Euro: nascita e sviluppo di una moneta

Tutti sanno a quanto equivale 1 Euro rispetto al vecchio conio che veniva utilizzato nel proprio Paese. Ma molti probabilmente non sono al corrente di come si è arrivati a questa nuova moneta comune che ci fa dibattere, lamentare o gioire !

Gli Stati aderenti all’Unione Europea da molto tempo si sono posti il problema di coordinare le loro politiche monetarie, per mantenere la stabilità dei cambi e cercare di contenere l’inflazione.
L’Unione Monetaria Europea (UEM o UME) rappresenta, infatti, l’ultima tappa di un lungo processo di integrazione tra Stati avviato nel 1957 e proseguito attraverso delle date fondamentali.

Ecco un breve escursus cronologico che riporta la nascita e la formazione della moneta unica europea, appunto l’Euro:

1957: viene firmato il Trattato di Roma che istituisce tra Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo la Comunità economica europea (CEE). L’obiettivo del Trattato è la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali tra i Paesi firmatari.

1979: è istituito il Sistema Monetario Europeo (SME), attraverso il quale i Paesi aderenti vogliono portare avanti un’area di stabilità valutaria. Inoltre, nasce l’ECU ( European Currency Unit), una moneta virtuale ( non ha natura fisica, ma soltanto come moneta scritturale) costituita dalla somma di quantità fisse di dodici valute europee.

1989: è pubblicato il Rapporto Delors. Riguarda le modalità di attuazione dell’Unione Monetaria Europea.

1992: il Trattato di Maastricht istituisce l’Unione Europea, rappresentando l’evoluzione politica ed organizzativa della CEE. Il Trattato fissa le regole che per il raggiungimento dell’Unione Economica e Monetaria: per aderire alla moneta comune (Euro), ogni Paese deve essere in grado di contenere l’inflazione, tenere sotto controllo il debito ed il deficit pubblico, mantenere i tassi d’interesse in linea con quelli degli altri Paese e dimostrare stabilità di cambio.
In questo senso il Trattato ha definito dei parametri di convergenza ai quali le singole nazioni devono attenersi e rispettarli in modo tale di entrare a far parte dell’Unione Monetaria.

1992: La lira italiana e la sterlina inglese escono dallo SME; la nostra moneta vi rientrerà nel novembre ’96.

1994: è istituito l’Istituto Monetario Europeo (IME), con sede a Francoforte, destinato a divenire la futura Banca Centrale Europea, dalla quale sarà sostituito nel 1999. L’IME promuove il coordinamento tra le Banche Centrali.

1996: Il Ministero del Tesoro istituisce il Comitato Euro con la funzione di coordinare le iniziative connesse all’introduzione della moneta unica nel sistema economico-giuridico italiano.

1998: ad inizio maggio, il Consiglio europeo straodinario, sentito l’Ecofin ( organo formato dai Ministri finanziari dei Paesi membri), indica ufficialmente i Paesi che adotteranno l’Euro a partire dall’1/1/1999 (Finlandia, Irlanda, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Italia) e definisce i vertici della Banca Centrale Europea.

Per arrivare ad oggi si è passati attraverso tre fasi transitorie le quali hanno visto una prima fase (1998) con la determinazione dei tassi di cambio bilaterali tra le monete che daranno vita all’Euro; la seconda fase (1999-2001) che ha visto la fissazione in modo irrevocabile dei tassi di conversione con le divise europee ed il divenire legale dell’Euro, anche se come moneta “virtuale”. In questa fase scompare il mercato dei cambi ed i titoli di Stato vengono emessi con importo nominale in Euro. Nella terza fase (2001-2002) si è avuta la fase definitiva con fine il 30 giugno 2002. In questa fase si ebbe l’inizio della distribuzione delle banconote e delle monete in Euro. Bisogna ricordare però che fino al luglio 2002 (data che sancì il decorso legale) circolavano ancora le banconote e le monete in lira italiana.


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