Oggi è prevista l’autopsia sul corpo di Giovanna Cantarero, per tutti Jenny. La 27enne uccisa a colpi di pistola nella frazione di Lineri di Misterbianco la sera di venerdì davanti al panificio-pasticceria da cui era appena uscita dopo avere finito il turno di lavoro. E, intanto, proseguono le ricerche dell’indagato che sarebbe un uomo con cui la vittima avrebbe avuto una relazione definita «burrascosa» e che si è reso irreperibile già dalla notte del delitto.
Procura e carabinieri continuano a indagare per ricostruire la dinamica e il movente di quanto accaduto e per arrivare a individuare l’autore. Ed è già stata ascoltata a lungo la testimone oculare che ha assistito alle fasi dell’omicidio, una collega che si trovava insieme alla 27enne fuori dall’attività commerciale all’angolo tra via Allende e via Alfredo Nobel. Stando a quanto ricostruito finora, Cantarero sarebbe stata avvicinata da un uomo che l’avrebbe chiamata per nome. A bordo di un mezzo a due ruote – forse uno scooter – e con il volto coperto, le avrebbe puntato la pistola alla testa e avrebbe poi premuto ripetutamente il grilletto a una distanza ravvicinata. Tre colpi, di cui uno che avrebbe colpito al volto la ragazza. Cantarero si è accasciata facendo cadere sull’asfalto bagnato dalla pioggia anche il sacchetto con il pane che teneva in mano.
Sull’identità del killer la testimone non ha saputo fornire dettagli utili alle indagini. Gli investigatori hanno già sentito anche parenti e amici della vittima e, sin da subito, hanno privilegiato la pista della vita privata e delle relazioni sentimentali della vittima che lascia anche una figlia piccola avuta da una relazione precedente. Nonostante diverse persone della cerchia di parentele e amicizie della vittima abbiano parlato di «litigi quasi quotidiani» con l’ultimo compagno, non risulta che lei lo avesse mai denunciato.
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