«Cercavamo l’assessore Angelo Villari, ci hanno mandato tre vigili urbani a sbarrare le porte». L’ultimo capitolo dell’emergenza casa a Catania è un incontro mancato all’assessorato alle Politiche sociali di via Dusmet. Dove stamattina, non annunciati, si sono presentati i componenti del comitato Casa X tutti, con l’obiettivo di ottenere il tanto a lungo richiesto appuntamento con l’esponente della giunta e con i dirigenti dei Servizi sociali. La risposta, raccontano, è stata un cancello sbattuto in faccia. «Ci hanno detto che i dirigenti non ci sono e che non sanno quando torneranno», racconta Fabrizio Cappuccio, uno degli attivisti.
«Considerato il loro modo di affrontare la questione – continua Cappuccio – Abbiamo deciso di bloccare l’accesso agli uffici e sollecitarli da sotto, con il megafono». Una ventina di persone – tra inquilini ed ex inquilini di via Calatabiano, via Furnari e via De Felice – si sono presentate stamattina alle 8.30 davanti al palazzo agli Archi della marina. Dopo il consiglio comunale straordinario sull’emergenza abitativa, la richiesta era un tavolo di discussione con Villari e i suoi. Che non è arrivato, nonostantele richieste. «È assurdo che la risposta di un ufficio pubblico ai cittadini sia di questo tenore, non è accettabile», continuano i manifestanti.
A pochi giorni dagli sgomberi coatti di via Furnari e via De Felice, a seguito dei quali sono decine le famiglie a essere rimaste senza un’abitazione, le polemiche non accennano a placarsi. Anche alla luce della mancanza di soluzioni: «C’era quel discorso dei 250 euro di bonus casa. Il Comune aveva detto che avrebbe cercato dei proprietari pronti ad accettarlo – sostiene Fabrizio Cappuccio – ma l’amministrazione non ha ancora segnalato nessun nome». Il risultato è che i residenti avrebbero provato a trovare un regolare contratto d’affitto per usufruire del bonus, ma «i proprietari si rifiutano di affittare a loro le case, perché non si fidano dei pagamenti di Palazzo degli elefanti».
E così lo stallo continua. Per qualche giorno ancora gli ex abitanti di via Furnari potranno continuare ad abitare nei bed and breakfast messi a disposizione dall’amministrazione. Che dovrebbe garantire loro anche i pasti. «Ma pure quelli sono stati oggetto di contrattazione – dice l’attivista – I pasti erano scarsi e non di grande qualità, è stato complicato ottenere un trattamento migliore». Stesso discorso vale per l’uso di alcune lavanderie. «Quei b&b sono diventati, a tutti gli effetti, le loro case – conclude Cappuccio – E non hanno nemmeno la possibilità di lavare i vestiti. Non credevamo di dover spiegare che è una necessità. E invece».
La Squadra mobile di Palermo ha eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un…
Diversi colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi contro la saracinesca chiusa di un negozio…
Il ministero dell'Interno ha assegnato alla nave ong Resq People, che ha 63 migranti a…
Sono in corso delle indagini su un raid all'interno dell'istituto di anatomia patologica del Policlinico…
Auto vendute con un chilometraggio taroccato, ovvero scalato per avere un valore di mercato superiore,…
Quaranta miliardi di euro. Sarebbe questo il giro d'affari delle mafie in Italia. Un numero…