Sul piatto c'è un contributo del valore di 1200 euro mensili, per due anni, da erogare a titolo di rimborso ai raggruppamenti che hanno vinto. Però a fare storcere il naso agli studenti è la decisione di incaricare la selezione alla fortuna
Ersu, i servizi nelle aule studio affidati col sorteggio Serpeggia il malcontento fra le associazioni Unict
Serpeggia il malcontento tra le associazioni studentesche dell’università di Catania. Al centro delle polemiche l’affidamento – da parte dell’ente regionale per il diritto allo studio etneo – dell’attivazione dei servizi in tre aule studio e una procedura di gara a due fasi. A fronte di una prima valutazione dei progetti presentati da parte di una commissione costituita ad hoc, è seguito un sorteggio finale che, di fatto, avrebbe mandato in fumo gli esiti della stessa valutazione. Sul piatto c’è uno stanziamento di oltre 53mila euro per il 2019 e un contributo, a titolo di rimborso, pari a 1200 euro, per due anni, da erogare con cadenza mensile per ogni aula studio.
Sono queste le cifre messe a disposizione per l’attivazione dei servizi a favore dell’utenza studentesca nelle aule studio delle residenze universitarie, di cui nei giorni scorsi è stata decretata l’assegnazione. L’aula Toscano Scuderi di via Etnea 346 va all’associazione Medicamente; l’aula studio Cittadella di via Passo Gravina è stata assegnata all’associazione Archè; infine l’aula Centro di via Carrata 24 è andata all’associazione Aegee Catania. Questo quanto riporta il decreto pubblicato sul sito dell’ente per il biennio 2019–2020.
La prima della selezione, riservata alle associazioni iscritte all’albo dell’ente, comportava la presentazione e valutazione di progetti con finalità didattico-formative, attraverso l’assegnazione di un punteggio da zero a dieci punti. Chi avesse raggiunto la soglia minima di sette punti, avrebbe avuto accesso alla fase successiva: il sorteggio pubblico, tenutosi lo scorso 2 aprile.
Come specificato dal bando – nel documento rintracciato online, però, manca la data di pubblicazione -, le associazioni che non avessero raggiunto la soglia minima, sarebbero state escluse. Fatto che non si è verificato per nessuna delle offerte arrivate. Su undici progetti presentati, infatti, tutti hanno avuto accesso al sorteggio. La commissione, composta dal direttore dell’Ersu Valerio Caltagirone e dagli ingegneri Giovanni Spampinato e Salvatore Cantarella, formulati i punteggi ha quindi dato il compito alla sorte di scegliere tra tutte le possibilità pervenute.
Una delle associazioni che dovranno avviare le attività nelle aule studio, Medicamente, ha superato il primo passaggio con un punteggio di 7.98, posizionandosi ultima nella lista. A seguire Arcadia (8), Libera università (8.07), Alleanza universitaria (8.47), Actea Catania (8.67), LiveUnict (8.73), Aegee Catania (8.77) e Archè (8.77) – queste ultime due vincitrici -, Libertas per l’autonomia e lo sviluppo (8.92), Controcampus (9.40) e La finestra (9.58), prima nella valutazione ma non premiata dalla dea bendata. Chi non ce l’ha fatta, però, non ha intenzione di arrendersi. Lo scorso 9 aprile sei delle undici associazioni in gara hanno protocollato una richiesta di accesso agli atti amministrativi al fine di ricevere un resoconto dettagliato sulla decisione presa dalla commissione. Definita, da alcuni, «una vera ingiustizia». Tra le associazioni firmatarie ci sono Libertas per l’autonomia e lo sviluppo, Actea Catania, Controcampus, La finestra e Alleanza universitaria. Non hanno firmato, oltre le tre assegnatarie, anche Arcadia, Live Unict e Libera università.