Che sulla pelle dei 1800 dipendenti della gesip - dal primo settembre senza stipendio e senza ammortizzatori- si stia giocando una brutta partita politica è ormai un fatto acclarato. Le reticenze del governo monti sia sul piano di salvataggio, sia sulla cassa integrazione, e il silenzio dei rappresentanti siciliani dei partiti che lo appoggiano (che poi sono gli stessi che hanno creato e garantito la società negli anni passati e, oggi, all'opposizione al comune di palermo) la dicono lunga sulla volontà della politica di concentrarsi su un'emergenza reale al di là delle appartenenze.