Secondo Micciché, dopo il rifiuto da parte di Catanoso, il partito avrebbe dato la candidatura a Saverio Romano. Ma per il diretto interessato le cose sarebbe andate diversamente. Poi rilancia: «La Sicilia orientale non si può permettere solo una donna in lista»
Europee, Catanoso spiega il ritiro dalla candidatura «D’accordo su Romano, per me mancano condizioni»
Le ruggini ci sono ancora, ma è evidente che linea adesso è quella di nasconderle sotto il tappeto. Se la decisione di Silvio Berlusconi di candidarsi in Sicilia nelle liste di Forza Italia alle Europee, al fianco di Giuseppe Milazzo e Saverio Romano, ha destato diversi malumori nel Catanese, la linea assunta nei giorni successivi alle sfuriate di Salvo Pogliese e di Basilio Catanoso sembra essere di ritrovata unità attorno all’interesse del partito. Sembra, appunto. Perché in realtà i mal di pancia continuano ad essere tutti al loro posto.
Appena qualche giorno fa, in un post su Facebook, il commissario forzista Gianfranco Micciché precisava che il partito «candiderà, come da statuto, gli europarlamentari uscenti», precisando però che l’uscente Giovanni La Via era stato eletto con Ncd, «partito che nacque – ha sottolineato – dal tradimento nei confronti di Berlusconi». Secondo la versione di Micciché, «alla Sicilia orientale e all’area proveniente dall’ex AN è stato dato spazio per un’ipotesi di candidatura», ma Catanoso, dato in pole position nelle scorse settimane, avrebbe «rifiutato il posto in lista». Soltanto successivamente, secondo la versione del commissario forzista nell’Isola, si sarebbe scelto di «garantire al presidente Berlusconi una posizione per i centristi e, nell’ottica di un accordo nazionale, che prevede appunto l’allargamento ad altri partiti della coalizione, accordare la candidatura a Saverio Romano, mentre in Sicilia occidentale il candidato sarà Giuseppe Milazzo».
Una ricostruzione che non coincide nei tempi con quella che riporta invece il diretto interessato, Basilio Catanoso, secondo cui invece «è vero che ho ritirato la mia disponibilità alla candidatura, ma soltanto perché – ha sottolineato a Meridionews – ho detto al coordinatore che non vedevo le condizioni politiche per una mia candidatura a questo punto. Se tutti loro – aggiunge Catanoso – hanno scelto in questo collegio (la Sicilia orientale, ndr) la candidatura di Saverio Romano, a cui, attenzione, vanno stima e rispetto, allora non ci sono le condizioni perché mi candidi anche io».
Oltre il ritiro della candidatura, però, Catanoso riconosce che «il partito deve prevedere uno spazio per la Sicilia orientale, il contrario potrebbe essere letto come una poca attenzione nei confronti dei tanti, tantissimi, che ci hanno gratificato col loro voto, non ci possiamo permettere di far esprimere alla Sicilia orientale soltanto una candidatura femminile che, non nascondiamoci dietro un dito, è di servizio». Un nome? «No – sorride Catanoso – non sarò io a fare un nome alternativo. Ma una soluzione, di certo, va trovata».