Doppio binario, flashmob di protesta Il sindaco: «Sono ottimista, non si farà mai»

«Sono ottimista, penso che il progetto delle Ferrovie non si farà mai». Parola del sindaco etneo Raffaele Stancanelli. Ma il raddoppio dei binari dalla stazione centrale ad Acquicella, precisa, con l’aumento da 70 treni in direzione sud ogni giorno fino a 270 è un’opera che «si farà, perché in un periodo di crisi non possiamo permettere le critiche di chi dirà “non si investono soldi a Catania”». Si farà, promette il primo cittadino, ma con un progetto alternativo già presentato a Rfi e quindi senza le demolizioni di importanti edifici storici consentite dall’accordo di programma siglato nel 2004 con il Comune di Catania guidato allora da Umberto Scapagnini. Del resto l’occasione per affrontare pubblicamente, e da protagonista assoluto, una fondamentale questione per la città di Catania l’ha data oggi a Stananelli la manifestazione contro il progetto delle Ferrovie del Forum catanese per la cultura e l’ambiente.

Per dire il proprio no al progetto di Rfi che stravolgerebbe il centro storico di Catania si sono riuniti in centinaia in piazza Federico di Svevia. E il treno – o meglio, il trenino – si sono messi tutti a imitarlo per gioco, in un flashmob attorno al Castello Ursino partito alle ore 18. Dopo, tutti a spasso per l’antica giudecca catanese, il quartiere ebraico, con i soci dell’Istituto italiano dei castelli, dell’Inner Wheel, dell’Etna garden club, del Fai (Fondo ambiente italiano) e di Italia Nostra pronti a spiegare la storia millenaria di quei luoghi, deturpati per l’ultima volta proprio dal binario attuale, nato nel 1863 tra le proteste dei catanesi.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=6RJXhBJ94JQ[/youtube]

«La storia si ripete: già allora il senato catanese disse no agli archi della marina e alla costruzione della ferrovia sul mare. Si realizzò comunque, tagliando in due moltissimi palazzi» raccontano la guide, mentre il professor Eugenio Magnano di San Lio, docente alla facoltà di Architettura di Siracusa, spiega che quegli stessi edifici oggi rischiano di essere eliminati. «L’edificio all’angolo con la via Auteri, l’edificio che ospità il famoso ostello Agorà e tutti gli altri verrebbero abbattuti – spiega il docente a una numerosa folla –  mentre le terme romane di piazza Currò e persino il pozzo di Gammazita potrebbero subire dei gravi danni». «E allora perché la soprintendenza approvò l’opera nel 2003?» chiede una donna, scatenando applausi e un dibattito in piazza. «Forse per convenienza personale, forse solo per ignoranza» risponde il professore universitario, mentre il nome di Gesualdo Campo, soprintendente ai beni culturali di Catania nel 2003, risuona spesso tra la stradine che il progetto delle Ferrovie minaccia di cancellare per sempre.

«Stiamo uniti: solo con il vostro appoggio potremo far cambiare il progetto» spiega alla folla il primo cittadino, ma non mancano le contestazioni. Come quella di Salvo Grillo, fondatore del Gar (Gruppo azione risveglio) che grida: «Allora nella prossima campagna elettorale chieda di far rimuovere Campo da dirigente dei beni culturali alla Regione».

Se per Pierangelo Spadaro, militante di Sinistra ecologia e libertà, «il sindaco sta facendo campagna elettorale», sono tanti i rappresentanti della sinistra catanese – compreso un sorridente Enzo Bianco -, in posizione defilata rispetto alla «No Tav» del sindaco Stancanelli. Presente anche la società civile con Forum per l’acqua pubblica, forum Salviamo il paesaggio e tanti altri che non partecipano al Forum catanese per la cultura e l’ambiente, ma sono contrari un progetto unanimemente considerato «devastante». Per Mirko Viola, coordinatore del gruppo giovani di Cittàinsieme, la vicenda del progetto Rfi ha i contorni grotteschi e amari del film Amici miei  di Mario Monicelli. «Mi ricorda tanto la scena in cui il gruppo di amici in un paesino fingeva di prevedere demolizioni di interi edifici per far posto all’autostrada» ride Mirko, ma con un po’ di amarezza. Si augura solo che «l’ammistrazione faccia tutto il possibile per evitare questo progetto».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Un trenino umano di catanesi al Castello Ursino per dire no al raddoppio del binario voluto dalle Ferrovie, un progetto che comporterebbe l'abbattimento di alcuni storici palazzi del centro di Catania. «Il progetto di Rfi non si farà ma il raddoppio ferroviario sì» dichiara il sindaco Raffaele Stancanelli. Ma la città ha già avuto un precedente: nel 1863 quando, tra le proteste dei catanesi, le Ferrovie realizzarono comunque gli archi della marina. Guarda il video

Un trenino umano di catanesi al Castello Ursino per dire no al raddoppio del binario voluto dalle Ferrovie, un progetto che comporterebbe l'abbattimento di alcuni storici palazzi del centro di Catania. «Il progetto di Rfi non si farà ma il raddoppio ferroviario sì» dichiara il sindaco Raffaele Stancanelli. Ma la città ha già avuto un precedente: nel 1863 quando, tra le proteste dei catanesi, le Ferrovie realizzarono comunque gli archi della marina. Guarda il video

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]