Fava a sinistra e Crocetta cerca i moderati…

“Il centrosinistra non si ricostruisce andando a destra. E non si volta pagina in Sicilia candidando nelle proprie liste chi ha governato con Cuffaro e con Lombardo. Non lo diciamo a Crocetta, che oggi fa affermazioni gravissime, ma ai tanti elettori ancora liberi di decidere sul loro futuro”.

Lo dice Claudio Fava, candidato della Sinistra alla presidenza della Regione siciliana. Un messaggio chiaro, limpido,lanciato a uno dei suoi antagonisti, ovvero Rosario Crocetta, candidato anche lui alla guida della Sicilia, appoggiato dal Pd, dall’Udc e, adesso, anche da ‘pezzi’ della destra siciliana che lo stesso Crocetta cerca di coinvolgere nel proprio progetto politico. (a destra, foto di Claudio Fava e Rosariro Crocetta tratta da informasicilia.it) 

In realtà, quella di Crocetta è una strategia politica che punta ad allargare la propria candidatura verso quei settori del centrodestra delusi. Questo, ovviamente, lo scopre un po’ sul fianco opposto, cioè a sinistra: ma è un calcolo che – supponiamo – il candidato di Pd e Udc avrà fatto al millimetro: è evidente, infatti, che lo stesso Crocetta non crede molto nei voti della Sinistra: quanto meno non crede che voteranno per lui.

Ed è anche logico: si ritrova appoggiato di un Partito – il Pd – che per quattro anni ha governato con Raffaele Lombardo; e con l’Udc, che non è certo un agglomerato di ‘rivoluzionari’. Mentre si ritrova contro tutti i partiti della Sinistra che votano Fava: Sel, Rifondazione comunista, Verdi, Un’Altra storia di Rita Borsellino e tutti i ‘Cartelli’ della stessa sinistra: ovvio che Crocetta provi ad allargare il proprio consenso dall’altra parte politica.

Ovviamente Fava gliela fa pesare: “Crocetta si allea prima con l’Udc e adesso stringe i patti con la destra: la sua candidatura racconta il passato e pratica l’idea malata che i voti non abbiano odore. Noi siamo l’alternativa a questo passato. E la maggioranza, prima ancora che con gli onorevoli deputati in aula – conclude Fava – la stiamo costruendo con i siciliani”.

 


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