Emergenza lavoro, sindacati in piazza: “Crocetta batta un colpo”

Cgil, Cisl e Uil unite per chiedere al governo regionale segnali concreti per invertire un trend che ha messo l’economia dell’Isola in ginocchio. Questo il tema al centro della manifestazione delle tre organizzazioni sindacali che oggi al teatro Politeama, a Palermo, ha visto la partecipazione di oltre mille delegati di tutti i settori produttivi. In Sicilia, infatti, la crisi ha travolto tutti i settori diventando emergenza sociale. Il tasso di occupazione non va oltre il 40%, mentre quello di disoccupazione giovanile e’ schizzato al 52%. Inoltre, il 40% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, non studia ne’ lavora. Almeno il 30% delle famiglie è sotto la soglia di poverta’. 

“La Regione deve sentire l’urgenza e il dovere di attrezzarsi con una strategia anticrisi. E’ questo il nostro unico obiettivo’per il quale rivendichiamo il confronto sociale generale” dice  il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava. Che aggiunge:  Il tema della crisi, e della necessaria strategia  per lo sviluppo produttivo  e’ di fatto scomparso dall’agenda delle priorità. Palazzo d’Orleans batta un colpo e faccia la sua, di proposta”

“La Uil e’ un sindacato riformista e se il Governo regionale portera’ avanti le riforme, tutelando i lavoratori, avra’ il nostro appoggio –  ha detto il segretario generale Claudio Barone – all’incontro di domani chiederemo alla Regione di fare la propria parte fino in fondo. Buono l’accordo gia’ siglato per la Formazione professionale. Adesso resta ad affrontare la stabilizzazione dei precari. Bisogna fare ripartire l’edilizia e in generale provvedere al pagamento dei debiti delle Pubbliche amministrazioni. E’, infine, fondamentale utilizzare le risorse della Comunita’ europea per dotare l’Isola delle tante Infrastrutture di cui c’e’ bisogno e fare ripartire l’economia”.

‘Crocetta – ha aggiunto il segretario della Cgil  MichelePagliaro – non tema il confronto con il sindacato. E’ inammissibile che in tanti mesi ci si sia seduti a discutere solo episodicamente, sull’onda delle emergenze e nella maggior parte dei casi solo per trovare soluzioni temporanee, come nel caso dei precari. La Sicilia in questo momento ha bisogno di ben altro, di un progetto di ampio respiro che abbia come cardini il risanamento dei conti, le politiche per il lavoro e lo sviluppo, il welfare, le tutele sociali. Vogliamo essere messi nelle condizioni di dare il nostro contributo concreto, per giungere a soluzioni altrettanto concrete e condivise’. ‘In Sicilia – ha aggiunto – dal 2008 si sono persi 100 mila posti di lavoro ed e’ venuto meno il 30% dell’apparato industriale. Di fronte a questo – ha sottolineato – cosa aspetta il governo regionale


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Cgil, cisl e uil unite per chiedere al governo regionale segnali concreti per invertire un trend che ha messo l'economia dell'isola in ginocchio. Questo il tema al centro della manifestazione delle tre organizzazioni sindacali che oggi al teatro politeama, a palermo, ha visto la partecipazione di oltre mille delegati di tutti i settori produttivi. In sicilia, infatti, la crisi ha travolto tutti i settori diventando emergenza sociale. Il tasso di occupazione non va oltre il 40%, mentre quello di disoccupazione giovanile e' schizzato al 52%. Inoltre, il 40% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, non studia ne' lavora. Almeno il 30% delle famiglie è sotto la soglia di poverta'.

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Cgil, cisl e uil unite per chiedere al governo regionale segnali concreti per invertire un trend che ha messo l'economia dell'isola in ginocchio. Questo il tema al centro della manifestazione delle tre organizzazioni sindacali che oggi al teatro politeama, a palermo, ha visto la partecipazione di oltre mille delegati di tutti i settori produttivi. In sicilia, infatti, la crisi ha travolto tutti i settori diventando emergenza sociale. Il tasso di occupazione non va oltre il 40%, mentre quello di disoccupazione giovanile e' schizzato al 52%. Inoltre, il 40% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, non studia ne' lavora. Almeno il 30% delle famiglie è sotto la soglia di poverta'.

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