungimiranza e intenzione di risolvere i problemi, già si sta ragionando su come rendere più efficiente la programmazione post 2020».