Ci pensa Fabrizio Ferrandelli a fare tornare con i piedi per terra chi in queste ore, un po’ per le telecamere e un po’ per eccesso di auto stima, sta gongolando  troppo dinnanzi ai risultati delle amministrative.  in cui, a dire il vero, l’unico vincitore, così come alle regionali, è l’astensionismo. L”affluenza si è fermata poco sopra il 66%,  in pratica mezzo milione di siciliani ha disertato le urne (alle regionali dello scorso ottobre l’affluenza è stata del 47,3%).

“Il Pd deve approcciarsi ai risultati elettorali in Sicilia con grande senso di responsabilità e li deve considerare come un punto di partenza. C’è, infatti, ancora tanta strada da fare perché, nonostante le affermazioni positive nelle grandi città grazie anche alle storie personali dei candidati a sindaco, il partito in tanti piccoli centri risulta diviso, debole ed elettoralmente irrilevante. E, ancora più grave, tanta gente preferisce non esercitare più il diritto di voto, sintomo di una sempre più larga disaffezione alla politica” dice il  deputato regionale del Pd all’Ars  che insieme con il ‘rottamatore’ Davide Faraone, parlamentare nazionale della corrente di Matteo Renzi, si propone di rinnovare il partito in Sicilia.

“Stiamo tutti con i piedi per terra – aggiunge – ripartiamo dai territori, ascoltiamo la base e lavoriamo, in vista del congresso regionale d’autunno, a un Pd più forte nei territori, più unito al suo interno, più aperto ai movimenti e alla società civile, più vicino ai cittadini e più serio nelle proposte politiche di cambiamento”.