Due pesi e due misure. Sembra questa la filosofia cui si ispira il gruppo bancario unicredit. Che, da un lato continua a garantire succulenti incentivi ai suoi manager, dall'altro, invece, impone ristrettezze alla 'classe operaia', alias i dipendenti, perché, ovviamente, "c'è la crisi". Una crisi, evidentemente, un po' lunatica. A volte c'è, e a volte non c'è. A seconda dei casi. Non c'era, ad esempio, nel caso di alessandro profumo, l'ex ad del gruppo di piazza cordusio che, come buona uscita, si è portato a casa un assegno da 40 milioni di euro. Non c'è per i suoi attuali vertici. C'è, indubbiamente, per i 'salari' e per i premi di produzione dei comuni mortali che lavorano nelle sue filiali. Cose che capitano.