È proseguita con un saliscendi di intensità ed esplosioni l’eruzione dell’Etna iniziata fra giovedì e venerdì. Dopo una fase di apparente declino dell’attività al nuovo cratere di sud-est, ieri i fenomeni hanno ripreso vigore dal pomeriggio. Una colata di lava si è estesa sulla parete orientale della Valle del Bove, mentre in alta quota si è registrata attività stromboliana da due bocche nell’area del cratere. Le esplosioni, secondo quanto documentato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sono proseguite fino alle 22.30 circa.
Nella notte è inoltre andata avanti l’emissione di ceneri vulcaniche dal cratere di sud-est. Intorno all’una del mattino, così, l’Unità di crisi dell’aeroporto di Catania ha decretato la chiusura dello scalo. Alle ore 6.30, la Sac ha successivamente disposto la parziale riapertura dello spazio aereo. Fino alle 11 è stato autorizzato solo l’atterraggio di sei voli per ogni ora. In seguito lo scalo etneo è tornato pienamente operativo.
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