Polemica tra pd e presidente della regione siciliana, rosario crocetta. Ad alimentare la contrapposizione tra i due protagonisti del governo in sicilia, le recenti nomine effettuate dal governatore.
Faraone: “Affidare incarichi di governo per competenza e non appartenenza”
Polemica tra Pd e presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Ad alimentare la contrapposizione tra i due protagonisti del Governo in Sicilia, le recenti nomine effettuate dal Governatore.
A parlare, il deputato nazionale pidiessino, Davide Faraone: Non sarei coerente con quanto dichiarato in passato, durante il Governo di Raffaele Lombardo, se non dicessi che non condivido in alcun modo la pratica della ‘lottizzazione’ delle nomine e del loro utilizzo come camere di compensazione per politici ‘insoddisfatti”. Sulle modalità di scelta, Faraone aggiunge: “Continuo a pensare che questi incarichi debbano essere affidati secondo i criteri della competenza piuttosto che secondo quelli dell’appartenenza, questa sarebbe la vera rivoluzione, il resto è un déjà vu”.
TRIVELLAZIONI – Sul rischio di nuove trivellazioni offshore sul Canale di Sicilia, il Presidente della Commissione Ambiente dellAssemblea regionale siciliana, e deputato del Movimento Cinque Stelle, Giampiero Trizzino, ha presentato, di concerto con Greenpeace, nel corso dellaudizione di ieri, il Piano Blu; un progetto, cioè, che mira a creare una zona di protezione ecologica del mare.
All’audizione, convocata dal presidente della Commissione, erano presenti rappresentanti delle associazioni ambientaliste, oltre al presidente della Regione, Rosario Crocetta e all’assessore all’Ambiente Mariella Lo Bello. Al termine dellincontro è stato istituito un tavolo tecnico contro le trivellazioni del Canale di Sicilia.
“L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare una ‘zona di protezione ecologica’, sul modello della convenzione di Montego Bay – afferma Trizzino – che tuteli il nostro mare, oltre la fascia delle 12 miglia marine. Le note vicende del disastro della piattaforma americana Deepwater Horizon hanno ulteriormente fugato ogni dubbio sulla pericolosità degli impianti petroliferi, non solo verso lambiente marino, ma anche nei confronti delleconomia della regione che, in caso di incidenti, verrebbe irrimediabilmente compromessa. La nostra economia non è il più petrolio. È la pesca. È il turismo. È la cultura di un popolo che, nel mare, ha trovato le sue origini.
Il tavolo tecnico sarà convocato almeno tre volte, presumibilmente a partire dal 2 maggio. Vi parteciperanno, oltre all’assessore Lo Bello, organizzazioni ambientaliste e una rappresentanza di sindaci siciliani. Dal tavolo dovranno arrivare proposte per superare l’emergenza, ma anche per rivedere la normativa del settore.
Purtroppo ha detto l’assessore Lo Bello i temi ambientali non fanno grande breccia sulla popolazione. Dobbiamo far sì che poco alla volta l’ambiente venga percepito come risorsa e non solo come ostacolo all’edilizia.
Soddisfatto del risultato anche Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace. Abbiamo trovato – dice Giannì – un’ottima sponda alle nostre battaglie nella Regione e nel presidente della commissione Ambiente. Speriamo che arrivino i risultati. Il primo potrebbe arrivare a brevissima scadenza. Entro il 23 aprile, infatti, la Regione è chiamata a dare le sue valutazioni di impatto ambientale per le trivellazioni. Allora potremo veramente verificare se le parole si tradurranno in fatti concreti.
ATHOS -Sui danni provocati allagricoltura ragusana dal ciclone Athos, il parlamentare del Pdl allAssemblea regionale siciliana, Giorgio Assenza, ha chiesto al Governo regionale limmediata erogazione dei fondi per il risarcimento danni agli agricoltori. E lo ha chiesto attraverso una interrogazione parlamentare, diretta al presidente della Regione e allassessore regionale per le Risorse Agricole e Alimentari.
