La delibera è stata firmata da poco in Regione. La Cgil esprime le proprie riserve in merito alla consuetudine di esternalizzare i lavori per snellire i processi, ritenendo che sia importante che l'ente sia in grado di programmare e portare a compimento da sé le opere
Ex fondi Gescal, 57 milioni per le periferie di Palermo Sindacati: «Il Comune assuma dei tecnici per progetti»
57 milioni di euro per le periferie. È la cifra che dovrebbe arrivare dal recupero degli ex fondi Gescal annunciata dal Comune. Un programma che tuttavia non convince a pieno Cgil e Fillea. «Bene il recupero dei 57 milioni di fondi ex Gescal per Zen, Sperone e Borgo Nuovo ma riscontriamo alcune criticità. Chi farà i progetti? Che la progettazione venga esternalizzata al provveditorato delle Opere pubbliche può servire a velocizzare i lavori in una fase di emergenza ma riteniamo non debba essere considerato un modello unico d’azione per realizzare i cantieri. Non si possono esternalizzare tutte le opere che spetta al Comune programmare. Come da tempo chiediamo, il Comune di Palermo si doti al proprio interno del personale tecnico necessario per fare i progetti. Esternalizzare significa privarsi della possibilità di assumere giovani professionisti e di formarli per lavorare per le opere pubbliche di competenza dell’amministrazione comunale».
Il via libera è appena arrevato con la firma del decreto da parte del presidente della Regione. «Al tavolo anticrisi con i sindacati dell’edilizia che si è tenuto a novembre – dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – con la partecipazione anche degli ordini professionali e del provveditorato Opere pubbliche, abbiamo avanzato al Comune la proposta di assumere ingegneri, architetti, Rup e tecnici, con contratti di 24 mesi, da formare con il coinvolgimento degli Enti bilateriali, anche per la parte relativa alla progettazione con la tecnologia Bim (building information modeling). Il tavolo doveva aggiornarsi a dicembre. Chiediamo a questo punto di proseguire il confronto per affrontare in modo complessivo i progetti di riqualificazione urbana per le periferie di Palermo, anche ponendo attenzione alla qualità dell’abitare».
«C’è la possibilità di usare i superbonus per l’efficientamento energetico degli edifici – continuano i sindacalisti – soprattutto in questi quartieri gli interventi previsti servirebbero a migliorare la qualità della vita. Non vorremmo finisca come con i fondi dal 2016 a disposizione del Patto del Sud, inutilizzati. Oggi ci sono anche i fondi del Recovery Fund, con 64 progetti presentati dal Comune di Palermo per 4,6 miliardi di euro, il bonus del 110 per cento, le risorse stanziate per la svolta green. Ma per non perdere queste occasioni, la soluzione è potenziare la macchina amministrativa con tutte le figure necessarie per l’espletamento dei progetti, delle gare d’appalto e per la conduzione dei cantieri».