Dai 60 milioni di multe alla blindata del sindaco Ecco le entrate e le uscite di Palazzo delle Aquile

Dalla macchina blindata del sindaco alle tasse, dalle contravvenzioni alle bollette, dagli affitti alle indennità di giunta e consiglio comunale. Come ogni anno l’amministrazione comunale ha approvato i cosiddetti Peg o piani di gestione, che la legge impone di varare entro venti giorni dal bilancio di previsione e che indicano in modo concreto gli incassi e le spese di Palazzo delle Aquile. Centinaia e centinaia di pagine con tabelle, dati e numeri che raccontano come funziona la macchina amministrativa. E c’è pure un dettagliato «piano delle performance» di dirigenti e dipendenti, anche questo prescritto dal Testo unico degli enti locali. Con una raccomandazione: di fare particolare attenzione ai consumi di luce, gas e telefonia.

Com’è facile immaginare la voce che pesa di più nella vita dei cittadini sono le tasse: nel 2015 il gettito complessivo è stato di 469 milioni di euro. La famigerata Imu incide (compreso il pregresso) per 80 milioni sui bilanci delle famiglie palermitane (dall’anno prossimo, salvo passi indietro del governo Renzi, si arriverà a 82,5). L’altra tassa che nelle intenzioni del premier dovrebbe sparire è la Tasi: 22,4 milioni quest’anno, 24 nel 2016 e 25 nel 2017. L’addizionale comunale Irpef vale da sola 52,6 milioni, l’imposta di soggiorno 1,9 (pagata dai turisti, dal 2016 si stabilizzerà a 1,4), la Tosap 6,9, il recupero dell’arretrato Ici 5 e l’imposta sulla pubblicità 8,1; mentre la Tari costa ben 122 milioni (erano 128 prima della riduzione voluta dal Comune). Includendo gli arretrati delle vecchie Tares e Tarsu il settore rifiuti quest’anno è valso 147 milioni, che scenderanno a 140 dal 2016. 

In questi anni la nota dolente per gli enti locali, si sa, sono stati i trasferimenti da Stato e Regione. Nel triennio 2015-2017 la cinghia verrà stretta ancora di più: da Roma in arrivo 257 milioni quest’anno, 240 nel 2016, 234 nel 2017; da Palazzo d’Orleans prima 102, poi 100 e infine 96. Il contributo dell’Unione Europea quest’anno è di 1,5 milioni e per il 2016 sarà di 5,8, mentre 60mila euro provengono dagli sponsor privati. La vendita e la gestione di beni e servizi hanno fruttato 11,7 milioni, l’alienazione di immobili comunali appena 21mila euro, 14 milioni saranno disponibili grazie ai mutui, mentre un altro mutuo di 10 milioni ha permesso di ricapitalizzare l’Amat. Quanto a concessioni e affitti, il gettito è di 4,7 milioni, comprensivo del «Renzo Barbera» (per il rinnovo triennale il Palermo ha scucito 315mila euro) e degli altri impianti sportivi (556mila), e poi beni confiscati (411mila), alloggi comunali (1,8 milioni), rate di condominio (449mila), ex opere pie (171mila).

Altra voce in entrata sono i servizi a domanda: 700mila euro, per esempio, sono stati ricavati dal rilascio carte d’identità, 1,2 milioni dai trasporti funebri, 350mila euro dalle sepolture, 140mila dalle inumazioni temporanee, 230mila dalle cremazioni. Musei e spazi espositivi incassano pochissimo (98mila euro), la piscina comunale 360mila, le palestre 18mila, le mense scolastiche 350mila, la Città dei Ragazzi 28mila, i mercati ittico e ortofrutticolo 372mila. Senza dimenticare le multe: 700mila euro dalle affissioni pubblicitarie abusive, 100mila dalle violazioni alle ordinanze (si pensi alla movida) e quasi 60 milioni dalle multe agli automobilisti (la fetta più grossa, oltre 52 milioni, dagli arretrati 2009-2014), per un totale di 64,8 milioni. Cifra simile (65,7 milioni) per le sanzioni dagli abusi edilizi.

E veniamo infine alle spese e al funzionamento della macchina amministrativa. Le indennità di carica di sindaco e assessori sono costate 1,1 milioni, i loro viaggi istituzionali 58mila euro, i compensi degli esperti nominati da Leoluca Orlando 77mila, le spese di rappresentanza del primo cittadino 75mila, la sua auto blindata 209mila. I gettoni di presenza ai consiglieri per le sedute a Sala delle Lapidi e in commissione sommano insieme 1,8 milioni, i rimborsi di viaggio 39mila euro, il rimborso ai datori di lavoro per le assenze dei consiglieri 700mila, i compensi ai revisori contabili 96mila, i consigli di circoscrizione 1,8 milioni (i cui presidenti hanno beneficiato di indennità di carica per 305mila euro, mentre 480mila sono andati come rimborso ai datori di lavoro). Per mantenere l’illuminazione pubblica si spendono 8,9 milioni, per l’acqua di fontane e fontanelle 394mila euro, per i fitti passivi delle scuole medie 2,6 milioni, per quelli delle scuole elementari, materne e comunali 1,6.


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