terna non avrebbe neppure potuto iniziare i lavori.
Elettrodotto Terna, autorizzazioni illegittime?
Terna non avrebbe neppure potuto iniziare i lavori.
A sostenerlo sono i componenti di Rivoluzione Civile, di Verdi di Sicilia, di Messina e di Milazzo, e di Italia dei Valori di Messina, che contestano le affermazioni dellassessore allAmbiente della Provincia di Messina, Carmelo Torre, circa la regolarità delle autorizzazioni concesse alla società Terna Spa, per la realizzazione dellelettrodotto 380 KV in doppia terna, denominato Sorgente-Rizziconi.
Da quello che si legge nei documenti risulterebbero evidenti, alcuni vizi procedurali, sia di merito che di legittimità, che invaliderebbero lintera procedura e, naturalmente, le conseguenti autorizzazioni rilasciate dai vari Enti a ciò preposti.
Linizio dei lavori dellelettrodotto, si legge nella nota, non doveva essere autorizzato ed ora sono tutti da dichiarare illegittimi dagli organi che devono correttamente valutarne la validità. Lopera di Valle del Mela, dove necessario e possibile, deve essere inevitabilmente interrata.
Dopo questa sorprendente scoperta, a mobilitarsi – oltre agli abitanti della Valle del Mela – sono stati anche i cittadini di Serro (Messina), che si sono impegnati in una battaglia legale che inizierà in Consiglio di Stato, il 19 marzo prossimo, con ludienza in camera di consiglio.
In questa sede, verranno contestati gli evidenti vizi procedurali presenti nellautorizzazione Ministeriale al progetto di Elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi, tratto aereo Villafranca Tirrena-San Filippo del Mela, che interferisce molto con il centro abitato.
I cittadini interessati, assistiti dagli avvocati Gianfranco Passalacqua, Luciano De Luca, Guglielmo Calcerano, Giuliana Colavecchio e Antonino La Rosa hanno presentato il ricorso al Consiglio di Stato, contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che non ha bloccato il progetto.
Secondo quanto si legge nellistanza, infatti, la sentenza in primo grado emessa da Tribunale amministrativo regionale del Lazio si presenta sprovvista di adeguata e coerente motivazione rispetto alle precise e circostanziate censure di illegittimità sollevate dai ricorrenti.
I cittadini di Serro, considerato che lopera incide su Siti di Interesse Co-munitario e, in particolare, sulla Zone di Protezione Speciale ITA030042 (Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennammare e area marina dello Stretto di Messina, istituita per la tutela dellavifauna migratoria); contestano il fatto che il progetto sia stato redatto in violazione del Principio di Precauzione, che obbliga i progetti, aventi consistente incidenza ambientale, ad essere sottoposti al parere della Comunità Europea. Procedura che, spiegano, non è stata eseguita per Terna.
Gli avvocati inoltre scrivono che sono state eliminate, senza rispettare le procedure di evidenza pubblica, le prescrizioni impartite originariamente dalla Regione e dallo stesso Ministero dellAmbiente, che prevedevano lacquisizione del parere della Comunità Europea. Il progetto, si legge ancora in una nota, è stato illegittimamente frazionato impedendo così una valutazione di incidenza ambientale complessiva.
Come già detto, i lavori di Terna sono in corso e il 19 marzo prossimo, si discuterà della richiesta di sospensiva per evitare di ritrovarsi con unopera realizzata con unautorizzazione illegittima, scrivono ancora i legali.
Una battaglia a sfondo sia giuridico che politico, la si potrebbe definire. Il Coordinamento – si legge in un comunicato stampa – attende una presa di posizione netta anche dallAssemblea regionale siciliana che, in data 6 marzo 2013, discuterà la mozione presentata dal Movimento Cinque Stelle.
Le nostre associazioni – dichiara lAvvocato Nino La Rosa – hanno fornito, al nuovo Governo regionale ed alla deputazione messinese allArs, tutti gli elementi e la documentazione che dimostra che le autorizzazioni regionali sono state concesse a Terna in maniera frettolosa ed in violazione di specifiche normative comunitarie, nazionali e della stessa Regione siciliana.
Il Governo regionale – conclude La Rosa – deve solo ripristinare la prescrizione C1 dellacquisizione del parere della Comunità Europea, immotivatamente ed irragionevolmente eliminata, sospendendo di conseguenza i lavori avviati da Terna, per pervenire ad un progetto conforme alla legge rispettoso dei diritti ed interessi delle popolazioni.
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