'la lettura della finanziaria approvata dall'assemblea regionale siciliana continua a far emergere dati incredibili: non solo non c'e' stato alcun radicale cambiamento sulla qualita' della spesa, ma alcuni importanti settori sono stati immotivatamente mortificati. Risorse immediatamente disponibili sono andate ad alimentare e consolidare un sistema inaccettabile di elargizioni e contributi a pioggia, mentre sono stati operati tagli o non sono state garantite risorse sufficienti per la gestione delle aree naturali protette o per l'effettuazione degli indispensabili controlli ambientali'. Lo dice mimmo fontana, presidente regionale di legambiente sicilia.
Finanziaria: “Penalizzati Ambiente e Cultura”
‘La lettura della finanziaria approvata dall’Assemblea regionale siciliana continua a far emergere dati incredibili: non solo non c’e’ stato alcun radicale cambiamento sulla qualita’ della spesa, ma alcuni importanti settori sono stati immotivatamente mortificati. Risorse immediatamente disponibili sono andate ad alimentare e consolidare un sistema inaccettabile di elargizioni e contributi a pioggia, mentre sono stati operati tagli o non sono state garantite risorse sufficienti per la gestione delle aree naturali protette o per l’effettuazione degli indispensabili controlli ambientali’. Lo dice Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia.
‘Sarebbero stati sufficienti pochi milioni di euro per garantire il sistema delle riserve naturali o per il funzionamento dell’Arpa – afferma Angelo Dimarca, responsabile conservazione natura di Legambiente Sicilia – e invece nella notte dell’1 maggio, con uno stravolgente emendamento all’articolo 53 della finanziaria, e’ stato previsto che la copertura di tali spese, peraltro incomprimibili e relative a funzioni obbligatorie, verra’ (forse) garantita solo dal risparmio realizzabile sul servizio sanitario. A spese certe si dovrebbe far fronte, quindi, con entrate dubbie. Cosi’ non e’ stato per le spese di natura clientelare che hanno avuto immediata copertura a danno di ambiente e ben culturali’.
Legambiente stigmatizza che rischia di essere inferto un colpo durissimo alle politiche ambientali, fondamentali per uno sviluppo di qualita’ e sostenibile della nostra regione. Sono state congelate oltre il 40% delle somme necessarie per il funzionamento delle riserve naturali, ed e’ indicativo e grave che analoga tragica sorte sia stata riservata anche alla cultura e al sostegno di importanti istituzioni pubbliche in tale settore, con un taglio dell’84% alle risorse destinate all’assessorato regionale ai Beni culturali”.