«Avevamo trovato un anno fa la certificazione di soli 6 milioni e oggi arriviamo primi tra le Regioni del Mezzogiorno», annuncia il presidente della Regione. A contribuire in maniera determinante il passante di Palermo e la Caltanissetta-Agrigento
Fondi europei, Musumeci: «Raggiunto target chiesto da Ue» Certificate spese per 713 milioni, oltre metà su infrastrutture
Il presidente della Regione Nello Musumeci annuncia che la Regione nel 2018 ha speso e certificato 713 milioni di euro di fondi comunitari Fesr (il fondo economico sviluppo regionale), raggiungendo e superando così il target fissato dall’Unione europea.
Il governatore affida la notizia al suo profilo Facebook, celebrando il momento come quello in cui «la Sicilia dimostra di essere tornata all’altezza delle grandi regioni italiane». Non si conoscono al momento i dati nel dettaglio di tutti i dipartimenti, anche se la fetta più consistente, più della metà del totale, è rappresentata dal settore infrastrutture dove sono stati certificati circa 460 milioni di euro. Le due opere più importanti – che incidono da sole per 435 milioni – sono la tratta B del passante ferroviario di Palermo e il secondo tratto della Caltanissetta-Agrigento, da Canicattì al capoluogo nisseno, nonostante i lavori siano al momento fermi a causa dei problemi finanziari della ditta incaricata, la Cmc di Ravenna, in concordato preventivo. A questi si aggiungono alcuni progetti di edilizia popolare.
Anche al dipartimento Attività produttive si è lavorato sodo negli ultimi mesi per certificare quante più spese su un totale di risorse messe a bando pari a 422,5 milioni di euro. Le imprese finanziate nel 2018 sono state 589 per un importo di 214 milioni di euro. Fino a metà dicembre le somme certificate si aggiravano però sui 15 milioni di euro, ma fino all’ultimo giorno si è insistito con i privati che hanno ricevuto i finanziamenti per portare le certificazioni in assessorato, e la cifra dovrebbe essere aumentata.
«Solo un sogno impossibile ed era fortissimo il rischio di perdere risorse e doverne restituire altre – commenta Musumeci – Avevamo trovato un anno fa la certificazione di soli 6 milioni e oggi arriviamo primi tra le Regioni del Mezzogiorno». Il target fissato dall’Ue per la Sicilia, a fine anno, era di 674 milioni: ieri Musumeci aveva fornito il dato di 570 milioni, aggiungendo che i dirigenti stavano ultimando le verifiche per avere un quadro definitivo. «È solo l’inizio – conclude il governatore – Grazie ai dirigenti regionali con i loro collaboratori e grazie anche al ministro del Mezzogiorno per avete creduto nella serietà del nostro governo».
Stando ai dati resi noti da Musumeci, quindi, la Sicilia raggiunge il target chiesto dall’Unione europea. Il rispetto dei paletti fissati da Bruxelles è importante al fine della conferma nella prossima programmazione dei fondi di cui la Regione ha usufruito nella programmazione 2014-2020. Altrimenti il rischio è vedere sfumare i finanziamenti che verrebbero dirottati su altre regioni europee dall’economia debole al pari della Sicilia. Superato l’esame sulla tempistica, sarà comunque l’Europa adesso a valutare se i fondi sono stati spesi secondo quanto previsto.