Flop-day/ La dottoressa Corsello sarebbe sotto inchiesta perché denunciata dall’assessore Scilabra?

INTANTO EMERGONO LE PRIME INDISCREZIONI DOPO LA ‘VISITA’ DELLA GUARDIA DI FINANZA DI IERI PRESSO LA SEDE DELL’ASSESSORATO ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE.  DI SCENA L’AFFIDAMENTO ALLA SOCIETA’ ETT CHE RISALIREBBE AL 2012. SCELTA CHE SAREBBE STATA CONDIVISA DALLA POLITICA

Dalle parole si passa ai fatti. avviate ufficialmente le indagini sul flop-day dello scorso 5 agosto. Saranno le carte a parlare e non più le persone.

La visita di ieri della Guardia di Finanza nei locali dell’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale di Palermo registra una accelerazione nelle indagini sul tonfo del già citato ‘flop-day’.

Su delega della Procura presso la Corte dei Conti di Palermo, i militari delle Fiamme gialle hanno acquisito documenti e chiesto chiarimenti al dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, Gianni Silvia, e ad altri dirigenti. Si è trattato di dichiarazioni spontanee rese da due alti dirigenti sui documenti acquisiti dalla Guardia di Finanzia.

Dalle indagini si dovrà appurare la verità. Dall’esame dei documenti acquisiti – che riguarderebbero solamente la misura del tirocinio formativo e non anche le altre azioni previste dal ‘Piano Giovani’ – si potranno valutare i fatti accaduti e rilevare le eventuali responsabilità che hanno portato all’annullamento del click-day del 5 agosto scorso.

Il tema, lo ricordiamo, è quello dell’inceppamento del portale di accesso per l’incrocio domanda/offerta tra giovani e aziende per l’assegnazione dei tirocini formativi.

È previsto, per ogni tirocinante, che la Regione siciliana sborsi 500 euro al mese per ogni giovane di età non superiore ai 35 anni compiuti per un periodo di formazione aziendale di 6 mesi che diventano 12 se trattasi di soggetto diversamente abile. All’azienda che ospita il tirocinante sono previsti 250 euro al mese per il periodo di tirocinio ed un bonus finale legato all’eventuale assunzione.

Ciò che ci sembra opportuno rilevare è che, intanto, prima di ieri non si era compiuto il passo dell’acquisizione dei documenti, per cui la notizia che si era diffusa sulla stampa, giorni fa, della dottoressa Anna Rosa Corsello convocata presso la magistratura penale, lo ribadiamo, come già raccontato nei giorni scorsi, è priva di fondamento. I fatti di ieri ne sono conferma.

A ciò va anche aggiunto che, c’è chi dice che  l’iscrizione nel registro degli indagati della dottoressa Anna Rosa Corsello, ex dirigente generale dei dipartimento Lavoro e Formazione professionale, sarebbe legata ad una denuncia che sarebbe stata depositata presso la Questura dall’assessore Nelli Scilabra. Sarà vero? Noi lo escludiamo. Da verificare.

Non sfuggirà il momento di grande tensione che si è vissuto a cavallo tra il 26 agosto ed il 3 settembre, giornate in cui la Commissione Cultura e Lavoro è stata teatro di scambio violento di accuse tra l’assessore Scilabra e la dottoressa Corsello, con prevedibile sbocco della vicenda nelle aule giudiziarie.

Della vicenda si è detto molto e forse anche troppo, spesso allontanandosi dalla verità. Quel che è il caso di sottolineare è che, secondo le citate indiscrezioni, le procedure di affidamento diretto alla società Ett sarebbero state condivise dagli assessori al Lavoro ed alla Formazione professionale pro-tempore. Tutto da verificare, ovviamente.

Inoltre, da quanto abbiamo appreso, pare che gli affidamenti alla società Ett siano datati nel tempo. Pare che il primo affidamento sia del 2012 al quale ne sarebbero seguiti altri legati a situazioni contingenti. La spiegazione risiederebbe nel fatto che la società Ett ha da tempo depositato presso la Siae il diritto di proprietà intellettuale sul sistema informatico.

Per essere più chiari, stante alle richiamate indiscrezioni, l’affidamento diretto e senza bando di gara alla società Ett sarebbe avvenuto in applicazione dell’articolo 57, secondo comma, lettera b) del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE).

La citata norma, in effetti, prevede espressamente che possa avvenire affidamento diretto ad un unico contraente con riferimento al caso di registrazione, come è avvenuto per la società Ett, del diritto di proprietà intellettuale alla Siae.

Aggiungiamo che, per quanto precisato dalla menzionata indiscrezione, la scelta nascerebbe anche per dare seguito a quanto previsto dalla lettera b) del terzo comma del citato decreto legislativo n.163/2006 che prevede l’utilizzo dello stesso fornitore qualora implichi un risparmio, nel caso in questione per le ‘casse’ della Regione siciliana, nell’aggiornamento ed ammodernamento del sistema informativo. Cosa che sarebbe accaduta con la società Ett che aveva in corso un affidamento e che è stata chiamata a personalizzare il portale obsoleto in quel momento in uso al dipartimento regionale Lavoro.

Nell’affidamento si sarebbe tenuto conto anche del criterio del riuso. Difatti sia il decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82 (Codice dell’amministrazione digitale), sia il decreto legislativo 24 gennaio 2006 n. 36 (Attuazione della direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo di documenti nel settore pubblico) si prefiggono di incentivare il riuso delle soluzioni informatiche realizzate da altri enti in tema di Spending review.

Peraltro, dalle informazioni assunte, proprio la società Ett avrebbe, nel tempo, realizzato il servizio al ministero del Lavoro ed a moltissime Regioni.

Era stato lo stesso ministero del Lavoro che, ad un certo punto, ha scritto alla Regione siciliana per informarla che avrebbe tagliato il collegamento con il sistema di comunicazioni obbligatorie in uso e che la Sicilia avrebbe dovuto dotarsi di un portale autonomo. Cosa che è stata fatta con la realizzazione del portale dei servizi per il lavoro in Sicilia (www.silavsicilia.it).

L’affidamento alla società Ett, stando sempre a indiscrezioni, sarebbe stato agganciato ai 65 Centri per l’Impiego della Sicilia per consentire la gestione delle procedure del ‘click-day’. Un affidamento che nulla avrebbe avuto a che fare con il Piano giovani, proprio perché si sarebbe trattato di un modulo aggiuntivo al sistema informativo lavoro (Silav).

Siamo certi che siamo soltanto all’inizio di una vicenda giudiziaria che potrebbe coinvolgere anche le sfere politiche.

AGGIORNAMENTO:

L’assessore Scilabra: “Mai denunciato la dott.ssa Corsello”


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