Egregia assessore Lucia Borsellino, si dimetta e si candidi contro Crocetta e Lumia

da Nino Sirchia
riceviamo e volentieri pubblichiamo

L’ Assessore Lucia Borsellino è “stanca di chiedere scusa per il suo cognome”.

Premesso che il sottoscritto è assolutamente certo che l’Assessore Borsellino sia persona PERBENE, CORRETTA e certamente mossa da buonafede. Ciò detto, a lei, vorrei rivolgere un gentile pensiero:

Assessore, Lei non deve chiedere scusa a nessun siciliano se non alla propria coscienza. Lei ha un cognome e una storia (non certo sua, ma di suo padre Paolo ) che nulla ha a che vedere con quella tradizione parolaia dell’antimafia di facciata di cui il governo, anche da lei composto, è “impregnato”.

Oltretutto questo controsenso storico/politico/familiare (mi perdoni se inserisco il contesto familiare, ma diventa inevitabile nel momento in cui questo diviene il motivo fondamentale del suo ingresso in una giunta di governo) è chiaro che nella sua famiglia è un “controsenso collaudato” (leggasi sua zia Rita, sorella di suo padre Paolo, ex europarlamentare del PD).

Vede Assessore, né lei né sua zia avreste alcun merito politico per gli incarichi ricoperti da entrambe se non per il cognome che portate (ma per inciso lei non è l’unica e certamente non sara l’ultima ad “usufruire”, involontariamente o meno, di un cognome noto per fare carriera. Che possa essere un parente ancora vivo o, come nel suo caso, ahimè tragicamente ucciso).

Suo padre Paolo (non starà certo a me ricordarglielo…) era un uomo molto vicino alle posizioni ideologiche dell’allora Movimento Sociale Italiano (MSI) e, cosa ancora più importante da ricordare, venne isolato proprio dall’antimafia parolaia così come, la stessa antimafia parolaia, fece precedentemente con Giovanni Falcone.

Ora, restando sulla coerenza, se proprio avesse avuto intenzione di fare politica attiva, in virtù del consenso intellettuale ed elettorale portatole in “dote” dal cognome-simbolo che porta (sia lei che sua zia ovviamente) avrebbe dovuto, per coerenza intellettuale, sedere su ben altri banchi da dove oggi ha deciso di sedere. Ma sopratutto, dando per OVVIO le sue ottime intenzioni e la sua buonafede, vedendo con quali meccanismi di “taglio con il passato” questo attuale governo operava e continua ad operare, avrebbe dovuto rassegnare le sue irrevocabili dimissioni ad un massimo di 6 mesi dal suo insediamento.

Assessore Borsellino, compia un gesto di onestà intellettuale, si dimetta prendendo le distanze pubblicamente dall’operato di questo governo e dai suoi “uomini ombra” (leggasi Lumia ) che, con l’attuale Presidente, stanno finendo di affossare una Sicilia già martoriata e non governata da troppo tempo!

Già dalle dichiarazioni di Crocetta (da poco insediato) sul taglio dello stipendio di almeno il 50%, annunciato nella trasmissione di Michele Santoro, e MAI mantenuto, avrebbe dovuto aver un’idea molto chiara sul tipo di “Rivoluzione” che questo governo avrebbe voluto portare avanti. Dicasi la stessa cosa per il così detto “Piano Giovani” del gruppo Scilabra/Lumia/Corsello/Crocetta (ultimo scandalo in ordine di tempo della nostra Regione siciliana).

Lei avrebbe dovuto dare la spinta propulsiva necessaria per dar loro il ben servito e tornare a servire la sua Regione (dato che lei è stata assunta per chiamata diretta in merito alla normativa vigente) come “semplice” dirigente. Si può cambiare la propria Terra anche semplicemente facendo onestamente e con diligenza (non mancherà certo a lei) il proprio lavoro. Non servono gesti eclatanti o nomine politiche per dare, con il proprio lavoro, l’esempio di una Sicilia onesta che vuole cambiare.

Non si scappa dalla propria Terra, ma ci si rimane a lottare per Amore della stessa e per tutti quei siciliani perbene che scelgono l’onestà, ogni giorno, come unico modo per sopravvivere e per cambiare quest’Isola, dando, con il proprio esempio quotidiano, la ricetta del vero cambiamento.

E proprio lei, il cui padre è stato ucciso proprio per compiere “semplicemente” il proprio dovere di giudice andando avanti nonostante tutto e nonostante tutti diventando, proprio per questo, un Simbolo per tutti noi siciliani onesti e desiderosi di cambiare questa bellissima e al contempo dannatissima Terra, pensa ad una fuga dalla Sicilia?!?

Non fugga la prego! Ma si dimetta e rimanga con noi a combattere le storture e il malgoverno che ad oggi continuano ad ottenebrare questa splendida isola!

Si candidi in Contrapposizione e Rottura (vera e non di facciata) a questo governo come prossimo Presidente della Regione e prenda le distanze pubbliche da questa gente che getta ombre sul suo, per noi siciliani onesti, LUCENTE cognome.

Vedrà che i Siciliani onesti si uniranno alla sua battaglia.

Redazione

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