Il candidato: «Se sarò eletto, nel primissimi giorni del mandato faremo il punto della situazione col distretto sanitario competente e con gli uffici dell'assessorato ai Servizi sociali. Valutermo anche misure di sostegno al reddito»
Elezioni a Terrasini, Giannettino punta sul sociale «Cittadini sfiduciati, subiscono le scelte politiche»
Cinquantadue anni, sposato, due figli maschi. Laureato in Scienze politiche, due master, è componente dell’ufficio di gabinetto dell’Assessorato alle Attività produttive. Ricopre diversi incarichi, tra i quali quello di presidente dell’opera pia Istituto Santa Lucia di Palermo. Ecco il ritratto di Antonio Giannettino, candidato alla carica di sindaco di Terrasini sostenuto da quattro liste civiche: Cambiamo Terrasini, Siamo Terrasini, Comitati Civici e Terrasini diventerà bellissima.
Giannettino, quali saranno i suoi primi se vincerà le elezioni?
A Terrasini c’è una grave crisi sociale ed economica. In una famiglia su tre c’è un disabile con gravi criticità. Nel primissimi giorni occorrerà fare il punto della situazione col distretto sanitario competente e con gli uffici dell’assessorato ai Servizi sociali del Comune per analizzare e monitorare questi dati dal punto di vista clinico e sociale. Dovremo anche valutare politiche di sostegno al reddito, delle quali necessitano moltissime famiglie. Quello che bisogna fare è cercare di colmare la distanza enorme che oggi c’è tra la cittadinanza e l’amministrazione. Gli abitanti di Terrasini sono sfiduciati, non intervengono minimamente nei processi decisionali dell’amministrazione. Subiscono le scelte di natura politica, tecnica e sociale che non condividono. Lo stesso succede per quelle di politica ambientale, come la scelta del sito del depuratore che non è per nulla condivisa dalla cittadinanza.
Che città si troverà ad amministrare il prossimo sindaco?
I problemi della città sono tanti, ne elenco alcuni: chi arriva a Terrasini, per entrare e uscire dal paese, spesso si trova a dovere aspettare quindici minuti davanti a un passaggio a livello, questo perché non ci sono sovrapassi o sottopassi. Chi viene per fare il bagno trova il mare inquinato perché la condotta fognaria è rotta proprio in prossimità della spiaggia. Il mercato del contadino e il mercato del pescatore, finanziati dal Gal, di fatto, non sono mai stati realizzati. Anche i cantieri di sevizio, finanziati dalla Regione siciliana, che avrebbero dato lavoro a sessanta-ottanta disoccupati, non sono stati realizzati e i soldi sono tornati indietro. E non finiscono qui.
A gennaio l’Assessorato regionale alla Famiglia ha revocato il decreto di finanziamento di Palazzo Salamone per creare una biblioteca multimediale perché il Comune di non ha presentato il progetto esecutivo. Ad aprile 2016 l’Assessorato regionale all’Energia ha revocato il decreto di finanziamento per l’impianto fotovoltaico, in quanto l’amministrazione comunale, per tre volte, non ha risposto ai rilievi su alcune pecche per le quali si chiedeva un’ulteriore documentazione. Ci sono, poi, 16 milioni stanziati per il depuratore che non sono stati utilizzati. E si potrebbe andare avanti. Credo che questi siano i motivi sufficienti perché qualcuno con professionalità, buon senso e tantissima passione possa decidere di mettersi in gioco.
Secondo lei, questi criteri per gestire la cosa pubblica non sono stati utilizzati dall’amministrazione uscente?
L’amministrazione uscente non ha agito in modo differente da quelle precedenti. Purtroppo nessuno è stato mai in grado di risolvere tutte questi problemi, dei quali si sta ancora parlando in questa campagna elettorale. Sono gli stessi argomenti dei quali la gente discuteva nei precedenti periodi preelettorali, quelli di cinque o dieci anni fa: il sottopasso, il depuratore, il mare inquinato. Le amministrazioni comunali che si sono susseguite, non è che si sono dimenticate di trovare le soluzioni o hanno ignorato le problematiche. Semplicemente non sono stati capaci di realizzare nulla di risolutivo.
Quali sono le ragioni a suo parere?
A Terrasini, purtroppo, il voto non è basato su un rapporto di qualità, di conoscenza delle competenze di una persona. Non c’è un legame con i principi di meritocrazia. Purtroppo in città va avanti un’antica politica, il voto è un segno di riconoscenza verso chi ti ha concesso un favore, dal prelievo di sangue gratuito alla prenotazione di una visita specialistica.
Perché i cittadini di Terrasini dovrebbero scegliere la sua coalizione?
Le nostre quattro liste civiche sono formate da professionisti, imprenditori, giovani e pensionati. tutta gente di Terrasini che ha voglia di cambiamento e che vuole mettere al servizio della città la propria esperienza e la propria passione. A sostegno della mia candidatura ci sono ben otto consiglieri uscenti che riconoscono in me una figura in grado di dare un colpo di reni.