La politica siciliana si 'rinnova', provando a portare al parlamento di strasburgo 'volti nuovi': lumia e cracolici per il pd e micciche' per forza italia. Coraggio, l'europa vi aspetta con le cosce di fuori. . .
Europee all’insegna del “rinnovamento” della Sicilia: in lista Beppe, Antonello e Gianfranco, gli orfani di ‘A Raffaele…
LA POLITICA SICILIANA SI ‘RINNOVA’, PROVANDO A PORTARE AL PARLAMENTO DI STRASBURGO ‘VOLTI NUOVI’: LUMIA E CRACOLICI PER IL PD E MICCICHE’ PER FORZA ITALIA. CORAGGIO, L’EUROPA VI ASPETTA CON LE COSCE DI FUORI…
Si avvicinano le elezioni europee. E’ tempo di mettere a punto le liste. Per la Sicilia spuntano tre nomi di ‘grande peso’. Tre ‘novità’ della politica della nostra Isola. Tre personaggi che si propongono come espressione del ‘rinnovamento’: Giuseppe Lumia, Antonello Cracolici e Gianfranco Miccichè, gli orfani di Raffaele Lombardo, detto ‘A Raffaele, perché quando governava voleva arraffare tutte le poltrone.
Può sembrare uno scherzo. Con molta probabilità, migliaia di militanti del PD e di Forza Italia della Sicilia, nel sentire i loro nomi, salteranno dalla sedia ed esclameranno: “Ancora loro?”. Sì, avete letto benissimo: ancora loro.
Dopo i ‘grandi successi’ politici, elettorali e, soprattutto, amministrativi, i tre si ripropongono al cospetto degli elettori siciliani per rilanciare la ‘legge del Gattopardo’: “Se vogliamo che tutto resti come prima, bisogna che tutto cambi…”. Insomma, cambiare tutto per non cambiare nulla.
Lumia, Cracolici e Miccichè – tre ‘perle’ della politica siciliana – sono stati i grandi protagonisti della stagione di Raffaele Lombardo. Avventura che si è conclusa con la condanna, in primo grado, per mafia dell’ex presidente della Regione.
Lumia e Cracolici sono stati i ‘diavoli tentatori’ di Raffaele Lombardo. Forse sono state le loro promesse, nel 2008, a convincere Lombardo a candidarsi alla guida della Sicilia, prendere quasi il 70 per cento dei voti di lista dal centrodestra e poi, con il ribaltone, governare con il centrosinistra.
E’ stata questa la ‘grande svolta’ politica di Lumia, Cracolici e Lombardo: tradire la volontà popolare, trasformando con un’operazione di ‘Palazzo’ i perdenti in vincenti. Trasformismo politico. Com’è finita l’abbiamo visto: Lombardo condannato, mentre il PD siciliano che, tra elezioni regionali e elezioni nazionali, ha perso tra 200 mila e 250 mila voti. Un ‘successo’.
Il PD siciliano ha perso voti e faccia. Ma Lumia e Cracolici sono sempre in piedi. Cracolici ha già annunciato la sua candidatura alle elezioni europee. Non essendo riuscito a diventare né presidente dell’Ars, né assessore regionale, Antonello si trasforma in ‘europeista’…
Il secondo ‘europeista’ è Lumia che, ‘fuggito’ dalle primarie del PD, in occasione delle elezioni politiche nazionali – dove sarebbe stato ‘trombato’ di mala maniera – è riuscito a ‘sbarcare’ a Roma, al Senato, grazie alla lista-inganno del Megafono, un contenitore politico privo di contenuti che serve solo per i bassi bisogni elettorali del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dello stesso Lumia.
Alle elezioni europee, però, il Megafono potrebbe risultare ‘acitigno’, perché il 4 per cento, a livello nazionale, non lo prendono nemmeno se provano tutte le posizioni del ‘Kamasutra politico-elettorale’.
Così il nostro Beppe deve trovare posto nella lista del PD. Avventura difficile. Il suo posto in lista in cambio del rimpasto della Giunta di Rosario Crocetta. Insomma, la grande politica.
Ce la farà Beppe Lumia ad essere eletto al Parlamento di Strasburgo, per portare in Europa il soffio della ‘sua’ Antimafia? L’acchianata è dura. Ma noi ci auguriamo di vederli in coppia, come ai tempi d’oro del Governo Lombardo: vota Cracolici & Lumia per una grande Europa! E, soprattutto, per il ‘rinnovamento’ della politica siciliana e del PD! I ‘Dioscuri’ del PD siciliano buoni per tutte le stagioni. Che sogno!
Sarebbe veramente un piacere vederli camminare in coppia. Saranno felici, soprattutto, tutti gli iscritti e i militanti del PD siciliano che, nel 2010, nel 2011 e nel 2012 – per tre anni – hanno chiesto inutilmente la celebrazione di un referendum interno al PD siciliano per far decidere alla base se il Partito doveva appoggiare o no il Governo Lombardo.
Invece hanno deciso Antonello e Beppe. La ‘dimostrazione’ di quanto sia ‘Democratico’ il Partito Democratico…
Il terzo ‘scienziato’, infine: Gianfranco Miccichè. Che nel 2008, proprio quando Totò Cuffaro, appena condannato, era nel momento di massima debolezza, pronunciò la frase storica: “Cuffaro? E’ il presidente dei cannoli”.
Ovviamente, si giocò la sua candidatura a presidente della Regione. Per tutta risposta, si alleò con l’appena eletto presidente della Regione Lombardo. Spaccò il suo Partito – il Pdl – fondando il Pdl Sicilia. Governando con Lombardo e, sottobanco, con il PD. Di fatto, contro il suo Partito.
Dopo avere sfasciato il suo Partito in Sicilia si è scontrato con i suoi ex compagni di Partito che gli hanno negato la candidatura, sempre alla presidenza della Regione, nel 2012. Lui si è candidato lo stesso, in coppia con Raffaele Lombardo, per fare perdere il candidato del centrodestra, Nello Musumeci.
Quindi per fare vincere Rosario Crocetta. Ritrovandosi insieme, in questa operazione di basso killeraggio politico, con quelli che l’avevano appena ‘killerato’: Angelino Alfano, Giuseppe Firrarello e Giuseppe Castiglione, anche loro ‘pugnalatori’ di Musumeci. Potenza del destino beffardo!
Insomma, gente seria. Affidabile, soprattutto. Di provata morale. Dopo tutte queste giravolte proditorie e trasformiste, Berlusconi, per ‘premiarlo’, visto che gli aveva sfasciato il Partito in Sicilia, l’ha nominato sottosegretario.
Poi – è noto – il Cavaliere, tra un processo per evasione fiscale e un processo per Ruby, è uscito dal Governo. E Miccichè è rimasto a piedi.
Poco male. E’ rinata Forza Italia. E Berlusconi, una decina di giorni fa, ha chiamato i protagonisti siciliani dei “Circoli Forza Silvio” – che pensano di rinnovare la politica – e gli ha detto: “Ragazzi, per voi ho una grande novità: alle elezioni europee, laggiù in Sicilia, dovete votare Gianfranco Miccichè nel nome del rinnovamento…”.