Una permanenza flash quella di Erika Marco all’interno del gruppo consiliare di Articolo 4. Dopo avere annunciato pubblicamente il suo ingresso lo scorso 18 maggio, la consigliera – i cui genitori e i parenti più stretti sono stati in questi giorni coinvolti nell’inchiesta sull’istituto musicale Vincenzo Bellini – secondo quanto riporta il quotidiano Livesicilia, ha lasciato la formazione che fa riferimento a Luca Sammartino e Valeria Sudano, per aderire al Gruppo misto. Un passaggio fulmineo, per un totale di 18 giorni, che – secondo alcuni – potrebbe essere letto come una presa di distanza dei due deputati regionali dalla consigliera, date le accuse a cui dovranno rispondere i suoi familiari. Ma c’è anche chi pensa a una simulazione, in cui Marco sarebbe stata scaricata per poterle poi riservarle altri ruoli in un futuro elettorale.
Riguardo il suo arrivo tra gli ex fedelissimi di Raffaele Lombardo, la consigliera – tornata ieri sera in Consiglio dopo giorni di assenza – a maggio spiegava che la sua era stata «una scelta che ho maturato in questi mesi durante i quali ho avuto l’importante e preziosa possibilità di frequentare il gruppo sentendomi, sin da subito, parte di una squadra coesa». E, nello stesso testo, faceva diretto riferimento ai vertici regionali del movimento, quando parlava del «costante impegno sul territorio da parte dei deputati Luca Sammartino e Valeria Sudano, l’attenzione alle fasce più deboli e il ruolo decisivo giocato anche a livello regionale e nazionale, oltre che locale, da parte del movimento». Tutto questo, concludeva, le aveva «fatto capire che con loro si potrà fare tanto per la nostra città».
Nonostante le dichiarazioni di coesione però, a quanto pare, la rottura si sarebbe consumata in modo «inaspettato», come raccontano a MeridioNews gli ex colleghi di gruppo. Giuseppe Catalano, componente di Articolo 4 in Comune e voce del quartiere di San Giovanni Galermo, racconta infatti di non aver avuto alcuna informazione a riguardo. «Non la vedo da quando è scoppiata la questione giudiziaria – spiega il consigliere – Ho appreso del suo abbandono dalla stampa, e non abbiamo ancora avuto modo di discuterne tra noi. Tra l’altro io sono stato fuori per i lavori del G7 come operatore sanitario, quindi non ho potuto seguire da vicino la questione».
Anche il capogruppo Giuseppe Musumeci è cauto, e parla di una scelta personale. «Onestamente noi non la vediamo da quei giorni – chiarisce a MeridioNews – Penso che sia stata una scelta fatta a tutela del gruppo e credo che sia la più giusta. Sono rimasto sorpreso da alcune cose, tuttavia sono garantista, c’è un’inchiesta in corso, e quindi voglio aspettare gli esiti della magistratura prima di formulare un giudizio preciso». Sulla possibile intercessione di Sammartino e Sudano, Musumeci aggiunge: «Non credo sia stata una mossa loro, è sicuramente un passo deciso da lei».
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