In Sicilia, la lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso delle palme è stata abrogata, ma l’insetto è ancora presente e diffuso nella Regione. «E non è un caso che a Siracusa il fenomeno sia riesploso da quando è stata sospesa ogni attività di monitoraggio, lotta e prevenzione dell’infestazione». È la denuncia che arriva dal presidente di […]
Emergenza punteruolo rosso in Sicilia: «L’infestazione è riesplosa e causa danni ambientali ed economici»
In Sicilia, la lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso delle palme è stata abrogata, ma l’insetto è ancora presente e diffuso nella Regione. «E non è un caso che a Siracusa il fenomeno sia riesploso da quando è stata sospesa ogni attività di monitoraggio, lotta e prevenzione dell’infestazione». È la denuncia che arriva dal presidente di Lealtà e condivisione Carlo Gradenigo e che è stata inviata al Comune di Siracusa, al dirigente dell’ufficio Verde pubblico, all’assessore competente e al responsabile dell’ufficio del servizio fitosanitario regionale dell’ispettorato di Siracusa. «È ampiamente documentato – sostiene Gradenigo – come il Comune di Siracusa, nonostante le ripetute segnalazioni fatte dai cittadini, continui a ignorare il problema».
E la proliferazione del parassita nelle decine di palme morte e mai rimosse – il cui numero nel capoluogo aretuseo aumenta, mese dopo mese, in parchi gioco, aiuole e aree verdi cittadine – crea «un danno ambientale ed economico. Per questo – mette nero su bianco il presidente di Lealtà e condivisione – chiediamo all’ufficio Verde pubblico del Comune di Siracusa e al servizio fitosanitario regionale di mettere in campo tutte le azioni necessarie a proteggere il patrimonio verde cittadino ancora sano e contenere l’ulteriore diffusione del patogeno, a partire dall’immediato abbattimento e dalla distruzione delle palme morte che, oltre a contenere le larve e compromettere il decoro di interi quartieri, potrebbero cadere rappresentando un rischio fisico per i cittadini». E le richieste non si fermano a questo: Gradenigo chiede, inoltre, che vengano resi noti il numero e il piano di ripristino delle specie arboree compromesse e la stima del danno economico causato, tenendo conto dell’età e della eventuale valenza storica e paesaggistica delle palme scomparse.