Nel 2011 le Fiamme gialle hanno imposto la chiusura di 191 attività poiché evadevano il fisco. Ricevute inesistenti o sottodimensionate e scontrini invisibili sono le pratiche più diffuse. Intanto sul web le iniziative per segnalare chi tenta di salvarsi dalle tasse si moltiplicano. E a Catania sono in molti a smascherare gli evasori
Evasione fiscale nel Catanese La Gdf indaga e il web denuncia
I commercianti siciliani non c’è verso di abituarli a fare uno scontrino o una ricevuta. A dicembre 2011 la Guardia di finanza di Catania ha effettuato 482 controlli su esercenti non soltanto del capoluogo etneo, ma anche di Acireale, Bronte, Caltagirone, Paternò e Riposto. I risultati, com’è facile immaginare, non sono stati dei migliori. Il 57 per cento di loro usava il registratore di cassa come un soprammobile: niente scontrini e importi falsati al ribasso. Per le ricevute fiscali non è andata meglio, perché il 48 per cento delle attività commerciali controllate non le rilascia. In totale, 272 esercizi tentavano di evadere il fisco. E la tendenza è in aumento. Se nel 2010 le Fiamme gialle hanno costretto alla chiusura 111 negozi, nel 2011 sono diventati 191. Ottanta in più dell’anno precedente. Per i catanesi, però, questo non è ancora abbastanza. E basta solo guardare alcuni numeri online per rendersene conto.
Si chiamano evasori.info e tassa.li e sono due servizi che a chi le tasse non vuole pagarle non possono andare a genio. Alla base di entrambi i meccanismi, le segnalazioni anonime degli utenti: sei al bar, prendi il caffè e il cassiere non ti dà lo scontrino? Per segnalare l’importo che il bar ha evaso e l’indirizzo del colpevole bastano uno smartphone e una connessione a internet dal cellulare.
Per evasori.info, che fornisce una mappa dettagliata per categoria, a Catania e provincia, dal 2008 a oggi, sono stati evasi 772mila euro. A furia di innocue dimenticanze, quello che s’è accumulato, in base alle segnalazioni dei cittadini che non vengono verificate sarebbe un vero capitale. Ottantaseimila euro verrebbero dai bar, 56mila euro dall’assistenza sanitaria, 105mila euro da tabaccai e negozi di alimentari, 32mila euro da studi legali, avvocati e notai, e ben 108mila euro dal settore immobiliare coi suoi fortunatissimi affitti senza contratto.
Idea più giovane e graficamente attraente quella dei ragazzi di tassa.li, che puntano tutto sulle applicazioni per sistemi operativi Android e iOs. Secondo i dati raccolti a partire dai primi mesi del 2011, nella costa orientale della Sicilia si evade più che in quella occidentale. Trecentoquarantatré segnalazioni nel Catanese contro le 298 relative al Palermitano. Se si chiude il derby entro il confine delle due città, però, Palermo guadagna la cima della classifica: 201 segnalazioni a 158. Più senso civico dei cugini, stanchi di non ricevere lo scontrino, o fotografia di un primato non invidiabile?
[Foto di Enter the story]