Il deputato del Popolo delle Libertà sottolinea come le somme utili al ristoro possono essere prelevate utilizzando i primi 100 milioni di euro delle somme che lo Stato ha già restituito alla Regione per lanticipazione di altri danni da eventi meteo. Assenza paventa il timore che i suddetti fondi stiano per essere destinati, dallassessorato, ad altri capitoli di bilancio, nonostante le attese degli agricoltori per il risarcimento dei danni subiti.
Dare una boccata dossigeno a tutti gli operatori agricoli della provincia ragusana, duramente colpita dal ciclone – conclude il parlamentare – è assolutamente indispensabile per risollevare leconomia di un territorio che è basata quasi esclusivamente sullagricoltura.
PINO APPRENDI SUL ‘CASO TRAPANI – Dopo il maxi sequestro di beni per un valore di circa 30 milioni di euro che sta mettendo a soqquadro Trapani, si riapre la polemica sul mondo degli appalti pubblici. Uninchiesta pesante, quella che riguarderebbero anche il porto di Trapani. Sulloperazione, denominata Corrupti Mores, portata a termine dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Trapani e dai finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria a Trapani, Roma, Milano, Gorizia e Pordenone, è intervenuto Pino Apprendi, dirigente regionale del Partito Democratico.
“Quanto emerso a Trapani è uno spaccato delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici agevolati, in questo caso, ancora di più dalle procedure accelerate, in deroga alle norme sugli appalti, utilizzate per l’assegnazione dei lavori da parte della Protezione Civile Nazionale.
Punta il dito, Apprendi, sullaffidamento dei grandi eventi che hanno fatto gola alle organizzazioni criminali. Non tutti sanno che per l’America’s Cup, la gestione degli appalti è stata affidata ai Grandi Eventi della Protezione Civile romana, come se si trattasse di opere indifferibili. Si scoperchia solo uno di questi casi, ma in Italia sono state tante le occasioni in cui i grandi Eventi hanno gestito appalti. La Protezione Civile di fatto snaturata dalla propria missione.”
PRECARIATO – Sul tema del precariato regionale si è tenuto la, ieri pomeriggio, unaudizione in Commissione Legislativa Cultura e Lavoro dellAssemblea regionale siciliana. Alla presenza dell’assessore al Lavoro e del dirigente generale al ramo, la Funzione pubblica della Cgil ha chiesto, unitamente a Cisl e Uil, che il governo regionale desse esito alla richiesta di confronto, avanzata dal sindacato confederale, per definire i percorsi di stabilizzazione del personale, a partire dall’individuazione della piena copertura finanziaria del capitolo sul precariato e dal superamento dei vincoli normativi di finanza pubblica, che ipotecano il futuro dei lavoratori dopo il 31 luglio.
Lassessore Ester Bonafede ha espresso lintendimento di aderire alla richiesta delle organizzazioni sindacali, di avviare un tavolo di concertazione subito dopo la chiusura della sessione di bilancio, che veda anche la partecipazione dei responsabili dell’Economia e delle Autonomie Locali.
L’assessore ha inoltre, ha dichiarato, di aver predisposto gli atti per la piena copertura del fondo per il precariato fino al 31 dicembre, fermo restando che la norma potrà consentire l’ulteriore proroga dei contratti, almeno fino a quando non interverrà una successiva norma nazionale, solo fino al prossimo 31 luglio.
Per i lavoratori in Asu le attività potranno proseguire fino al 31 dicembre, secondo le norme vigenti. Dal canto suo, la Cgil, ha sensibilizzato il Governo regionale affinché si faccia parte attiva, nei confronti del Governo nazionale, per definire i passaggi che possano garantire il superamento delle normative restrittive in materia di stabilizzazione dei lavoratori precari, ribadendo la specificità regionale.
Questo primo passaggio, consumato in V Commissione, fanno sapere dalla Cgil, costituisce un elemento positivo, a condizione che il governo si dimostri consequenziale rispetto agli impegni assunti in questa sede. Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, hanno sottolineato la necessità che i successivi passaggi siano coerenti con la richiesta di concertazione e siano realmente utili per individuare soluzioni adeguate a garantire il futuro occupazionale delle migliaia di lavoratori precari che operano nelle pubbliche amministrazioni siciliane. In alternativa non resterebbe che la mobilitazione.