Feltrinelli, successo per il #librosospeso «A Catania i numeri sono in controtendenza»

Louise Erdrich, «Il giorno dei colombi», Feltrinelli editore. Prezzo di copertina: 19 euro. La ragazza esce dal megastore Feltrinelli di via Etnea, a Catania, con un libro in più, ricevuto in regalo da chissà quale sconosciuto. «La recensione della fascetta è di Philip Roth, dev’essere un bel romanzo», dice, sorridendo. Non è che la Feltrinelli si sia messa a donare libri, è che ha lanciato l’iniziativa Libro in sospeso (su Twitter l’hashtag è #librosospeso). Funziona come il caffè in sospeso a Napoli, quello che vai nei bar, paghi il tuo e un altro caffè, per il primo avventore che non potesse o non avesse voglia di pagarselo. È un regalo tra gente che non si è mai vista. Nei punti vendita Feltrinelli funzionerà allo stesso modo fino al 5 maggio. E a Catania è già un successo.

«Uno compra un libro che gli è piaciuto, che ha già letto, che ha amato molto – spiega uno dei commessi del negozio etneo – E poi lo lascia a noi. Lo impacchettiamo, come se fosse un regalo, e lo diamo al primo che lo chiede». Alle sue spalle, i libri in sospeso sono sei, ordinatamente impilati. «Di solito chi chiede un libro poi ne compra uno e lo regala, quindi si crea una specie di catena che si alimenta da sé ? dice il giovane – È bello perché è un po’ come raccontare se stessi a uno sconosciuto». Lui regalerebbe un noir o un giallo, «ma sul titolo non ho ancora ben riflettuto».

«La risposta dei catanesi è stata quasi inaspettata», afferma Cristina Tibberio, responsabile del settore Libri del megastore di via Etnea. «Finora abbiamo registrato tra i venti e i trenta libri in sospeso, ma la voce sta girando», sostiene. Ad acquistare i libri da regalare sono in egual misura uomini e donne, per lo più di mezza età, «probabilmente per una questione di potere d’acquisto». «Nonostante il momento di crisi, specialmente nel settore dell’editoria, – continua Tibberio – Catania registra dati in controtendenza rispetto ad altre città». E se la Sicilia, secondo dati Istat, è la seconda regione in Italia in cui si legge meno (solo la Basilicata fa peggio), «i cittadini etnei hanno dimostrato di avere bisogno di grandi librerie». E di occasioni per trasmettere il piacere della lettura: «Alcuni dei nostri clienti hanno chiesto esplicitamente che il libro in sospeso fosse regalato a un adolescente, e in generale la narrativa per ragazzi è stata piuttosto richiesta».

Due ragazzi escono dalla libreria senza buste sotto braccio. «Sapete dell’iniziativa?». No, non la conoscono. «In breve: sconosciuti regalano libri ad altri sconosciuti». Si guardano un po’ dubbiosi: «E funziona?» «Pare di sì». Sgranano gli occhi: «Anche a Catania?».


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A Napoli lo fanno col caffè: vai al bar, paghi il tuo e ne paghi anche un altro, per uno sconosciuto qualsiasi, un ipotetico futuro avventore. In Italia il colosso dell'editoria ha deciso di farlo coi libri: se vuoi, ne compri uno da regalare al primo che lo chieda. Nella città etnea, nonostante lo scetticismo dei catanesi, l'iniziativa funziona. E la pila di libri in sospeso cresce. «È come raccontare un po' di te a chi non ti conosce», spiega un commesso

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