Emergenza rifiuti a Capaci: è allarme igienico sanitario Sindaco: «La Regione smetta di prorogare gli Ato»

Sindaci che hanno le mani legate, che non hanno potere decisionale e che possono fare solo azioni in via sostitutiva, nel caso in cui la situazione diventi di emergenza, come nel caso di Capaci, uno dei 12 comuni che rientrano nell’ambito territoriale ottimale 1 Palermo (Ato1), e in cui la situazione è diventata insostenibile. Gli altri 11 sono Balestrate, Trappeto, Partinico, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Terrasini, Cinisi, Carini, Torretta e Isola delle Femmine. 

Tonnellate di rifiuti sparsi per le strade, che nessuno raccoglie, e di contro la Regione continua a prorogare l’Ato. L’Asp 6, lo scorso 2 luglio, ha dichiarato lo stato di allarme igienico-sanitario. Il sindaco Sebastiano Napoli ha emesso un’ordinanza urgente per consentire l’eventuale pulizia del paese da affidare a una ditta esterna. «L’Ato non svolge il suo servizio – dice a MeridioNews – quindi io non ho potuto che dare, già dallo scorso venerdì, disposizioni all’ufficio per il potenziamento dei mezzi per risolvere il problema. L’allarme dell’Asp è reale e le alte temperature stanno peggiorando la situazione. Noi non abbiamo ancora fatto ricorso alla legge 191, che prevede la possibilità di affidare a una ditta esterna il servizio di raccolta dei rifiuti, ma non è escluso che a breve anche noi come Cinisi, Carini e Isola delle Femmine saremo costretti a usarla». 

«ll problema vero – aggiunge il sindaco – è un altro: passare dagli Ato agli Aro (le Aree di raccolta ottimale, che a seguito della riforma regionale sulle Srr devono essere istituite nel territorio metropolitano di Palermo, ndr) e in base all’Aro che si è approvato comportarsi di conseguenza. Ma per fare questo bisogna che prima la Regione smetta di prorogare gli Ato. Solo a quel punto il gestore diventerà un altro e, quindi, l’Aro. Al momento, io, così come gli altri sindaci, posso muovermi solo in via sostitutiva. Anche la 191 è emergenziale, anche se qualcuno l’ha fatta diventare ormai una prassi ordinaria…».

Per il primo cittadino, così, «crea un dispendio economico a carico dell’amministrazione trattandosi di un affidamento a una ditta esterna, oltre al fatto che ogni ditta utilizza i propri uomini e io intendo salvaguardare i posti di lavoro del personale dell’Ato. Quindi stiamo cercando di potenziare i mezzi, gli autocompattatori, di noleggiarli, così da non dover ricorrere a ditte esterne».

La Regione, intanto, ha prorogato gli Ato fino al prossimo 14 luglio e il sindaco spera si tratti dell’ultima volta: «Mi auguro non ricapiti, non si capisce perché altrimenti dovrebbe esserci stata una proroga così breve. Mi pare chiaro, infatti, che non ci sono i tempi, in due settimane, per sistemare il danno che si è creato fino al 30 giugno». Quello che si attende adesso è l’approvazione da parte della Regione dei piani per gli Aro presentati dai vari comuni e, quindi, l’ok da parte dell’Urega, l’Ufficio speciale della Regione per bandire la gara. Per quanto riguarda i dipendenti, secondo accordi precedenti con le Srr, dovrebbero transitare dagli Ato agli Aro. Per quanto riguarda Capaci il sindaco, infatti, ha inserito nel piano, la conferma dei 27 lavoratori che passeranno automaticamente alla ditta che si aggiudicherà i lavori. 


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Una situazione critica che riguarda ormai i 12 comuni che fanno parte dell'Ambito territoriale ottimale 1. Tutti hanno adottato misure straordinarie, in tanti la legge 191, che secondo il primo cittadino crea solo «dispendio economico» per le amministrazione, oltre a creare «un problema sociale per i lavoratori». Adesso si attende che l'Urega della Regione dia l'ok per gli Aro e bandisca le gare

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