Etna e Alcantara: due esperienze imperdibili in un solo viaggio

Fuoco e acqua. Paesaggi e sapori. Il tour tra l’Etna e le Gole dell’Alcantara è una giornata di totale immersione nella natura etnea, con una sosta che rifocilla anche il gusto, oltre che lo spirito. «Un viaggio tra colori, odori e consistenze – spiega Claudio Fazio, guida e fondatore di EtnaWay – Un’esperienza davvero alla portata di tutti, ma che riserva anche un brivido per i più coraggiosi». E cioè dotarsi di costume e immergersi, per chi lo desidera, nelle gelide acque del fiume Alcantara.

La mattina alla scoperta dell’Etna

Si parte da Giarre e, attraversando la riviera dei Limoni, si arriva al vulcano patrimonio Unesco e ai suoi variegati e unici paesaggi vulcanici. A bordo di mezzi 4×4, si raggiungono circa 1660 metri di altitudine, con la visita alla spettacolare foresta di betulle tipiche dell’Etna: le uniche, nel Mediterraneo, ad aver resistito da dopo l’ultima glaciazione ad oggi. E si va avanti nel tempo e nello spazio, attraversando la colata lavica del 1865 e ai Monti Sartorius: la famosa bottoniera con sette crateri disposti in fila. Riscendendo, si incontra la Grotta dei Ladroni: dall’ingresso così semplice che, si racconta, venisse usata dai briganti come nascondiglio. La camminata – alla portata di tutti, bambini compresi, per cui bastano delle scarpe chiuse da trekking o da corsa – si conclude a Piano Provenzana, dove il vulcano ha dato dimostrazione della sua potenza nel 2002, con un’eruzione che è arrivata a ricoprire l’albergo Le betulle e tutto il piazzale della sciovia in poche ore.

Pausa pranzo tra le delizie dell’Etna

Più che una pausa, un’altra esperienza per i sensi. A Piano Provenzana, infatti, oltre a poter acquistare vari ricordi in pietra lavica, è possibile degustare i prodotti tipici della zona. Che, con il suo terreno vulcanico, conferisce alle materie prime un sapore unico. Come nel caso dell’oro verde dell’Etna: il pistacchio di Bronte, apprezzabile sia in purezza che lavorato in pesti salati o creme dolci spalmabili. C’è poi il miele di Zafferana etnea, piccolo comune dove l’apicoltura è una tradizione millenaria, grazie anche alla variegata flora del vulcano – che permette di produrre diverse varietà, dal miele di castagno o di zagara al miele millefiori – e alla presenza dell’ape nera, autoctona, purtroppo quasi in via d’estinzione. Un’esplosione di sapori da concludere con un sorso dei liquori tipici del vulcano, dai tanti rosoli al caratteristico Fuoco dell’Etna: un infuso di erbe e petali di rose ad alta gradazione alcolica. E, dopo aver solleticato il palato, non ci sarà niente di meglio di un gustoso pranzo tipico siciliano in un caratteristico rifugio di montagna.

Il pomeriggio alle Gole dell’Alcantara

Dopo essersi rifocillati, si riparte verso le spettacolari Gole dell’Alcantara, con le sue colonne di basalto e le fredde acque cristalline. Per questa parte del tour, per chi ha i piedini delicati, è bene dotarsi di scarpe da scoglio con suola in gomma, per camminare sui ciottoli del letto del fiume. Ci si troverà davanti a un canyon di circa 25 metri di profondità, creato dai movimenti di faglia, all’interno del quale l’acqua dell’Alcantara ha ripreso il proprio corso. E si potranno ammirarne le pareti composte dalle particolari e affascinanti colonne di basalti: forme geometriche che sembrano modellate dalla mano dell’uomo come una scultura, ma che in realtà sono il frutto di particolari colate laviche, raffreddate e solidificate dando vita a colonne prismatiche e altre particolari forme. Per chi è coraggioso, è infine possibile immergersi nelle tonificanti acque ghiacciate dell’Alcantara.


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