E’ ufficiale: Orlando appoggia Fava

Ormai è ufficiale: Italia dei Valori – con in testa i suoi leader Leoluca Orlando e Antonio Di Pietro – appoggerà la candidatura di Claudio Fava alla presidenza della Regione siciliana. Lo hanno comunicato stasera Orlando e Di Pietro nel corso di una conferenza stampa convocata a Palermo.

Fava, leader di Sel di Nicki Vendola, ha annunciato la sua candidatura già da un mese circa. Oltre che dal suo Partito, è sostenuto dalla Federazione della Sinistra e dai Verdi. Adesso potrà contare anche sull’appoggio di Italia dei Valori.

A due mesi esatti dalle elezioni regionali per l’elezione del nuovo presidente della Regione siciliana e della nuova Assemblea regionale siciliana, il quadro, piano piano, si va componendo.

Per ora i candidati ufficiali alla guida della Sicilia sono sei: Claudio Fava, appoggiato, come già accennato, da Sel, Federazioe della Sinistra, Verdi a Italia dei Valori; Rosario Crocetta, sostenuto dal Pd e dall’Udc; Nello Musumeci, appoggiato dal Pdl, dal PID e da La Destra; Gianfranco Miccichè, sostenuto da Grande Sud, Partito dei siciliani di Raffaele Lombardo (ex Mpa),Fli e Mps di Riccardo Savona; Mariano Ferro, candidato dei Forconi; Giancarlo Cancellieri, candidato del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Non è da escludere che, nelle prossime ore, maturi anche la candidatura – sempre a presidente della regione siciliana – del Sindaco di Ragusa, Nello Di Pasquale, sostenuto dal movimento ‘Sicilia e Territorio’ e dal ‘Movimento pr la gente del presidente della Palermo Calcio, Maurizio Zamparini.  

La presenza di sei o sette candidati alla guida della Sicilia è una novità assoluta rispetto alle tre competizioni precedenti. Ricordiamo che, in Sicilia, l’elezione diretta del presidente della Regione esiste dal 2001.

Il primo presidente della Regione siciliana eletto direttamente dal popolo – naturalmente nel 2001 – è stato Totò Cuffaro. Che è stato rieletto nel 2006. Nel 2008, dopo l’interruzione anticipata della legislatura a causa delle dimissioni di Cuffaro in seguito alla sua condanna, è stato eletto Raffaele Lombardo.

In tutt’e tre le competizioni elettorali la sfida è sempre stata imperniata su due candidati forti e atri candidati di contorno. Alle elezioni del prossimo 28 ottobre ci saranno almeno quattro candidati forti: Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè, Claudio Fava e Rosario Crocetta.

Al di là dei sondaggi non ufficiali che danno in testa Musumeci, conti alla mano, tutt’e quattro i candidati ‘corrono’ per vincere. Che significa questo, alla luce della legge elettorale siciliana? Che il prossimo presidente della Regione potrebbe non avere la maggioranza a Sala d’Ercole. 

La legge elettorale per le Regioni a Statuto ordinario – il cosiddetto Tatarellum – proprio per i casi in cui dovesse essere eletto un presidente della Regione senza maggioranza in Aula prevede il cosiddetto ‘sforamento’: ovvero l’attribuzione di un certo numero di seggi – che fa lievitare il numero dei seggi previsti per un dato consiglio regionale – fino a che il presidente che ha vinto non raggiunge una congrua maggioranza d’Aula.

Diverso il discorso in Sicilia. Il nostro non è un Consiglio regionale, ma un Parlamento, perché la nostra Isola è una delle cinque Regioni a Statuto speciale dell’Italia. In Sicilia, il numero dei parlamentari – 90 – è costituzionalizzato. Ciò significa che, per cambiarlo, ci vuole una legge costituzionale.

A meno che non ci sia sotto qualche imbroglio che non conosciamo, il numero dei parlamentari di Sala d’Ercole non può essere aumentato con lo ‘sforamento’. La legge elettorale siciliana prevede un premio di maggioranza di 9 seggi per lo schieramento vincente: ma nove seggi in più allo schieramento che ha sostenuto un presidente della Regione siciliana che rischia di vincere con il 27-28 per cento dei voti non gli garantisce la maggioranza d’Aula.

Il conto è presto fatto. Esaminiamo i Partiti che, con molta probabilità, supereranno lo sbarramento del 5 per cento necessario peer avere propri rappresentanti all’Ars. la Federazione della Sinistra, Sel e i Verdi (che daranno vita a un’unica lista) – stando ai risultati ottenuti alle elezioni comunali di Palermo (e anche in forza del ‘traino’ esercitato da Claudio fava) – dovrebbero raggiungere il 5 per cento. Lo stesso discorso dovrebbe valere per il Movimento 5 Stelle, dato in crescita. Italia dei Valori dovrebbe superare il 5 per cento. Così come lo supereranno il Pdl, il Pd, Grande Sud, Udc, PID e Partito dei siciliani, Fli e Mps di Savona (questi ultimi tre Partiti si dovrebbero presentarsi in un’unica lista). Per non parlare dei Forconi, che in almeno quattro province sembrano ben messi.

A noi, detto con schiettezza, sembra improbabile che tutti questi partiti supereranno il 5 per cento. In ogni caso, la nuova Ars avrà tanti Partiti.  

Ovviamente, con tutti questi Partiti destinati a superare il 5 per cento, gli 80 seggi che verranno ripartiti non dovrebbero consegnare più di 28-30 seggi allo schieramento che dovesse vincere con il 27-28 per cento. Lo schieramento vincente prenderebbe gli altri nove seggi del listino raggiungendo i 39-40 seggi (ricordiamo che il decimo seggio va al secondo classificato nella ‘corsa’ alla presidenza della Regione). Meno dei 46 su 90 che servono per governare.

Che significa tutto questo? Che, con molta probabilità, il futuro presidente della Regione non avrà una maggioranza d’Aula. E dovrà cercarsela tra e forze politiche con le quali si è scontrato in campagna elettorale.

Tant’è vero che già si vocifera di ‘abboccamenti’ tra Nello Musumeci e l’Udc…

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]